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Inchiesta

Aree di crisi nel mondo n.5 del 5-4-2019

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di STEFANO ORSI

Torniamo oggi ad occuparci della Libia, ed esamineremo quanto accaduto negli ultimi mesi.


Dobbiamo comunque iniziare dicendo che è in corso in queste ore una improvvisa avanzata delle truppe del Gen. Haftar, sostenuto da una sorta di coalizione che va dall’Egitto alla Cina, alla Russia ed arrivando al suo sponsor più illuso, il Presidente francese Macron, che ad ogni costo intende estromettere l’Italia da ogni possibile influenza sul Paese nostra ex colonia, in omaggio al bene che la UE vuole ai suoi stati membri…

Libia

Cosa sta succedendo oggi.

Le notizie di ieri davano infatti le forze d Haftar come vicine alla cerchia urbana di Tripoli, dopo aver conquistato diversi check point lungo la litoranea tra Tripoli e Al Zawiyah, al che tutte le forze legate al Presidente Fayez al Serraj si sono dovute mobilitare, oltre alle milizie presenti in Al Zawiyah, si sono mosse i temibili combattenti di Misurata che in poche ore si sono portate sul posto bloccando le brigate delle forze di Haftar e riconquistando i check-point perduti, i prigionieri dell’LNA, sono quindi stati condotti nella vicina Al Zawiyah ed incarcerati in attesa di eventuali scambi.

Anche questa volta , quindi la situazione si è risolta nel giro di poco tempo, ma resta il fatto che la posizione delle milizie LNA di Haftar, cingano quasi in una sacca sia Tripoli che Misurata. I pozzi di petrolio a sud del Paese sono stati più volte contesi, conquistati e ripresi più volte nel mese di febbraio, in cui i combattimenti hanno visto come obbiettivo i pozzi della regione di Sabha, ora saldamente in mano del Lybia National Army (LNA) di Haftar.

Ieri era stata anche catturata la città di Gharian località strategica per riunire e collegare meglio le forze LNA presenti nell’occidente del Paese con quelle nella Cirenaica.

Dao che le milizie Tabu, che controllano il sud al confine con il Ciad ed il Sudan sembrano sostanzialmente appoggiare l’LNA, le attenzioni militari si sono spostate ora nel chiudere le zone ad occidente da ogni collegamento via terra con Tripoli per poter controllare gli accessi con i Paesi confinanti.

Nei mesi scorsi la penetrazione fino all’aeroporto Internazionale da parte di una brigata LNA si era conclusa con un nulla di fatto e ora anche Gharian pare sul punto di essere abbandonata dopo la sa conquista.

È quindi evidente che queste iniziative siano molto mal preparate e forse siano più atti dimostrativi che non reali offensive belliche.

Di sicuro in vista degli appuntamenti programmati per dare una svolta politica alla guerra che dura ormai da otto anni, la situazione non sembra essere delle migliori.

Venezuela

La tensione si sta alzando, non perchè Guaidò sia stato privato dell’immunità parlamentare,  dall’Assemblea Costituzionale, dopo che la Corte equivalente alla nostra Corte dei Conti lo ha dichiarato decaduto da deputato e Presidente del Parlamento e interdetto ai pubblici uffici per 15 anni a causa delle gravi irregolarità nei fondi spesi per la sua campagna elettorale, essendo enorme il divario tra quanto da lui dichiarato come fondi disponibili e reddito e i capitali spesi per propaganda.

La ragione della tensione è stata la denuncia da parte del Presidente eletto Maduro del reale rischio di un attentato alla sua vita da parte dei criminali delle opposizioni.

Esercito quindi in massimo stato di allerta e milizie civili armate e mobilitate per l’ordine pubblico e la difesa del territorio.

Le violenze e le intimidazioni organizzate in maniera sistematica dalle opposizioni fasciste, sono davvero gravissime, i casi di inviti alla persecuzione e alla aggressione ai danni di esponenti dello stato, della magistratura o del governo sono all’ordine del giorno come ad esempio contro la costituzionalista Maria Leon il cui indirizzo e numero personale di telefono sono stati diffusi su circuiti social delle opposizioni incitando alla violenza contro di lei, una signora di 81 anni. Ci troviamo di fronte a persone senza alcuna morale e senza alcuno scrupolo.

Notizia importante di oggi è stata la cessazione di ogni contrattazione in dollari che Russia e Venezuela si sono accordate di portare avanti da oggi, pertanto da ora in poi ogni contrattazione.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=3&v=h5FBMwrqm3U

In aggiunta , durante il Forum economico, è stato firmato un protocollo di collaborazione per migliorare la gestione e distribuzione dell’energia elettrica per rendere la rete venezuelana meno vulnerabile dagli attacchi informatici e di tipo terroristico come avvenuto nel mese scorso.

Era presente a Mosca per gli incontri il Ministro del commercio estero venezuelano la sig.ra Yomana Kotheich, principalmente verranno utilizzati rubli russi o cripto-valuta venezuelana il Petro.

