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Cronaca

Mascherine e DPI, tra speculazione e cialtronerie

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di PIERDOMENICO CORTE RUGGIERO

Porteremo tutti una maschera.

Non quella di Pirandello. Sarà una mascherina, necessaria per difenderci dal Coronavirus. Come sono necessari guanti e disinfettanti per le mani. Questo il prezzo da pagare per tornare ad una vita, non normale ma più libera. Le mascherine, sono e saranno le nostre compagne. Abbiamo imparato a conoscerle e odiarle. Esistono vari tipi. Le mascherine chirurgiche che evitano di infettare gli altri, le mascherine ffp2 e ffp3 con valvola che proteggono noi stessi ma non gli altri e le ffp2 e ffp3 senza valvola che proteggono noi stessi e gli altri. La logica vorrebbe che tutti i cittadini vengano dotati di mascherine ffp2 e ffp3 senza valvola. La logica, ma non la realtà. Sono mascherine costose e in numero limitato, da lasciare a personale medico e forze  dell’Ordine. All’inizio di questa emergenza, dotti e sapienti avevano sentenziato che a noi cittadini le mascherine non servivano. Bastava tenere una distanza di almeno un metro dalle altre persone e uscire di casa solo se necessario. Poi hanno corretto il tiro, mascherine consigliabili. Ora, mascherine obbligatorie per tutti. Il cambio di pensiero ha avuto molte spiegazioni scientifiche. In realtà, la sensazione è che semplicemente non avevamo le mascherine per tutti. Quelle chirurgiche abbiamo cominciato a produrle anche noi, ma per le fpp2 e fpp3, dipendiamo molto dall’estero, particolarmente dalla Cina. Ora che diventano obbligatorie, servono milioni di mascherine di ogni tipo. I prezzi delle mascherine sono spesso alti e la qualità, spesso discutibile. Perché sul mercato troviamo di tutto. In tempi di emergenza, i controlli sulla qualità, sono meno stringenti. Iniziano anche le truffe. La speculazione nella e sulla tragedia. Vecchia e triste storia italiana. Saprà lo Stato fornire mascherine di qualità a prezzi ridotti o gratis ai cittadini? Questa è la domanda cruciale. Non è tollerabile, in questi momenti, lo Stato capace di mostrare solo il lato repressivo, che scarica sui cittadini e imprenditori obblighi e divieti. Rischiamo la solita politica dell’arrangiatevi. Rischiamo le grida di manzoniana memoria, utili ai governanti per salvare la faccia, utili per scaricare la responsabilità sugli altri, di difficile applicazione. Già abbiamo visto come il personale ospedaliero, delle Rsa e  medici di base, hanno avuto e hanno un numero non adeguato di dispositivi di protezione. Parliamo di un numero di forniture gestibile, cosa accadrà quando si tratterà di rifornire, per mesi, milioni di persone? Chiudere in casa milioni di cittadini, è stato relativamente semplice. Decreti e controlli serrati, togliendo però diritti fondamentali. Cosa diversa sarà ora garantire tutti i diritti costituzionali, nel massimo della sicurezza. Si gioca la credibilità delle Istituzioni. Sarà necessaria competenza, efficienza. Sarà necessario spendere e spendere bene. Non possiamo permetterci un nuovo scandalo come quello della ricostruzione   dopo il  terremoto del 1980. Oggi la speranza è che cada la maschera che nasconde le tante storture italiane. L’ unica maschera che non possiamo permetterci.

Credit foto https://www.corriere.it/cronache/20_marzo_21/coronavirus-caccia-130-milioni-mascherine-mese-333e0922-6bb1-11ea-8bdc-8d7efa0d8720.shtml