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Cronaca

EMANUELA ORLANDI, CATERINA SKERL E L’ACCANIMENTO MEDIATICO

 Il caso Orlandi ha una particolarità, la più lunga lista di mitomani e cialtroni che la storia criminale italiana abbia mai visto. Personaggi improponibili, tesi fantasiose. A tutto è stato dato credito.

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Di Pierdomenico Corte Ruggiero

È dal 22 giugno 1983, trentanove anni, che si parla della scomparsa di Emanuela Orlandi. Si parla e si indaga. Emanuela è stata cercata ovunque. La sua presenza è stata segnalata ovunque.

 Negli ultimi anni è stata cercata nel cimitero Teutonico in Vaticano. Sono state aperte tombe e ossari.  Le risultanze delle indagini scientifiche, escludono che le ossa possano appartenere ad Emanuela Orlandi.

 Il caso Orlandi ha una particolarità, la più lunga lista di mitomani e cialtroni che la storia criminale italiana abbia mai visto. Personaggi improponibili, tesi fantasiose. A tutto è stato dato credito. L’importante era sostenere che il Vaticano fosse implicato, che Emanuela Orlandi era vittima di un intrigo internazionale. Kgb, Stasi, lupi grigi, turchi napoletani alla Totò, lupi solitari, cani zoppi, zebre a pois. Nel caso della scomparsa di Emanuela Orlandi è entrato di tutto.

Ora anche la tomba vuota di Caterina Skerl https://ilsudest.it/attualita/cronaca/2022/08/01/caterina-skerl-una-tomba-vuota-e-il-vuoto-di-coscienza/

Per anni è stata seguita la pista della Banda della Magliana. Senza alcun riscontro, infatti nel 2015 l’inchiesta viene archiviata. In questi giorni, però, il giornali tornano ad “accusare” la Banda della Magliana. Ignorando l’archiviazione. Tutti parlano nuovamente della scomparsa di Emanuela Orlandi.

 Ma il risultato è sempre stato lo stesso. Zero. Con la verità sempre più lontana. A molti la verità non è mai interessata. Il caso Orlandi è il pretesto per fare politica, sociologia, teoria del complotto.

 Per regolare faide nel Vaticano. Per dividersi in tifoserie, alla Bartali e Coppi.

 Una povera ragazza scomparsa è diventata una clava mediatica da usare. E la verità? La verità nella scomparsa di Emanuela Orlandi è diventata un optional. Addirittura un fastidio.

 Fastidiose le prove documentali portate da Tommaso Nelli, giornalista che meglio di tutti ha trattato e tratta il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. Nelli ha smontato l’ennesimo scoop sulla scomparsa della Orlandi. La famosa cassetta audio scomparsa che scomparsa non era https://spazio70.com/media/inchieste/emanuela-orlandi-ecco-lintrovabile-audio-delle-sevizie-con-le-voci-maschili/?cn-reloaded=1 o il presunto ruolo della Banda della Magliana https://spazio70.com/media/inchieste/caso-orlandi-il-flop-della-pista-sarnataro/?cn-reloaded=1

Nel suo libro Tommaso Nelli demolisce tutte le teorie seguite in 39 anni. E non potrebbe essere altrimenti.

 Se una ragazza scompare nel nulla dopo aver ricevuto una strana quanto falsa offerta di lavoro, la prima pista da seguire è quella legata al movente sessuale. Invece nel caso Orlandi questa pista è sempre stata respinta con sdegno.

 Meglio dar credito a fantasiose guerre tra spie, a guerre tra fazioni vaticane a base di messaggi segreti. Meglio dare credito alle mille versioni di Agca, che è ancora vivo proprio perché non ha nessuna verità da raccontare o nessuna volontà di farlo.

Non è casuale se ancora non ha un nome la ragazza che era con Emanuela Orlandi poco prima della scomparsa. Il primo pubblico ministero che ha indagato sul caso, venne criticato per aver seguito la pista sessuale.

 Non è frutto del caso se Mirella Gregori è praticamente un fantasma, di cui pochi parlano.

La famiglia ha tutto il diritto di credere Emanuela viva. Discorso diverso per tutti coloro che dolosamente accreditano piste fasulle. Che scrivono libri su piste assurde.

 Può essere risolto il caso Orlandi? Certamente. Basterebbe indagare sulle ragazze scomparse o vittime di violenze o strane offerte di lavoro, dal 1980 al 1983. Basterebbe trovare la ragazza in compagnia di Emanuela. Tutte cose che anche l’Ispettore Coliandro avrebbe fatto, risolvendo il caso.

 Questo, però, non è un film. O meglio non dovrebbe esserlo. Sarebbe ora che attori, figuranti e giullari lasciassero posto alla vera protagonista. La verità.

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