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Ambiente

Temperature elevate in Puglia: è l’effetto di milioni di alberi in meno.

In Puglia, tra Natale e Capodanno, si sono registrate temperature elevate. Tale anomalia risulta sfavorevole per le produzioni agricole, oltre che per l’ambiente. Tra le cause la scomparsa di milioni di alberi per via degli incendi estivi, della xylella e della cementificazione.

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DI NICO CATALANO

Credit foto Doug88888 license CC BY-NC-SA 2.0

In Puglia, il periodo compreso tra Natale e Capodanno, è stato contraddistinto da tempo caldo e soleggiato, addirittura con punte massime anche superiori ai 20°C. Secondo gli studiosi, la particolare fase meteorologica sembrerebbe essere stata causata dalla presenza di una vasta area di alta pressione, statisticamente molto più frequente nel mese maggio che nei mesi invernali. Un andamento climatico anomalo per areali come quelli pugliesi, sfavorevole per l’ottenimento di produzioni agricole di alta qualità e quantità. Difatti, oltre per la mancanza delle sempre più indispensabili piogge, le alte temperature sono responsabili del mancato raggiungimento della soglia di fabbisogno in ore di freddo, necessarie alle varie specie vegetali, per germogliare e successivamente fruttificare. Sensibili a tale fenomeno fisiologico vegetale, sono le specie arboree e in particolare il ciliegio, pianta che necessita della presenza di temperature rigide nelle prime settimane dell’inverno, anziché di caldi tipici della primavera inoltrata. Una mancanza questa, che sicuramente nelle prossime settimane, verrà soddisfatta dagli agricoltori tramite l’ausilio della chimica di sintesi, attraverso una delle tante presunte cure, che negli anni risulteranno peggiori della stessa malattia. Se tutto è correlato con il resto, così come sancisce la prima legge dell’ecologia, sicuramente la presenza inconsueta di queste elevate temperature invernali, è da correlare alla scomparsa in Puglia negli ultimi anni, di milioni di alberi, molti dei quali ultrasecolari. Tra le cause : l’azione nefasta della Xylella Fastidiosa sugli Ulivi nel Salento, la presenza funesta degli incendi che costantemente ogni estate rendono in cenere decine e decine di migliaia di ettari in tutta la regione, l’elevata incidenza di asfalto e cemento che secondo gli ultimi rapporti dell’ISPRA e di Legambiente fa della Puglia una delle regioni con la maggiore percentuale di cementificazione d’Italia. Gli alberi svolgono un ruolo importante nella termoregolazione del clima, la letteratura scientifica afferma che ogni albero di medie dimensioni, rilascia una quantità di ossigeno quasi equivalente a quella di anidride carbonica che assorbe. Altre ricerche scientifiche dimostrano che lo stesso albero può assorbire dall’atmosfera quasi due chilogrammi di anidride carbonica ogni giorno, e immettere nell’atmosfera la stessa quantità di ossigeno. Secondo una recente stima redatta dalla Coldiretti, in Puglia mancano all’appello circa 20 milioni di alberi, perduti negli ultimi anni, per varie cause di origine antropica. Facendo dei calcoli, il territorio pugliese avrebbe perso ogni giorno circa 40 milioni di chilogrammi di ossigeno, utili per le funzioni vitali degli ecosistemi e dell’uomo, mentre nell’atmosfera sono rimaste altrettanti chilogrammi di anidride carbonica, funzionali invece al surriscaldamento climatico, manifestato con l’anomalo aumento delle temperature in corso. La mancanza di istituzioni capaci di affrontare e contrastare tale incresciosa situazione, rischia a lungo andare di compromettere per sempre alcune tra le più importanti filiere agricole pugliesi di qualità, oltre che arrecare seri danni all’ambiente e ai cicli ecologici.

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Agronomo, ricercatore ecologista, divulgatore e saggista