Altra notizia importante è stata l’arrivo in Venezuela di alcuni voli cinesi, che hanno portato molti aiuti in medicinali, e materiali carenti, come sapete il blocco economico operante contro il Venezuela causa una grave carenza di generi di prima necessità come appunto i medicinali e pezzi di ricambio per  l’industria petrolifera.

Guaidò da pare sua ha lanciato una grande mobilitazione di piazza per domani, sabato 6-aprile- 2019, ma al momento ritengo che si tratti più della sua ultima spiaggia, se da questa mobilitazione non dovesse scaturire il golpe che lo porti al potere, cosa al momento davvero difficile, le ultime sue chances andrebbero scomparendo, il tempo è da sempre per lui un tallone d’Achille, e se dovessero essere proclamate nuove elezioni politiche, data la maggioranza di cittadini che al momento appoggia il Presidente, come è stato evidente in tutte le ultime tornate elettorali anche amministrative, per lui sarebbe davvero la fine.

Gli Stati Uniti, stanno proseguendo nella loro opera di interferenza sistematica, dopo aver incassato le diplomatiche “pernacchie” da Russia e Cina, ora dichiarano per bocca di Larry Kudlow, consigliere finanziario della Casa Bianca, che una volta cacciato Maduro, provvederanno a “dollarizzare” l’economia venezuelana, ricordo loro che suona più come una minaccia che come un beneficio, dato il recente esempio di quanto accaduto all’Argentina quando aveva l’economia regolata dalla parità col dollaro, e il tracollo tremendo che ne seguì e in cui ora con il nuovo presidente il filo-americano Macri, rischia di cadere nuovamente.

La cosa ancora più grave è che senza alcuna remora dichiarino apertamente che dirigeranno loro l’intera scena politica ed economica di un Paese sovrano, cosa che nemmeno ai tempi delle colonie si osava fare.

Ucraina

Primo turno delle elezioni presidenziali passato e tutto come da copione dei sondaggi si è svolto, i principali candidati votati sono stati:

  1. Zelenskyi col 30,61%,
  2. Poroshenko con il 16,5%
  3. l’ex galeotta Timoshenko con il 13,56%
  4. Boyko con l’11,82%

Poi altri candidati minori.

Al ballottaggio se la vedranno il comico di professione Zelenskyi e l’involontariamente comico Poroshenko.

Pare che vogliano organizzare un faccia a faccia non in uno studio televisivo, ma in uno stadio, cose che solo in Ucraina possono accadere.

Se tutto andrà come da copione Poroshenko ribalterà il risultato grazie ad un abilissimo e certosino  lavoro di manipolazione dei risultati, la scarsa affluenza, attorno al 40% e le basse percentuali ottenute anche dal primo candidato, potrebbero agevolarlo nel compito.

Israele

È volato ieri, giovedì 4 aprile, a Mosca il Presidente Netanyahu per i colloqui con il suo omologo russo il Presidente Putin. Occasione eccezionale, data l’imminenza del delicatissimo voto politico del 9 aprile prossimo, è stata la riconsegna delle spoglie di un sergente dello IAF disperso nell’invasione del Libano del 1982, la ricerca è stata possibile grazie all’impegno dell’esercito siriano.

Il fatto che l’esercito siriano si sia adoperato per ritrovare le spoglie di un soldato di Telaviv, appare ai miei occhi come un grande segnale di distensione e disponibilità al dialogo di fronte ad un Paese, Israele che non conosce altra lingua che l’aggressione e la prevaricazione, difficile che riescano a capire l’importanza del gesto e l’occasione di pace che gli viene porta sia dalla Siria che dall’Iran.

I colloqui bilaterali si sono poi allargati nei contenuti trattando per l’appunto del futuro, forse, ritiro degli USA dalla Siria, il fatto che ne discutano Israele e Russia è a dir poco stupefacente in quanto manca il diretto interessato, o almeno quello che dovrebbe esserlo.

Israele ribadisce infatti che proseguirà nei suoi attacchi per limitare l’influenza dell’Iran in Siria, dimenticando che è proprio Israele invece a rappresentare un pericolo ed una minaccia per tutti i Paesi nella regione.

Brexit

Prosegue il terribile calvario della May, ogni suo tentativo di accordo è naufragato, bocciata anche la sua ultima proposta ora accetta di dialogare con l’opposizione e si è incontrata con il Leader Jeremy Corbyn, iniziativa che sarebbe stata ottima se portata avanti da subito e non con due anni di ritardo e a tempo scaduto.

La disperata May tenta ora di chiedere un ulteriore rinvio al 30 di giugno, cosa assurda e che costringerebbe la GB a votare per le europee alla vigilia della sua uscita, un qualcosa di allucinante.

Persona del tutto incapace di capire la realtà e le dinamiche politiche del suo Paese e della sua maggioranza, Theresa May si avvia a divenire il peggiore primo ministro della storia britannica.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo