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Esteri

L’escalation della guerra in Ucraina

La Sitrep n. 1 per la guerra in Ucraina mostra gli eventi nella loro successione ed i progressi militari sul campo di battaglia. Unitamente vengono proposti commenti sul loro andamento e fatti di rilevanza a margine e/o esterni al conflitto, ma che lo riguardano nello specifico.

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situazione operativa in Ucraina

di Stefano Orsi

GUERRA RUSSO UCRAINA tra la speranza nei colloqui ed il rischio di una escalation nucleare.

Nelle SITREP vengono spiegati e relazionati i progressi delle forze armate sul campo di battaglia, l’andamento generale del conflitto e le eventuali prospettive.

Il compito di una sitrep è quello di informare sull’andamento bellico senza prendere l’una o l’altra parte come riferimento.

Si esaminano semplicemente le posizioni sul campo ed i loro progressi nell’evoluzione della campagna militare.

Lo facciamo senza immagini ma presentando solo delle mappe.

SITREP N.1 del 27-2-2022

Primo Giorno di guerra 24-2-2022

L’Esercito russo ha messo a segno alcuni importanti passi avanti:

1 – Nel sud, le truppe russe sono arrivate a prendere il pieno controllo di Kerson, hanno ripristinato le forniture di acqua all’intera popolazione di Crimea riempendo nuovamente il Canale di Crimea, che era stato interrotto dal regime di Kiev durante questi lunghi 8 anni di guerra.

2 – Sempre dal fronte sud, sono avanzate, attraverso gli stretti istmi della Crimea, verso nord est, arrivando in serata a fissare il fronte su Melitopol.

3 – In serata, è stato attraversato il fiume Dnepr all’altezza di Kerson arrivando a prendere il controllo di Mikolaev sulla strada per Odessa, è stata poi neutralizzata un’offensiva ucraina arrecando gravissime perdite di mezzi e personale alle loro truppe.

4 – Nel nord, le forze russe hanno compiuto un’incursione con forze aviotrasportate sull’aeroporto di Gostomel, azione da manuale compiuta in profondità dietro le linee nemiche, trasportati da una quarantina di elicotteri, perdendone solo uno, equipaggio salvo però, i paracadutisti si sono quindi attestati sull’aeroporto in attesa dell’arrivo delle truppe meccanizzate, e qui iniziano le dolenti note.

Ci sono stati vari errori di valutazione e pianificazione in questa prima fase, ne vediamo uno.

Le truppe meccanizzate hanno trovato resistenza all’ingresso nel paese, gli Ucraini nelle settimane scorse, grazie all’intelligence USA, sapevano dei raggruppamenti di forze russe oltre frontiera e hanno messo lì truppe fedeli, in modo che opponessero resistenza, e lo hanno fatto fino alla loro eliminazione o resa, ma poi le truppe russe sono passate, con un ritardo che è costato molte vittime ai difensori del caposaldo nell’aeroporto che probabilmente non sono state eliminate come asserito dai media ucraini ma si sono asserragliate nelle vicine aree abitate prendendo il controllo di alcune strutture in attesa dei rinforzi giunti poi nella notte.

L’operazione aviotrasportata è stata mal concepita nei tempi dai comandi. Dovevano attendere, prima di lanciarla, dati più accurati sulla presenza di forze ucraine presenti in zona e sulla loro consistenza e propensione a combattere e, solo dopo, lanciare l’assalto con gli elicotteri, un errore per eccesso di fiducia nei propri mezzi o una grave sottovalutazione delle forze, in ogni caso lo sbaglio è stato loro e non di chi ha eseguito magistralmente l’operazione e tenuto la posizione isolati.

5- Dal fronte nord, dal valico di frontiera con la Bielorussia di Skytok le forze russe sono entrate affrontando poca o nulla resistenza per poi procedere veloci fino a giungere a Chernikov, qui hanno trovato le forze ucraine dentro la cittadina, ma sono state eliminate in breve, e hanno proceduto verso sud, in seguito sono giunte altre truppe russe per sostenere l’avanzata.

Le informazioni di traffico li davano in marcia verso sud fino all’altezza di Kozelets, per poi procedere in mattinata a Kiev.

6- Dal fronte est, arrivano invece le note relative ad una resistenza tenace dei molti reparti scelti spostati qui dal fronte attorno al Donbass, ricorderete i report dell’OSCE sui molti carri armati che venivano tolti dai depositi attorno al fronte e spostati altrove. Ora sappiamo bene dove.

Le truppe schierate tra Karkov e Sumy stanno quindi operando al limite delle loro capacità, ma hanno resistito in queste 24 ore al fuoco ed alla spinta offensiva nemica, onore a loro, ma, perchè i ma arrivano, presto o tardi, questi reparti arruolati nelle regioni ovest sono fedeli al regime fantoccio, ma non sono infinite, hanno ricevuto il miglior addestramento ed i famosi javelin che usano senza risparmio, perchè intanto poi scadono.

I danni che subiscono sono enormi e causano anche dei danni e vittime alle forze russe, e qui arriva il ma, non hanno truppe alle spalle, stanno esaurendo le loro forze e risorse, presto verrà meno la loro capacità di chiudere i varchi e sostituire le perdite, dovranno arretrare o essere annientati, è solo questione di tempo, le forze russe da dietro sono molte, nel primo giorno i Russi hanno operato in manifesta inferiorità numerica eppure non sono stati respinti né a Karkov né a Sumy, nonostante i tentativi di contrattacco ucraini.

Il tempo è un fattore che gioca contro i reparti che Kiev ha mandato qui e che presto cederanno inevitabilmente.

7- Poco a nord di Sumy, le truppe russe sono entrate in Ucraina attraverso il valico di frontiera di Rosneft, non hanno incontrato molta resistenza e hanno proceduto, sempre con molta calma e circospezione, la prudenza è d’obbligo, hanno superato diversi villaggi, Bereza, Lrolevec, Baturyn, lungo la E101, in pratica si muovono tutte lungo le strade ordinarie, siano autostrade o strade secondarie.

In breve avranno coperto la distanza che le separa dal gruppo che scende da nord e non pare trovino davanti gruppi di resistenza, i reparti scelti non sono qui presenti e i pochi incontrati non pare abbiano avuto molta voglia di combattere.

Anche questi reparti, una volta coperta la distanza dal loro obiettivo primario, si uniranno per andare verso l’aeroporto internazionale di Kiev Boryspil.

La conquista di Kiev è l’obiettivo primario delle forze che muovono da nord. Con esse sono segnalati almeno due battaglioni di truppe scelte cecene.

8 – Come qui valutato più volte, a differenza di molti o di tutti i media occidentali, nessuno sfondamento di forze russe sarebbe avvenuto dal fronte del Donbass, dove le tre linee di difesa ben trincerate, ben organizzate e posizionate avrebbero offerto troppa resistenza.

Gli scontri in corso, principalmente condotti da reparti delle milizie della DPR ed LPR, hanno lo scopo di bloccare al fronte le forze ucraine presenti, molte di queste comunque si sono arrese. I filmati – che non andrebbero però divulgati, anche se, da molti anni, sull’esempio USA in IRAQ, viene fatto regolarmente – mostrano che i soldati presenti sembravano tutto fuorché quelle unità scelte che una volta controllavano questi settori, sono state quindi spostate a difendere altri settori.

Non ci sono al momento nuovi bombardamenti sulle città del Donbass, pertanto attendiamo che dal settore di Milovo e Voloshino le truppe russe raggiungano gli obiettivi di Slaviansk e Kramatorsk.

9- Le conclusioni.

Cosa ci sta mostrando il primo giorno di guerra.

Innanzitutto, si resta stupefatti della scelta di non effettuare alcun bombardamento di più giorni prima di attaccare le forze presenti nel Paese.

Due ore prima del via e poi durante la giornata, sono continuati i bombardamenti contro specifici obiettivi di infrastrutture all’interno del territorio ucraino, ovest compreso.

Cosa ha comportato questa scelta.

Innanzitutto, si valuuta del tutto inefficace ai fini dell’ammorbidimento delle difese quel poco che è stato fatto prima e durante il primo giorno di guerra. Pertanto, è da considerarsi che le truppe d’assalto, principalmente dotate nel nord est di vecchi t80 ancora da aggiornare, a giudicare da quanto visto, truppe mandate a sacrificarsi per far uscire allo scoperto le unità scelte poste a difesa di quel fronte di certo, abbiano affrontato le forze ucraine del tutto integre nel loro organico e capacità di combattimento.

Per ottenere un reale effetto che si rivelasse efficace ai fini dello sfondamento dei fronti più ostici, il martellamento con caccia bombardieri sarebbe dovuto avvenire con forte intensità per non meno di alcuni giorni da un minimo di due – 48 ore necessarie a causare anche danni da privazione del sonno – ad almeno una settimana. Tanto viene suffragato da quanto osservato prima delle grandi offensive siriane con appoggio russo, contro le sacche dei terroristi ISIS e anche Al Qaeda supportate da forze NATO, Turchia per Al Qaeda su Idlib e in diversi episodi l’ISIS nei pressi del settore di Deir Ezzour, anche con violenti attacchi aerei contro le forze di Assad che comunque si erano protratti per più ore rispetto a quanto visto in preparazione di questa offensiva russa.

La scelta dei comandi russi, invece, pur valutando che nel breve periodo avranno comunque la meglio, causa maggiori perdite e dall’altro la parvenza di poter resistere alle forze ucraine impegnate sul campo, cosa che resterà illusoria certamente, ma che per alcuni giorni risulterà efficace e causerà perdite altrimenti evitabili.

Un aspetto non secondario riguarda la tempestività degli interventi in appoggio su richiesta delle forze di terra, la gestione di più fronti in avanzata contemporanea impone sforzi gestionali e logistici che causano inevitabili e costosi ritardi nel dare risposta alle richieste di appoggio, il caso dell’aeroporto di Gostomel è un chiaro ed emblematico esempio, e si teme che non sarà l’ultimo.

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Immagine tratta da google maps ed elaborata dall’autore

Secondo giorno di guerra 25-2-2022

Il secondo giorno di guerra ha visto l’affermarsi delle posizioni russe conquistate nel primo giorno ed il consolidamento delle teste di ponte attorno a Kiev.

1- Fronte di Kiev

Nel primo giorno avevamo visto come alcune operazioni avessero subito dei ritardi non previsti.

Nel secondo giorno le operazioni sono andate sicuramente meglio per le forze russe. L’esercito russo ha liberato la via per arrivare via terra fino a Gomel, sobborgo di Kiev.

Le colonne corazzate sono arrivate in mattinata fino all’aeroporto che il giorno prima era stato preso dalle truppe aviotrasportate.

I comandi ucraini avevano diffuso la notizia che l’aeroporto fosse stato riconquistato eliminando i paracadutisti russi arrivati in elicottero. L’arrivo delle forze di terra russe ha rivelato che le strutture aeroportuali fossero ancora controllate dai parà che per più di 24 ore lo avevano tenuto nonostante l’assenza di mezzi corazzati a supporto e la manifesta inferiorità numerica.

Non conosciamo però l’entità delle perdite subite.

Le truppe ucraine resistono bene sul fronte est presso Lumy e anche Karkov.

Qui le posizioni difensive non sono state superate.

C’è preoccupazione per le troppe postazioni difensive approntate dall’esercito in centro città, sono i video che la popolazione diffonde ad allarmare, lanciarazzi in mezzo ai palazzi, postazioni di mitragliatrici antiaeree sui tetti delle case, carri armati in zone densamente abitate, questo non è un modo di fare la guerra, questo è un metodo per causare massacri, finora non sono segnalati bombardamenti su territori abitati, si lasci perdere ciò che mostra la tv, spesso ciò che viene detto è frutto della poca preparazione dei giornalisti stessi quando non di vera volontà mistificatoria.

Stanno circolando alcuni classici delle finzioni mediatiche. Una donna ferita alla testa presentata come vittima di bombardamenti, che poi si scopre essere la vittima di un incidente con il gas domestico di due anni prima. Il missile che colpisce un palazzo indicato come un cruise, ma non esaminano il fumo del motore, che il cruise non fa, si trattava di un missile antiaereo ucraino che aveva fallito il lancio, ve ne sono stati molti di questi casi sia in Siria, S200 ed S125, come anche in Israele, sistema Iron Dome, con danni autoinflitti alla popolazione civile. In questo caso il missile è stato identificato con un sistema Buk delle difese ucraine, non lo hanno certo fatto apposta, ma succede soprattutto se li sistemi in mezzo alla città.

Avrete visto tutti un blindato che travolgeva un’automobile, è stato diffuso il video in tv identificandolo come mezzo “russo”. Tutto è andato bene ed è divenuto virale fino al momento in cui un generale ospite di una trasmissione non lo ha identificato come ucraino, un cingolato Strela, a cui mancavano tutti i simboli di identificazione russi e pertanto era ucraino, inoltre non investiva affatto deliberatamente l’auto, bensì il militare spiegava che aveva perso il controllo del mezzo salendo sull’asfalto scivoloso per i cingoli di ferro.

Si faccia molta attenzione a ciò che i media stanno diffondendo, è in atto una generale confusione nelle informazioni in cui si confonde la propaganda bellica diffusa da un paese invaso con la realtà dei fatti.

I nostri media avrebbero il compito professionale di filtrare queste informazioni e verificarle con esperti prima di diffonderle, ma non lo fanno mai o quasi prima di diffondere notizie che si rivelano farlocche.

Il secondo giorno è stato meno intenso nelle operazioni rispetto al primo, si è scoperto poi che erano in corso trattative per fermare il conflitto, con proposte dirette al Presidente Zelenski, problemi sull’identificare un luogo idoneo allo svolgimento, la delegazione russa attendeva a Minsk, sede dei precedenti colloqui, Zelenski chiedeva Varsavia, sgradita però ai Russi.

La sera veniva annunciato che, a causa della mancanza di disponibilità ad incontrarsi, le ostilità sarebbero riprese con la necessaria intensità.

Nella notte le ostilità sono riprese.

Nel frattempo, c’erano stati diversi tentativi di controffensiva da parte ucraina, principalmente hanno avuto luogo presso Sumy e Karkov ad est e presso Chernikov a nord.

Se a Lumy e a Karkov sono riuscite a fermare l’avanzata, a Chernikov questo non è avvenuto.

L’avanzata russa presso Kiev invece si è allargata pian piano verso l’ovest della città.

Nel sud, il fronte è rimasto in attesa dei rifornimenti per il secondo giorno, sono state segnalate offensive ucraine nei pressi di Kherson e Mikolaev, la prima è stata respinta mentre la seconda prosegue. Gli Ucraini hanno fatto saltare alcuni ponti che premettevano un facile accesso alle strade per Odessa sopra al fiume Dnepr.

Terzo giorno di guerra 26-2-2022

Il terzo giorno si apre con il proseguimento di aspri combattimenti ad est, molto violenti attorno alle città di Karkov e Lumy, sono stati segnalati anche forti bombardamenti di artiglieria, in special modo la sera, sulla prima, quando sono stati colpiti e distrutti alcuni depositi dell’esercito.

A nord di Lumy, invece, le difese ucraine cedevano nettamente ed un ampio fronte subiva lo sfondamento da parte delle truppe corazzate russe che penetravano in profondità fino a Nezhin e Priluky, come vedete in mappa.

Immagine trastta da google maps e rielaborata dall’autore situazione sui campi di battaglia del nord e del nord est dell’Ucraina.

Si vanno a saldare con le forze attorno a Kiev con il probabile compito di chiuderne l’accerchiamento da est e prendere anche l’aeroporto internazionale.

Il settore nella sacca compresa tra questo saliente e il fronte a nord, di fatto, è tatticamente da ritenersi sotto controllo russo, essendo ormai isolato dal resto delle forze e privato di ogni possibile rifornimento.

Dal settore ovest di Kiev le truppe russe hanno occupato diversi sobborghi da ovest a sud, bloccando le linee di rifornimento da Leopoli.

Quando le truppe russe hanno controllato Bucha, diverse colonne di mezzi ucraini sono state intercettate e distrutte, non sapevano che i Russi avessero occupato quel passaggio.

Dalla mattina del terzo giorno erano indicate come percorribili, per uscire dalla città, solo tre vie, due ad est e una a sud.

Le forze russe non sono entrate in Kiev nemmeno nella notte tra il secondo ed il terzo giorno.

Il Presidente Zelenski pare abbia abbandonato nella notte la capitale, pur essendo andati in onda dei messaggi, forse preregistrati, in cui, assieme a membri del suo governo, si filmava all’esterno del palazzo di governo.

I comandi ucraini davano l’annuncio che le forze aviotrasportate russe erano sbarcate con gli elicotteri ad est del fiume Dnepr, poi sembra siano invece andate a prendere il controllo dell’aeroporto militare a sud della capitale, la Vasilky air base, ma mancano precise conferme a tale riguardo.

Mappa dei fronti del Donbass situazione del 26-2-2022. Immagine tratta da google maps e rielaborata dall’autore

Il fronte del Donbass segnala un notizia importante: nella notte, le truppe ucraine che occupavano da 8 anni, esasperanti per la popolazione, le cittadine di Sieverodonetsk e Starobilsk che vedete in mappa, hanno abbandonato le posizioni ritirandosi ed abbandonando il materiale bellico sul posto, in mattinata le forze delle milizie popolari di Lugansk entravano negli abitati riabbracciando i parenti dopo tanti anni.

Nel settore di Kherson sono proseguiti i combattimenti, gli ucraini in questa zona stanno usando con profitto i droni turchi Bayraktar TB2 infliggendo perdite alle truppe russe, manca infatti una adeguata copertura di difesa aerea ancora non ben posizionata in posizione avanzata ed in funzione antidrone.

È dall’altro settore che i guadagni maggiori si manifestano sul campo.

Fronte sud, dalla Crimea verso Odessa ad ovest e verso il Donbass ad est. Immagine tratta da google maps ed elaborata dall’autore. 26-2-2022

Le difese ucraine cedono, non riescono a stabilire una linea di difesa ed arretrano di sconfitta in sconfitta.

Tutto il quadrilatero a sud del fiume Dnepr è sotto controllo russo dal pomeriggio, compresa la grande centrale nucleare di Enerhodar, ben sei reattori attivi.

La spinta offensiva si dirige ora a nord e a est, a nord sta per arrivare alle porte di Zaporizie, mentre ad est il fronte si sta espandendo in direzione di Mariupol.

Quarto giorno di guerra.

I fatti salienti di questa giornata sono parzialmente riportati per ragioni di tempo.

Sul fronte est, nella mattina le forze russe sono entrate nell’abitato di Karkov, da più direzioni, sembra che le difese abbiano ceduto.

Nella notte, i bombardamenti sono stati davvero violenti su diverse basi militari ucraine e raggruppamenti di forze di artiglieria e corazzate di Kiev.

Ora occorre attendere domani per capire dove si siano ritirate.

Il fronte più a nord è avanzato ancora verso ovest e sta raggiungendo l’aeroporto di Boryspil, qui la difesa ucraina non riesce proprio più a contenere l’avanzata russa, il nordest del paese è da considerarsi come perso. Il fronte più avanzato si trova ora a circa dieci chilometri dall’aeroporto di Boryspil e dalla periferia est di Kiev.

Una delegazione russa in mattinata si è messa in contatto con la diplomazia ucraina, sembra che ci sia la possibilità di una possibile trattativa. Si trova a Gomel in Bielorussia, vicino al confine ucraino a nord di Kiev, ma forse sarebbe stato meglio organizzarlo a Brest, molto più vicino a Leopoli ed al confine polacco.

Si auspica che abbia successo questa iniziativa per arrivare ad un compromesso e ad un cessate il fuoco. La delegazione ucraina ha infatti raggiunto quella russa presso Gomel e sono iniziati i colloqui.

Il Presidente Putin si è rivolto alla nazione attorno alle 14, ora italiana.

La notizia che è risultata più preoccupante è stata la messa in stato di massima allerta di tutte le forze nucleari strategiche a causa delle minacce e dalle azioni dei paesi della NATO.

Purtroppo, i segnali nefasti da parte di alcuni di questi, come Gran Bretagna, USA e Polonia, non mancano, e tanto si sente la mancanza di una figura come quella di Angela Merkel che sarebbe stata importante nella nostra Unione per rappresentare un punto di dialogo e di forte voce, mentre ora non riusciamo ad imporre una nostra posizione univoca da contrapporre a quella degli interessi USA che hanno tanto soffiato sui venti del conflitto.