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Una settimana da satira

Questa settimana è accaduto di tutto: dalle gare tra pony in centro a Palermo al discorso di Achille Lauro all’Onu. Se trovate difficile distinguere la realtà dalla finzione, non preoccupatevi: è stato così anche per me. Satira esclusiva vietata agli inclusivi (ovvero ai permalosi)

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In copertina, il leader dei Verdi Angelo Bonelli in Parlamento con in mano due sassi del fiume Adige.

di Alessandro Andrea Argeri

Negli ultimi giorni si sono verificati numerosi attacchi hacker da parte di gruppi informatici russi ai siti delle infrastrutture pubbliche italiane. A quanto riportano tutte le più importanti agenzie stampa, l’Italia dovrebbe essersi difesa bene. Evidentemente gli hacker hanno avuto problemi ad entrare nel sito delle Poste in quanto non sarebbero riusciti ad ottenere lo SPID. Molto bene così.

Nella settimana appena passata abbiamo avuto la bellezza di ben due originalissime giornate mondiali. La prima era quella della felicità. Tuttavia non solo era di lunedì, ma oltretutto pioveva. La seconda invece è stata la Giornata Mondiale dell’Acqua. Quest’anno il tema è stato dedicato “all’importanza dell’acqua dolce” nonché “all’ecosostenibilità delle risorse energetiche”. Tra le ipotesi al vaglio per risolvere la crisi idrica globale ci sarebbe quella di togliere il sale dall’acqua del mare. Non importa se distruggeremo interi ecosistemi, almeno ci sarà acqua per tutti! D’altronde se eliminiamo il pianeta non c’è più un pianeta da salvare, quindi il problema è risolto. Insomma ci vorrebbe un supereroe per risolvere l’emergenza acquea. Infatti gira voce l’Onu intenda consultare il parere di Capitan Findus, oppure Gianni Morandi per chiedergli di cantare “Scende la Pioggia”.

Il premio (in)utilità va però al leader dei verdi Angelo Bonelli: prima porta in Parlamento Soumahoro, ma questa è storia vecchia, poi due sassi presi dal fiume Adige per sensibilizzare il Governo sulla questione siccità. La causa del leader del partito ambientalista è nobile, tuttavia non si accorge di aver commesso un reato ambientale. La sinistra chiederà le dimissioni di Mosè. Alzi la mano chi ha pensato fossero quelle le prime pietre del ponte sullo stretto.

Passiamo dunque ai trasporti. Il completamento dei lavori dell’alta capacità ferroviaria tra Napoli e Bari slitta ufficialmente alla fine del 2027, lo riporta la Gazzetta del Mezzogiorno. Praticamente questa super ferrovia arriverà insieme al treno in ritardo questa mattina. Però non c’è da preoccuparsi, perché la direzione di Trenitalia ha rassicurato: “è tutto sotto controllo, anzi i lavori procedono meglio del previsto perché siamo in anticipo rispetto al 2028”. Allora va bene tutto!

È stata pubblicata da Autoriality la classifica delle cinque città italiane più maleducate per strada. Al quinto posto troviamo Bari, al quarto Torino, al terzo “poteva essere ovunque” invece è Napoli, al secondo Milano, al primo Roma. Nella classifica non c’è Palermo perché nel capoluogo siciliano si dilettano nelle corse clandestine tra calessi trainati da pony. Sì, avete letto bene. A riprendere tutto sono stati i supporter in moto: due carrozze si sono sfidate lungo una strada trafficata mentre cercavano di schivare le macchine, finché uno dei corridori non ha tamponato un’auto. Mi dispiace solo per il pony, onestamente. Ma soprattutto: dove hanno trovato due calessi nel 2023?

Nel resto del mondo invece prosegue il crack delle borse. Partito tutto dalla bancarotta della Silicon Valley Bank, la crisi si è estesa un po’ dappertutto fino a toccare anche gli istituti svizzeri. Gli economisti però hanno subito rassicurato: “le banche europee sono più stabili rispetto a quelle americane ed extraeuropee perché sono regolamentate”, infatti il giorno dopo Deutsche Bank, uno dei principali gruppi tedeschi, ha perso il 15%. Non stupitevi! È risaputo come gli economisti non capiscano nulla, altrimenti l’economia non andrebbe sempre male.

Per la serie “il multiverso è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco”, Achille Lauro, sì proprio quell’Achille Lauro, ha tenuto un discorso a Palazzo di Vetro dell’Onu a New York difronte a studenti di tutto il mondo. Partiamo dall’outfit: il “Ragazzo Madre” si è presentato tutto sommato in borghese, cioè questa volta era vestito, infatti inizialmente nessuno l’aveva riconosciuto. Secondo alcune voci di corridoio, gli uomini della sicurezza l’avrebbero scambiato per un parcheggiatore abusivo sloveno. Insomma sembra la tattica sia stata quella del “se non puoi convincerli, confondili”.

Comunque Achille, non il “Pelide”, l’altro, ha portato messaggi veramente profondi, intimissimi come la sua biancheria, dello spessore artistico a cui ci ha abituati con le sue canzoni. Ad esempio annoveriamo: “giovani, seguite ciò che amate”, ma non proprio tutto sennò è stalking; “la vostra felicità sia reale”, qui ho apprezzato il congiuntivo; “i giovani possono cambiare il mondo”, però evidentemente su Instagram non è ancora comparsa la funzione dedicata; “l’amore è più importante del denaro”, quindi il prossimo mese pagheremo le tasse con gli abbracci. Sembrava ieri quando il vecchio Achille aveva “trenta motorini ma nemmeno uno suo”. Chissà allora se gli è sembrato di “stare a Thoiry”.

In tutto questo, sempre per rimanere in tema istruzione, Federico Moccia si è laureato con una tesi su sé stesso. “Avrà preso il massimo”, direte voi. Invece il voto è 107. Ecco, “errare è umano”, per carità, “dare la colpa agli altri lo è ancor di più”. Tuttavia, in questo caso proprio non si può. Socrate a questo punto chiederebbe: “conosci te stesso?”.

Come ultimo argomento ci tenevo a parlare della caricatura di Elly Schlein, realizzata da Francesco Federighi, pubblicata sul Fatto Quotidiano, in cui la neosegretaria del Partito Democratico viene rappresentata col nasone, i denti da cavallo, i capelli lavati con l’olio del motore della macchina. I supporter della front-girl della sinistra italiana hanno accusato di antisemitismo il giornale diretto da Marco Travaglio. Eppure Schlein quel nasone lo ha veramente, tanto che lei stessa l’aveva definito “etrusco” nel tentativo di ironizzarci sopra.

Ora, sul vocabolario, alla voce caricatura c’è scritto: “l’accentuazione, nella figura di una o più persone, di atteggiamenti o tratti ridicoli cui si accompagnano sembianze alterate e contraffatte, tali però da lasciar riconoscere l’originale fornendo materia di riso o di riflessione”. Insomma, è una caricatura. Esattamente come gli amanti della cancel culture: caricature viventi, quando non cartoni animati. Qualcuno dia loro la cittadinanza a Disneyland.

Forse, in un periodo in cui tutti sappiamo tutto, dovremmo reimparare sia a ridere sia a prendere gli avvenimenti con più leggerezza. Soprattutto dovremmo identificarci meno in quanto vediamo. Perché la Satira è un gioco carnevalesco, si basa sulla sovversione di realtà. Quindi non prendetevela se vi sentite toccati da qualche battuta, è “lusus”, per dirla alla maniera dei romani, peraltro abbastanza democratico perché prende un po’ tutti. Insomma, ripetiamo insieme: questa è una satira esclusiva vietata agli inclusivi, ovvero ai permalosi.

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Giornalista regolarmente tesserato all'Albo dei Giornalisti di Puglia, Elenco Pubblicisti, tessera n. 183934. Pongo domande. No, non sono un filosofo (e nemmeno radical chic).