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Guerriglia no vax a Roma

Assaltata la sede della Cgil, scontri con i poliziotti.

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto Il Fatto Quotidiano license CC BY-NC-SA 2.0

“Landini pezzo di m….” e “Nazisti” sono gli imprechi più usati durante la manifestazione dei no green pass tenutasi sabato a Roma, a cui hanno visto partecipare circa 10 mila persone. Purtroppo la manifestazione (non autorizzata) è sfociata nell’assalto alla sede della Cgil di Roma, giornalisti minacciati con la pala e scontri con la polizia. I no vax hanno sfondato le porte della sede del sindacato e vandalizzato l’ingresso. Il piano terra della sede in Corso d’Italia risulta “pesantemente danneggiato”. A Roma è guerriglia.

A fare la parte del leone, alcuni esponenti di Forza Nuova che gridavano “Stasera ci riprendiamo Roma” con Giuliano Castellino a fare la parte del “condottiero”.Da anni assistiamo a manifestazioni di violenza da parte di Forza Nuova, un partito che non si fa problemi a definirsi dichiaratamente fascista. Il numero di aggressioni stanno diventando tanti, troppi da digerire. La Legge n. 645 del 20 giugno 1952, comunemente chiamata “Legge Scelba”, recita: “Qualora con sentenza risulti accertata la riorganizzazione del disciolto partito fascista, il Ministro per l’interno, sentito il Consiglio dei Ministri, ordina lo scioglimento e la confisca dei beni dell’associazione, del movimento o del gruppo”. Lo Stato ha il dovere, quantomeno morale, di intervenire al più presto.

Attenti però a non commettere errori ideologici: il “pensiero” no vax e no green pass (ammesso possa essere chiamato tale) non trova origine nell’ideologia fascista. Non va dimenticato che accanto ai forzanovisti ci sono tante persone che non appartengono con i movimenti violenti ufficiali ma che sono pronti a menare le mani e disposti a tutto pur di farlo. Lo dimostra il raduno no vax di Milano della settimana scorsa, anch’esso finito in scontri con le forze dell’ordine. Nessuno degli arrestati avevano militanza politica. Quello che è stato chiaro Sabato è che i no vax non agiscono in maniera univoca ma sono dei gruppi che agiscono in modo disordinato senza una tattica precisa. Sono professionisti dello scontro ma il fascismo si basa su una visione gerarchica, quella dei no vax è anarchica, irrazionale e diciamocelo: cretinista. Da un certo punto di vista sarebbe stato meglio se fossero tutti fascisti; sarebbe più facile tenerli sotto controllo. Dal canto loro, quelli di Forza Nuova, con le loro azioni dimostrano la loro pochezza ideologica e la loro natura camaleontica, sempre pronti a farsi portavoce di qualsiasi cosa pur di giustificare le loro aggressioni. Per carità, non chiamateli fascisti; sono più vicini ai teppisti da stadio. Non è un caso che Giuliano Castellino abbia cominciato proprio allo stadio la sua “carriera”. I loro metodi sono senza dubbio fascisti ma per quanto riguarda la dottrina, credo che avranno bisogno di studiare un po di più.

Il problema, Forza Nuova a parte, purtroppo resta: soprattutto al Nord ci sono molte persone che per ottenere il green pass dovranno tamponarsi ogni due giorni. Uno sforzo eccessivo per le capacità delle Regioni e delle farmacie di eseguirli. Si stima che ci siano ben 4 milioni di lavoratori ancora non vaccinati. Nè la proposta di allungare a 72 ore la validità del green pass (quello che si ottiene dopo aver fatto il tampone) sembra risolvere la questione. L’unica soluzione è l’obbligo vaccinale. Bisogna capire che il diritto di non vaccinarsi non può avere la meglio sul sacrosantissimo diritto della maggior parte della popolazione di non ammalarsi e di non morire. L’unico modo per uscire dalla pandemia è il vaccino, i dati lo dimostrano. Il tampone lascia troppe incertezze perchè su un soggetto infetto, il tampone diventa positivo dopo 3-8 giorni. Nel frattempo l’individuo ha avuto tutto il tempo di propagare il covid. In questa prospettiva le aziende dovrebbero tenere sotto controllo i dipendenti tutti i giorni, con conseguente perdita di energie e tempo ma soprattutto segnalare ai prefetti i lavoratori senza green pass. Imprenditori-poliziotti? no grazie. Il problema va risolto con fermezza perchè il clima di tensione potrebbe peggiorare e quello successo sabato potrebbe non essere un caso isolato.

Viene spontaneo interrogarsi sull’origine di tutta questa violenza per cercare anche di capire in cosa potrebbe trasformarsi. Con la violenza si esprime disagio, paura, a volte è una richiesta d’aiuto ma non è mai figlia della libertà. Quello che è successo a Roma semmai è figlio della nostra società che non riesce a risolvere i suoi squilibri, di una politica assente che non riesce più a risolvere i problemi della gente ma che è impegnatissima in campagne elettorali profuse d’odio e di un diritto che spesso e volentieri da l’impressione che viga la legge del più forte.

Platone presenta nella cosiddetta prosopopea delle “Leggi” diceva: «La violenza non è mai vittoriosa; la sua apparente vittoria è sempre una perdita di ciò che ha dignità e valore per l’uomo; il vero vincere consiste nel con-vincere, nel persuadere sulla base del ragionamento».
Sabato hanno perso tutti: i manifestanti che hanno perso l’occasione di esprimere con dignità i loro seppur discutibili argomenti, sia le autorità, incapaci di arginare un fenomeno che sta diventando consueto; troppi ancora credono di avere diritto alla violenza.
Alla violenza delle spranghe e dello squadrismo noi resteremo sempre dalla parte della violenza «dolce» del confronto, del rispetto e della persuasione.

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo