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“Il Sud nel Sangue”: il duello poetico

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di MADDALENA COVIELLO

“Il Sud nel Sangue” ha visto fronteggiarsi a Bitonto in versi il poeta-musico poeta e flautista Vincenzo Mastropirro e il poeta e performer​ Daniel Cundari giunto da Barcellona.


L’iniziativa si è svolta nell’ambito del Festival di Poesia “Le Corti dei Miracoli” (VII e) – progetto “Bitonto Città dei Festival” organizzata dall’associazione culturale Cenacolo dei Poeti di Nicola Abbondanza e Pasquale Rienzo. Il professor Nicola Pice, presidente della Fondazione che gestisce il ricco Museo Archeologico, nell’introdurre la performance ha saggiamente​ sottolineato l’importanza della poesia oggi come specchio dell’anima in un mondo imbarbarito; ha, inoltre, detto come già nell’antica Grecia si tenessero “duelli” poetici accompagnati dalla musica. I suoni ipnotici del flauto del​ Maestro ruvese Mastropirro sapientemente calibrati sui suoni antichi calabresi, pugliesi e spagnoli, idiomi utilizzati dallo stesso Mastropirro e dall’ospite internazionale Daniel Cundari, hanno trasportato il folto pubblico in atmosfere magiche, in un tempo sospeso tra la Terra e il Sangue. Se Mastropirro ha ipnotizzato il pubblico con il flauto, Cundari l’ha fatto con le mani, con le possenti braccia, con la voce virile, corposa, sanguigna.​ Il numeroso pubblico, in preda alla fascinazione, non si è mosso dalle sedie se non per l’ovazione finale. Merito certamente delle enormi capacità attoriali dei due artisti, oltre che delle lingue magistralmente utilizzate: l’uno il ruvese e il bitontino, l’altro lo spagnolo e il cutese. Che cosa sia il cutese lo spiega orgogliosamente Daniel Cundari: il dialetto di Cuti, oggi rione inglobato nel Comune di Rogliano, in un lontano passato paese autonomo nella provincia di Cosenza. Cundari, partendo dalla Calabria, ha girato il mondo, soprattutto il Sudamerica, e in Andalusia, dalla letteratura​ flamenca (il flamenco non è solo musica, ma anche testi) ha appreso la tecnica del repentismo, improvvisazione lessicale, che poi ha importato a Cuti e da qui porta nel mondo il repentismo cutese e con esso il Sud.

​ Daniel Cundari (Rogliano, Cosenza, 1983) scrive in dialetto calabrese, italiano e spagnolo. Ha studiato Lettere Moderne e Relazioni Internazionali a Siena e in Spagna. È autore di Cacagliùsi / Balbuzienti (Roma, 2006); Il dolore dell’acqua (Roma, 2007) e Geografia feroz (Granada, 2011). Con i precedenti libri di poesia ha vinto numerosi premi, tra cui il G. Guida, l’Internazionale Tropea O.M. Speciale Critica, il Mons Aureus – Progetto Sud di Palermo. In Spagna, per​ Geografia feroz, gli è stato assegnato il “Premio Genil de Literatura” di Granada, abitualmente destinato ad artisti iberici. Con i suoi testi è intervenuto a Monaco (Principato), Nizza, Erlangen, Marbella, Marsiglia, Gdańsk. Nel 2009 è stato il poeta straniero più giovane ospite della Cátedra Federico García Lorca, diretta da Antonio Carvajal.

 

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo