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LA PANDEMIA SIAMO NOI

Sappiamo come si trasmette la malattia. Sappiamo come diminuire i rischi di trasmissione. Abbiamo vaccini e prossimamente farmaci efficaci.
Eppure, il Covid non si ferma. I contagi iniziano nuovamente ad aumentare. Ovunque.
Perché succede questo ora?
Succede perché non abbiamo capito che la pandemia siamo noi.

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"Madigan providers gain skill in Ebola simulation exercise" by Army Medicine is licensed under CC BY 2.0

Credit foto “Madigan providers gain skill in Ebola simulation exercise” by Army Medicine is licensed under CC BY 2.0

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Dopo quasi due anni sappiamo molto della pandemia. Del Covid.

Spiegazioni scientifiche dettagliate. Decine e decine di studi. Tanti, anzi troppi, gli esperti in materia.

Sappiamo come si trasmette la malattia. Sappiamo come diminuire i rischi di trasmissione. Abbiamo vaccini e prossimamente farmaci efficaci.

Eppure, il Covid non si ferma. I contagi iniziano nuovamente ad aumentare. Ovunque.

Perché succede questo ora? Aveva un senso prima quando non avevamo conoscenze e mezzi adeguati.

Succede perché non abbiamo capito che la pandemia siamo noi.

Il virus è molto pericoloso, letale. Ha, però, un grosso punto debole. Ha bisogno di noi per muoversi, per contagiare.

Teoricamente un punto debole. Con comportamenti semplici e rigorosi può essere contenuto.

Distanza di almeno un metro, mascherina e vaccino. Una ricetta semplice ma che non vogliamo seguire.

Molti non si vaccinano. Alcuni per paura, tanti per ignoranza. Molti si vaccinano ma per il motivo sbagliato. Per non portare più la mascherina, per non rispettare le distanze, per fare feste e cene piene di gente.

Un No vax è pericoloso quanto un vaccinato incosciente e viceversa.

Ad alimentare la pandemia è la nostra superbia. In natura vince e sopravvive chi ha capacità di adattarsi.

Noi no. Non vogliamo adattarci. Non vogliamo rinunciare, temporaneamente, alle nostre abitudini.

Davanti ad un nemico sconosciuto è mancata l’umiltà. Troppi esperti hanno sbagliato previsioni e strategie. Non hanno mai chiesto scusa.

Per non parlare delle persone che, come titolo di studio, hanno la tessera punti del discount. Eppure, criticano i vaccini e propongono cure alternative.

Credevamo di essere liberi e colti.

Invece per molti la libertà è dare sfogo al proprio egoismo e cultura è accettare solo ciò che vogliamo sentire.

Semplicemente non siamo cittadini di una comunità. Ha fallito la scuola che non ha trasmesso cultura.

Ha fallito la politica che ha sempre sfruttato egoismo ed ignoranza.

La pandemia finirà quando avremo imparato la lezione. Quando ignoranza ed egoismo non saranno più combustibile per il virus.

Finirà quando torneremo a leggere libri, ad ascoltare lezioni, a dare esami. Quando capiremo che internet è un metodo di trasmissione del sapere non la fonte della conoscenza.

Quando sarà chiaro che il benessere della comunità viene dalla somma dei comportamenti virtuosi del singolo.

Non sarà la medicina da sola a salvarci dal virus. La scienza offre strumenti che, però, non possono nulla contro la nostra stupidità ed ignoranza.

Ci eravamo illusi che sarebbero bastati due mesi sul divano per vincere la malattia.

Troppo facile.

Per vincere dobbiamo essere migliori. Diventare migliori.

Al plurale, perché il singolo interesse ha già fatto troppi danni.

Troppi morti.

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