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Ambiente

L’erosione delle coste: Difesa e riqualificazione della fascia costiera

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di LEONARDO LEGROTTAGLIE*

Lungo le coste pugliesi e più in generale italiane, si stanno manifestando in modo palese fenomeni locali e diffusi di erosione delle coste.

Questo fenomeno si manifesta “visibilmente” con arretramenti della linea di riva che, talvolta, può mettere in pericolo anche la stabilità di insediamenti abitativi o di infrastrutture realizzate lungo fascia costiera e “in modo non visibile” con un aumento della profondità dei fondali della spiaggia sommersa a causa dell’allontanamento della sabbia verso il mare aperto.





uesto fenomeno, si riscontra in diverse parti del mondo, e in modo particolare lungo le coste nel cui entroterra l’azione antropica dell’uomo è stata più forte. Ciò è stato dimostrato scientificamente. In particolare, tale fenomeno, è dovuto alla realizzazione di nuove opere a mare, che possono interferire in modo consistente con la dinamica dei sedimenti, all’urbanizzazione e infrastrutturazione della fascia costiera, alla regimazione dei corsi d’acqua, alla realizzazione di invasi, alle sistemazioni idrauliche forestali etc..

Tutti questi interventi nel tempo fanno risentire il loro impatto che consiste principalmente nel diminuire, se non annullare, il trasporto di materiali terrigeni verso il mare facendo venir meno l’equilibrio medio tra l’azione erosiva del moto ondoso e l’apporto di sedimenti da terra.

Vi sono interventi a mare locali, di tipo tradizionali, per attutire tali effetti, quali barriere emerse, pennelli ecc.; queste opere, in molti casi efficaci, hanno bisogno di un attento studio che tenga conto della dinamica dei sedimenti non solo locale, ma dell’intero paraggio, al fine di non effettuare degli interventi che determinino ulteriori squilibri sia alla dinamica dei sedimenti che alla qualità delle acque costiere.

Presso il Laboratorio di Ricerca e Sperimentazione per la Difesa delle Coste (LIC) del Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di Chimica del Politecnico Bari da dieci anni – dice il prof. ing. Antonio Felice Petrillo, responsabile scientifico del Laboratorio – si conducono ricerche di base e applicate grazie anche alla disponibilità di un laboratorio di eccellenza per la modellistica fisica bidimensionale (2D) e tridimensionale (3D). Il Laboratorio è inserito in una rete di ricercatori italiani e stranieri che operano per la difesa e la gestione della fascia costiera”.

L’attualità del problema e la sua importanza ha portato alla organizzazione e all’ospitalità, nell’ambito delle collaborazioni scientifiche e didattiche, dal 7 all’11 marzo prossimo, di un corso sulla “Dinamica costiera – modelli fisici e matematici”, che si configura nel Master Universitario Intersede in Scienze Costiere Applicate.

Tale Master, erogato dall’Università di Parma, contempla il coinvolgimento del Politecnico di Bari e delle università di Parma, Firenze, Genova, Southampton (Regno Unito) e dei centri: ENEA – Centro Ricerche Ambiente Marino di La Spezia; ISPRA – Dipartimento Difesa del Suolo Roma; Gruppo Nazionale Ricerca Ambiente Costiero e di tre Parchi Nazionali Marini, affronta le grandi criticità che esprimono i territori costieri italiani, oggi esposti a pressioni antropiche e a livelli rischio crescenti e rivolge la sua azione formativa sia al perfezionamento scientifico dei neolaureati, professionisti e ricercatori, sia alla formazione permanente e ricorrente dei dipendenti di Servizi ed Agenzie e dei tecnici e funzionari degli Enti territoriali che operano sul territorio costiero.

La settimana di attività che si svolgerà a Bari riguarderà sia la parte teorica della modellizzazione fisica e matematica sia un complesso di esercitazioni su casi di studio chiave e sul Piano Coste della Regione Puglia. Le prove in laboratorio riguarderanno modelli fisici a fondo mobile e modelli fisici per le Onde di Tsunami generate da frana. Una attività nel laboratorio informatico sarà pure dedicata alla presentazione del geodatabase sperimentale illustrativo del complesso dei circa 900 km di sviluppo delle coste pugliesi che il LIC ha realizzato con tecnologie GIS per il Piano Regionale delle Coste e per il Piano della dinamica costiera della Regione Puglia.

Il corso, che coinvolgerà numerosi docenti, è aperto anche a dottorandi e laureandi del Politecnico, si svolgerà, dal 7 all’11 marzo, presso il grande Laboratorio di Ricerca e Sperimentazione per la Difesa delle Coste (LIC) del Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di Chimica del Politecnico Bari, situato nell’Area Universitaria di Valenzano (via Provinciale Valenzano-Casamassima, km 3 – Valenzano), alle porte di Bari.

Lunedì, 7 marzo, ore 9.00, in occasione dell’inizio delle attività scientifiche-didattiche, sono previsti gli interventi del Rettore del Politecnico, Nicola Costantino e delle autorità accademiche.

* Ufficio stampa Politecnico Bari

Informazioni sul Laboratorio di Ricerca e Sperimentazione per la Difesa delle Coste, possono essere reperite attraverso il sito del Politecnico di Bari – www.poliba.it – seguendo il percorso RICERCA – CENTRI DI RICERCA.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo