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IL DIRITTO DI MANIFESTARE, IL DOVERE DI FARLO CON GIUDIZIO

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Credit foto https://www.ultima-generazione.com/

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Uno dei primi provvedimenti del governo Meloni è stata la stretta sui rave. Il “famoso” art. 434 bis del Codice Penale. Un provvedimento che ha scatenato polemiche e critiche. Sinceramente speravamo in altre priorità.

L’art. 434 bis ha una sua pericolosità. Oggettivamente è scritto male, lasciando troppo spazio per l’interpretazione. Con pene spropositate. In passato i rave non sono stati impediti o interrotti non per mancanza di strumento legislativo. Per carenza di uomini delle forze dell’ordine per il presidio del territorio e per decisione politica. Non usare la forza per evitare incidenti è scelta politica.

In molti esternano il timore di una possibile limitazione del diritto di manifestare. Un timore sempre fondato in Italia dopo i fatti del G8 di Genova nel 2001. Il diritto della libera manifestazione del proprio pensiero è sacro. Bisogna però manifestare con giudizio onde evitare di offrire pretesti per “un giro di vite”.

Il movimento ambientalista Ultima Generazione, con sempre maggior frequenza, manifesta bloccando il traffico nelle grandi città. Specialmente Roma ma anche Milano. Una decina di manifestanti occupano la sede stradale creando km di coda.

Le motivazioni di Ultima Generazione sono nobili e hanno fondamento scientifico. Il cambiamento climatico è una minaccia per la nostra stessa esistenza. Sono necessari provvedimenti drastici e non più rinviabili. Giuste sono le motivazioni, sbagliato il modo di manifestare.

Guardiamo questo video.

In pochi minuti sono riassunti i pericoli per la tenuta sociale e democratica. La protesta degli attivisti che crea disagi a persone già esasperate e preoccupate per il futuro. Vogliono andare al lavoro. Un lavoro sempre più incerto e mal pagato. Vogliono andare in ospedale dove troveranno spesso lunghe file e altri disservizi. Semplici cittadini che nulla possono fare per condizionare le scelte del Governo sul tema ambientale.

La rabbia degli automobilisti che trova sfogo nell’aggressione verbale e fisica degli attivisti di Ultima Generazione. Il padre con il bambino in braccio che si lancia contro uno degli attivisti è emblematico. Il rischio di una guerra tra poveri è sempre più alto.

L’atteggiamento timido delle Forze dell’Ordine. Gli automobilisti commettono un reato quando aggrediscono i manifestanti. Andavano fermati ed identificati. E’ stato fatto? La giustizia “fai da te” non può essere consentita. Iniziano così gli scontri di piazza. 

Bloccare il traffico è pericoloso. Potrebbero esserci feriti o peggio. In quel caso cosa farà il governo Meloni? Probabilmente limiterà la possibilità di manifestare, con l’appoggio di una buona parte della popolazione.

Una dinamica già vista negli anni 70. Sfruttare gli estremismi per giustificare duri provvedimenti per garantire l’ordine pubblico. Come la legge Reale.

Manifestare nel giusto modo e con giuste motivazioni. Questo è un presidio di democrazia che è dovere di tutti difendere. L’opposizione all’azione del governo deve essere fatta con la forza della legge e degli ideali. Non con la forza della protesta scriteriata.

Il momento storico è delicato. Richiede uno sforzo enorme. Richiede le migliori energie. Le piazze devono essere nuovamente laboratori dove ricostruire la sinistra. Dove costruire una credibile alternativa a questa destra. Piazze dove rendere viva la nostra Costituzione.

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