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Ambiente

Consumo di suolo: approvata a Bari una lottizzazione per realizzare un nuovo quartiere.

La Giunta comunale di Bari, ha approvato un piano di lottizzazione per la realizzazione di un nuovo quartiere. In una città che registra valori di cementificazione tra i più alti del Paese, l’intervento urbanistico comporterà ulteriore consumo di suolo.

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DI NICO CATALANO

Credit foto:  lignanoweb license  CC BY-NC-ND 2.0.

La settimana scorsa la Giunta comunale di Bari, ha approvato in modo definitivo il piano di lottizzazione presentato dal consorzio San Giacomo. Un’approvazione arrivata oltre venticinque anni dopo la prima proposta progettuale presentata nel lontano 1994 da parte di un consorzio di imprese private e cooperative. L’intervento urbanistico prevede la nascita di un nuovo rione a nord della città, che si estenderà sull’intera maglia di espansione numero undici contemplata dal vigente piano regolatore, delimitata a sud dalla frazione di Catino, e a nord ovest da diverse aree agricole. L’area di intervento si estende su una superficie di oltre duecentoventicinquemila metri quadrati, sulla quale si prevede la realizzazione di circa di ottocento appartamenti. Duecentotrentamila metri cubi edificabili, di cui novantamila destinati all’edilizia residenziale pubblica e i restanti centotrentamila a quella privata, un insediamento complessivo previsto per quasi duemila e cinquecento abitanti. Sull’area interessata, situata nel tratto adiacente al parco Gentile, e precisamente a sud dei quartieri Santo Spirito e San Pio, saranno inoltre realizzate a carico dello stesso consorzio strade, servizi di pubblica utilità, illuminazione e spazi di socialità, oltre all’attuazione di un parco agricolo in cui saranno sperimentate nuove forme di aggregazione e mutualismo. Un piano di lottizzazione che seppure caratterizzato rispetto al progetto iniziale da una sostanziale limitazione del consumo di suolo, imposta dalla Giunta comunale, tramite l’adozione della tecnica di concentrare un numero maggiore di metri cubi edificabili su una quantità minore di superficie, risulta essere l’ennesimo intervento di cementificazione in una città che negli ultimi anni, è purtroppo salita spesso sul podio nazionale per quanto riguarda il consumo di suolo. Secondo quanto riporta l’edizione riferita all’anno 2021 del rapporto “Consumo del suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” redatto a cura del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (Snpa) la Puglia è tra le regioni in cui si è registrato un maggiore aumento di consumo di suolo. Tra i territori della nostra regione, la città di Bari con il 9,6 per cento, annovera uno dei valori più alti di suolo cementificato, quinta città italiana, preceduta in peggio solo da Napoli, Milano, Venezia e Roma. In una area metropolitana, dove peraltro si registra un altissimo stock delle abitazioni invendute e non occupate da inquilini, un valore pari ad oltre il trentasette per cento, nonostante tutti gli incentivi e bonus ultimamente distribuiti dai vari governi, continuare a preferire la cementificazione dei pochi spazi verdi rimasti, rispetto al recupero e al riuso del già presente patrimonio edilizio, è qualcosa di irrazionale dal punto di vista amministrativo. Consumo di suolo che, oltre ad essere un pericolo per le comunità a causa della perdita dei servizi ecosistemici che comporta, rappresenta uno dei parametri negativi maggiormente considerati dai prossimi interventi legati agli stanziamenti previsti dal PNRR. Sarebbe interessante se la politica mettesse in atto non più la solita transazione ma una vera transizione ecologica tanto a Bruxelles quanto a Bari.

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Agronomo, ricercatore ecologista, divulgatore e saggista