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Italia “in bianco”, siamo a fine pandemia?

Da lunedì 14 giugno, grazie ai vaccini e al calo dell’indice Rt, abbiamo già due terzi di Italia “in bianco”, siamo a fine pandemia?

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di Alessandro Andrea Argeri

Da lunedì 14 giugno sono diventate zone bianche Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia, Emilia-Romagna, Provincia di Trento, in aggiunta a Liguria, Veneto, Umbria, Abruzzo, già “Covid-free” dal 7, mentre dal 21 giugno seguiranno le altre ad eccezione della Valle D’Aosta. Attualmente quindi abbiamo già due terzi di Italia “in bianco”, siamo a fine pandemia?

Con l’arrivo del caldo estivo, oltre che con il proseguimento a tempo record della campagna vaccinale, l’indice Rt è fortunatamente calato nelle ultime settimane (ora è fermo a 0.68), così circa 41 milioni di italiani posso tornare a vivere una “normalità” quanto più possibile vicina a quella di due anni fa. Infatti con la zona bianca gli spostamenti sono liberi, il coprifuoco cesserà di esistere, quindi i locali potranno rimanere aperti senza restrizioni, ad eccezione dell’uso obbligatorio delle mascherine anche all’aperto, così come del distanziamento sociale, mentre al chiuso potranno sedere allo stesso tavolo massimo sei persone. Aperte anche sale gioco, centri benessere, sociali, culturali, sportivi quali piscine coperte. Tornano anche i matrimoni, tuttavia sarà necessario presentare la certificazione green pass.

Anche in zona bianca manterremo le mascherine. Credit foto byronv2, licenza CC BY-NC 2.0

Green Pass, cos’è e come funziona.

Il “Green Pass” è il passaporto vaccinale, un documento digitale europeo necessario per potersi muovere liberamente sia in Italia sia all’estero, oltre che per prendere parte a cerimonie o eventi pubblici. Potrà essere richiesto da chi è risultato negativo a un tampone molecolare o antigenico rapido effettuato da meno di 48 ore, ha già ricevuto almeno la prima dose del vaccino contro il Covid-19 a quindici giorni di distanza dall’inoculazione, o è guarito dal virus stesso. La certificazione tuttavia entrerà in vigore in Europa solo il primo luglio, così il Governo Italiano è al lavoro per anticiparne i tempi sul piano nazionale, in modo da consentire la circolazione tra le regioni.

Il Green Pass consisterà in un Qr Code da stampare o salvare sullo smartphone. Quest’ultimo, una volta inquadrato fornirà tutte le informazioni utili a certificare l’immunità al coronavirus. Per chi è già vaccinato il Green Pass comparirà automaticamente sul fascicolo sanitario elettronico del cittadino, inoltre sarà scaricabile attraverso l’app “Immuni” o “Applo”. Discorso a parte per i certificati di avvenuta guarigione, i quali saranno rilasciati dalle Asl, dagli ospedali o dai medici curanti. La durata però non è eterna, infatti il Green Pass varrà nove mesi, il certificato Asl sei, il tampone appena 48 ore.

Attualmente sono più di 40 milioni le dosi di vaccino somministrate (30.633.232 di Pfizer/BioNTech, 4.077.767 di Moderna, 8.993.570 di Vaxzevria (Astrazeneca), 1.559.700 di Jansenn), per un totale di 13.713.014 di cittadini ad aver completato il piano vaccinale, con un trend variabile da regione a regione ma nel complesso superiore all’80%. Fonte: https://www.governo.it/it/cscovid19/report-vaccini/

Insomma, gli italiani si preparano a vivere un’estate “tranquilla”, a lasciarsi indietro i difficili mesi invernali. Tuttavia il Governo, ora guidato da Mario Draghi, potrebbe non essere così affrettato da dichiarare immediatamente la fine dello stato di emergenza come successo lo scorso anno, quindi probabilmente dovremo aspettare ancora un po’ prima di buttare definitivamente le mascherine. Ad ogni modo: siamo ripartiti, sempre tra luci e ombre, tra propaganda e demistificazione, ma questa volta almeno è una ripartenza reale.

Torneremo in spiaggia, ma sempre distanziati. Credit foto https://www.facebook.com/robertotaddeofoto28 Licenza CC BY-NC 2.0

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Giornalista regolarmente tesserato all'Albo dei Giornalisti di Puglia, Elenco Pubblicisti, tessera n. 183934. Pongo domande. No, non sono un filosofo (e nemmeno radical chic).