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INTERVISTA ALL’ARTISTA ANDREA ANSEVINI, AUTORE DEL LIBRO “OLTRE LA PORTA” (le Mezzelane casa editrice)

“I protagonisti del mio libro possono essere ognuno di noi e chiunque legge i miei libri si può ritrovare come protagonista dato che sono situazioni che riguardano tutti quanti.” afferma Ansevini

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ANDREA ANSEVINI

A cura di Fabia Tonazzi

photocredit Pressoffice

Le storie non finiscono mai; se non ci fosse un “prima”, nessuno mai potrebbe scrivere, amare, vivere con tutta la forza che contraddistingue l’amore e la passione.
Mentre assaporavo i colori, le sfumature del cielo, gustavo gli attimi che si erano susseguiti nella mia vita e intanto vivevo, guardavo avanti con un sogno stretto nel cuore e gli occhi sgranati, determinato a non voler mai più pensare al passato…


Michele Rovito ci racconta le sue nuove avventure e le emozioni che la vita gli ha riservato, ma… è tutto reale oppure ancora una volta sta fantasticando?
Sta al lettore andare “dietro la porta” per sapere che cosa lo aspetta nell’attesissimo seguito di “Oltre la porta”.(Le Mezzelane editrice)

ANDREA ANSEVINI

Andrea come mai hai realizzato proprio quest’opera?

Sono un ragazzo di 43 anni e mi sento attivo come uno di 20 con tanta voglia di fare e divertirmi. Sono sposato con Adele (la mia musa ispiratrice) da 10 anni e di lavoro sono impiegato in una ditta di citofonia. Al di fuori del lavoro, oltre a fare il marito, mi occupo di musica, fotografia e scrittura. Con questa ultima è quella con cui mi sono affermato anche a livello nazionale grazie al mio romanzo “Oltre la porta” edito da Le Mezzelane Casa Editrice. Ho pubblicato sette libri e l’ultimo si intitola “Dietro la porta”.

Come è la tua giornata tipo?

Durante il giorno mattino e pomeriggio lavoro, poi quando torno a casa, prima e dopo cena lo dedico ai miei hobby (impegni familiari e casalinghi permettendo dato che questi hanno sempre la priorità).

Trovi il tempo per rilassarti?

Lo trovo in quella mezz’ora che ho di pausa pranzo quando lavoro (anche se la mente macina anche lì), inoltre lo trovo dopo cena quando scrivo o leggo, perché a me scrivere e leggere rilassa.

Cosa sognavi da piccolo? C’è qualcosa che ti accomuna ai tuoi personaggi?

Da piccolo sognavo di fare il pilota di aerei e non ci sono riuscito (perché mi piacciono fare cose spericolate e alcune le ho fatte).  Qualcosa che mi accomuna con i personaggi dei miei libri, non c’è nulla, se non solo per alcuni gusti musicali e un personaggio in particolare, Andrea Ansevini, dato che mi metto sempre tra gli amici del protagonista maschile o femminile, oppure in un piccolo cameo come comparsa dato che mi piace esserci dentro anche io.

Cosa ti piace di più del lavoro che fai?

Del lavoro che faccio mi piace di più, lavoro manuale a parte, l’amicizia dei colleghi e delle colleghe perché è bello confrontarsi e dialogare con loro.

Qual è il tuo mantra quotidiano?

Tutti siamo portati per fare qualcosa, quel “qualcosa” a prescindere cosa sia, è arte.

Ti identifichi con un personaggio in particolare del tuo libro o no?

Mi identifico in me stesso come detto sopra, dato che ci sono sempre anche io presente.

Credi che ci sia spazio nella società attuale per i tuoi protagonisti o si troverebbero spiazzati?

C’è molto spazio, perché i protagonisti possono essere ognuno di noi e chiunque legge i miei libri si può ritrovare come protagonista dato che sono situazioni che riguardano tutti quanti.

La cultura e i libri…Hai un riferimento in politica o nella società attuale che ti ispira fiducia?

La politica purtroppo, a livello nazionale, non fa quasi niente per valorizzare la cultura, soprattutto per quanto concerne l’editoria. A parlare e promettere cose è facile, ma a livello pratico poi non è così. Per fortuna alcuni assessori, parlando per me, quando ho presentato i miei libri, spesso erano presenti.

Credi che si potrebbe fare di più in merito alla sensibilizzazione dei giovani nei confronti di eventi culturali o sei soddisfatto come scrittore?

Si deve fare di più per i giovani. Abbiamo un bagaglio culturale enorme ed è un peccato perderlo. Dato che la politica non fa niente come detto poco fa, sta ai giovani darsi da fare e se è il caso farsi aiutare da chi ne sa di più di loro, perché come dico io, l’unione fa la forza. L’ideale sarebbe collaborare assieme (come sto facendo io). Non importa se sono persone maschili o femminili, l’importante aiutarsi a vicenda perché ne va per entrambi.

Come scrittore mi sento molto soddisfatto e mi fa molto piacere sapere che quanto scrivo alla gente arriva, quindi ringrazio tutto il mio pubblico indistintamente.

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