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Ambiente

Gli insetti stanno subendo una estinzione di massa

nico catalano

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di NICO CATALANO

In pericolo la vita del pianeta


Secondo quanto emerge da recentissimi studi pubblicati sulla rivista “Ecology and Evolution” in tutto il mondo gli insetti stanno scomparendo drasticamente. Tra queste ricerche sperimentali è utile in primo luogo menzionare quella condotta da Anders Pape Møller attraverso la rilevazione del numero delle diverse specie di insetti finiti sul parabrezza delle auto durante percorsi mirati ed effettuati in determinate zone rurali della Danimarca. Infatti, utilizzando i dati raccolti ogni estate nel ventennio compreso tra il 1997 e il 2017 in 60 viaggi in auto sullo stesso tratto di strada, alla stessa velocità e nello stesso periodo è stata riscontrata una diminuzione della presenza di numerose specie di insetti di ben oltre il settantacinque per cento. Un’ altra importante ricerca è stata portata avanti tra giugno e agosto della scorsa estate in Inghilterra dal Kent Wildlife Trust nella contea di Kent. In oltre settecento viaggi compiuti da volontari a cui è stato chiesto di registrare il numero di insetti schiacciati sulla loro targa automobilistica tramite l’utilizzo di uno “splatometro” una sorta di griglia di campionamento standardizzata, è emersa una presenza di numerose specie di insetti di gran lunga inferiore del cinquanta per cento in meno rispetto a quella rilevata nel 2004 utilizzando lo stesso metodo scientifico. Un ulteriore contributo scientifico in merito viene da una ricerca condotta da un gruppo di scienziati con capofila l’Università tecnica di Monaco in collaborazione con lo Swiss Federal Research Institute, l’Università di Berna e il Max Planck Institute for Biogeochemistry di Jena. Lo studio ha messo in evidenza che rispetto a dieci anni fa, il numero di specie di insetti in molte aree dell’Europa centrale è oggi diminuito di circa un terzo in modo uniforme nelle praterie, nei boschi, nelle aree protette così come nelle vicinanze di terreni intensamente coltivati. “Tutto è correlato con il resto” cita la prima legge dell’ecologia ed infatti alla diminuzione degli insetti corrisponde una drastica diminuzione della biodiversità vegetale e animale dell’intero pianeta. Gli insetti rappresentano la principale se non unica fonte di cibo per la quasi totalità di uccelli, piccoli mammiferi e pesci e la loro scomparsa rischia di mettere in pericolo l’equilibrio stesso degli ecosistemi del mondo e addirittura la vita sulla Terra. Secondo numerosi scienziati gli insetti stanno scomparendo ad un ritmo otto volte superiore di mammiferi, uccelli e rettili, le cause di questa quasi estinzione sono diverse e tutte legate all’antropizzazione, dal consumo di suolo, alla cementificazione del paesaggio, alle monocolture sempre più diffuse, all’uso sconsiderato nell’agricoltura intensiva della vasta gamma dei pesticidi: insetticidi, fungicidi ed erbicidi, prodotti derivati dalla chimica di sintesi, impattanti quasi mai selettivi, alle diffuse pratiche produttive agricole sempre meno sostenibili, all’impatto dei cambiamenti climatici che stanno alterando gli ecosistemi di tutto il mondo sino alle diverse forme di inquinamento acustico, luminoso e elettromagnetico. Ma gli insetti sono anche responsabili dell’impollinazione di tre quarti delle nostre colture alimentari, negli ultimi anni il pianeta ha perso quasi il cinquanta per cento degli insetti impollinatori, primi fra tutti le api domestiche e selvatiche.  Con oltre i 3/4 delle principali colture alimentari che dipendono proprio da questi piccoli insetti per citarne alcune: mele, ciliegie, pere, kiwi, mirtilli, cioccolato, caffè, mandorle, tutti prodotti che senza gli insetti impollinatori, senza le api, non arriverebbero più sulle nostre tavole. Oltre alla perdita di colori, sapori e biodiversità, all’ingente danno economico rappresenterebbe una seria emergenza alimentare. Secondo uno studio svolto recentemente dall’Università di Milano, continuando con questo modello di sviluppo, le api potrebbero estinguersi totalmente entro cento anni con conseguenze nefaste per l’intera umanità. Il Nobel per la Fisica, lo scienziato Albert Einstein, un tempo scrisse: “Se un giorno le api dovessero scomparire, all’uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita”. Sarebbe il caso che l’uomo moderno riflettesse sull’importanza di queste parole.

Fonte della foto: The Globalist

Agronomo, ricercatore ecologista, divulgatore e saggista