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Inchiesta

Venezuela: Come si mette in scena un golpe da operetta

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di STEFANO ORSI

Uno scontro violento e pericolosissimo, no non tra Guaidò e Maduro ma tra gli USA e la Russia, lo so, scena già vista altrove.


Condurrò questo articolo con una punta di ironia, per affrontare una situazione semiseria sia per come si è svolta sia gravissima per come è stata trattata e raccontata dai media, loro si per nulla ironici, ma in grave malafede.

Nonostante le speranze dei nostri TG nazionali, che continuano a parlare di scontri violenti e Paese nel caos, al momento la situazione a Caracas è tranquilla.

Ieri, scrivo il 2 maggio, le manifestazioni per il Primo maggio dei lavoratori venezuelani, ha portato in piazza circa due milioni di cittadini venezuelani, una marea di persone ha invaso le strade e le piazze tentando di raggiungere le vie del corteo che si è presto trasformato in un unico enorme serpentone.

Gente in festa che cantava e manifestava tutta la sua gioia nel fallimento del golpe del giorno prima.

Volti sorridenti e felici, gli sfotto contro Trump e i golpisti sono stati un tema ricorrente dei cartelli mostrati da molti.

Musica, balli e festa hanno caratterizzato questa festa corale del Paese reale.

https://twitter.com/NicolasMaduro/status/1123941109934317569

Dall’altra parte della barricata, alcune centinaia di manifestanti vicini a Guaidò hanno inscenato una sassaiola contro le forze di polizia che controllano la situazione vicino all’unico punto della città interessato il giorno 30 di aprile dal golpe, e anche oggi si sono ritrovate le stesse poche persone a proseguire questa inutile farsa.

https://www.telesurtv.net/news/trump-not-today-20190501-0043.html?fbclid=IwAR1pOXYwFLZ4COAE0kVxTe-plntRbcohPBrgmY-lJcIkJSLabqorwNipnVY

Anche dai loro volti si capisce che recitano una parte, molti di loro, in base a quanto poi si venne a scoprire di Maidan in Ucraina, sono pagati, si pagati per partecipare agli scontri, con premi extra in caso causino incidenti rilevanti.

A Piazza Maidan c’era un vero tariffario in base alle azioni si ricevevano premi extra in dollari, non credo affatto che qui sia differente.

Nessuna traccia, ne ieri ne oggi, dei fantomatici militari disertori, se la paura fa 90 nel loro caso deve aver fatto almeno 250, perchè tale risulta essere la velocità con la quale se la sono data a gambe levate al termine dello spettacolo inscenato il giorno 30 aprile.

Piange il cuore a vedere i telegiornali nostrani, non mostrare alcuna immagine dell’immenso corteo di lavoratori, salutato dal Presidente Maduro, applaudito da tutti.

Difficile poter postare la verità dopo le immani menzogne profuse durante la giornata di martedì, difficile anche ammettere un errore, figuriamoci averne ripetuti decine o centinaia.

Oggi la stessa musica, disordini, caos, minacce, sono il tema ricorrente dei servizi e naturalmente nemmeno oggi immagini della trionfale marcia di ieri.

Lo scontro intanto si sta spostando verso altri livelli.

Accuse pesantissime e nuove inaccettabili minacce pronunciate dal solito Pompeo, Segretario di Stato USA, che ha minacciato Cuba, si Cuba, incolpandola di fatto di aver fatto fallire il golpe, si avete sentito bene, secondo Pompeo, Cuba avrebbe delle milizie nel Paese e grazie a quelle il golpe sarebbe fallito, pertanto , ha minacciato, se non dovessero cessare gli aiuti anche militari, gli USA chiuderebbero Cuba in un blocco economico di ferro simile a quello con il Venezuela, ammettendo innanzitutto che il blocco spietato con il Venezuela C’È!

Poi ha vaneggiato ancora, ha detto che Maduro fosse stato pronto a scappare, addirittura ha detto che fosse già su un aereo, quando è stato chiamato dalla Russia che lo ha convinto a rimanere.. frasi che si commentano da sole e che potete verificare, anzi vi invito a farlo.

( https://www.newsmax.com/politics/nicolas-maduro-mike-pompeo-juan-guaido-transition-of-power/2019/04/30/id/913997/ )

La risposta russa alle ulteriori minacce di intervento militare diretto degli USA è arrivata per bocca del Ministro Lavrov, in pratica assicura che in caso di ulteriori illegittime ingerenze USA, la risposta russa sarà adeguata e pesante.

Sappiamo che Lavrov non parla mai a vuoto e le sue parole sono fatti.

Il Presidente Maduro si è presentato oggi, sicuro e tranquillo, in compagnia dei soldati delle FANB (Fuerza Armada  National Bolivariana)

https://twitter.com/NicolasMaduro/status/1123963343876829184

E credo che la tranquillità mostrata stia mettendo sempre più in difficoltà Guaidò.

Lopez, il leader del partito Primero Justicia,  di cui fa formalmente parte Guaidò,  non si è rifugiato , come inizialmente ipotizzato nella notte di martedì, ma in quella spagnola.

Non credo ne uscirà presto, è stato spiccato un mandato di cattura contro di lui.

Si è anche saputo che è semplicemente uscito di casa, dove era agli arresti nella sua villa opulenta.

Non è stato liberato da nessuna folla.

Ora l’ambasciata spagnola è circondata dai militari che piantonano strade e accessi.

Guaidò invece si fa riprendere, senza mai che le telecamere inquadrino bene attorno a lui, sempre riprese dal basso, per evitare che si possa vedere la poca gente presente.

Insomma, si tratta delle solite manipolazioni dell’informazione, non si è neppure trattato di un golpe, nessuno seguiva Guaidò, l’unico punto presidiato dai militari, circa una trentina in tutto, era una piazza davanti all’ingresso della caserma La Carlota, nemmeno la base militare era sotto il loro controllo, le strade inquadrate altro non sono che un viadotto che passa proprio li vicino.

Stesso dicasi per gli scontri di oggi, in una metropoli da più di 4 milioni di abitanti tutto il golpe e i tafferugli si riassumono e delimitano in un cerchio da non più di 500 metri di diametro. E con tutta la buona volontà è davvero ben poca cosa.

Soprattutto per come invece ci è stato raccontato dai nostri media.

Vi lascio con il resoconto scritto la sera del 30 e vedremo nei prossimi giorni gli eventuali sviluppi.

Aggiornamento flash dal Venezuela 30-4-2019

Caracas
Giocando d’anticipo sulla grande manifestazione di piazza di domani in tutto il paese, in occasione del 1° maggio dei lavoratori, ben sapendo di non essere in grado di mobilitare neppure una frazione del popolo venezuelano chavista che domani si troverà in piazza a festeggiare, il presidente-designatodagliUSA ha tentato il tutto per tutto.
Questa mattina, oggi pomeriggio per noi, si è fatto trovare all’interno della caserma La Carlota con al fianco persone vestite da militari venezuelani, poche decine, una ventina in tutto e anche l’ex politico Leopoldo Lopez, che era non in carcere come affermato dalla vergognosa parlamentare PD Quarapelle, ma ai domiciliari nella sua villa di Caracas.
Tra l’altro per reati penali e non politici come da lei affermato in aula.
Comunque da comico affermato quale è, Guaidò annunciava l’inizio della liberazione del Paese.
Poche migliaia di suoi sostenitori hanno incendiato cassonetti lungo alcune arterie viarie, della capitale, i pochissimi militari hanno vuotato alcuni caricatori di fucile per far sentire degli spari, naturalmente abbiamo notizia di qualche morto, che a Guaidò serviva per poter parlare di repressione violenta. Consiglierei a tutti , per vedere come sia una repressione violenta, rivedersi le immagini della rivolta del Caracazo di 30 anni fa, quando Chavez era solo un giovane tenente dell’esercito.
Alle 8 e 30 del mattino di Caracas già era chiaro che i militari con Guaidò erano solo quelli fotografati presso La Carlota, sempre che davvero fossero li, che non c’è stata nessuna rivolta della popolazione, anche di molto inferiore a quella delle opposizioni scesa in piazza mesi fa, dalle immagini diffuse sui media occidentali, appariva evidente che la polizia stesse contenendo i pochi manifestanti cercando di non fare ricorso alla violenza, c’è stato un investimento di un manifestante durante una inversione di marcia di un mezzo militare venezuelano mentre era assalito da una ventina di facinorosi violenti.
E verso sera arrivava la notizia di Lopez, che era sparito nel frattempo, già al sicuro, dentro l’ambasciata del Cile, mentre i militari “golpisti, già a chiamarli così mi scappa da ridere, avrebbero cercato riparo presso quella Brasiliana o addirittura verso il Brasile, quindi fuggendo dalla capitale.
Credo che nemmeno il colpo di stato “Borghese” fosse stato preparato tanto male quanto questo.
Ho visto più serietà in “Una notte all’Opera” dei fratelli Marx che in questo golpe da operetta.
Eppure una volta gli Usa erano persone serie, e quando volevano preparare un golpe lo facevano in maniera seria, in Cile ad esempio, e in tanti paesi sud americani e centro americani.
Hanno organizzato delle primavere e dei vernissage davvero ben riusciti e coinvolgenti.
Ma da un po’ di tempo a questa parte proprio non riescono più in nulla.
Un fallimento incredibile in Siria, miliardi spesi in propaganda sui media, per i video dei terroristi, le armi da inviare… e quegli ingrati nemmeno vincono…
e la farsa in Turchia poi, coi militari che suonano al campanello della villa al mare del Presidente e quel maleducato nemmeno si fa trovare dove doveva essere, che screanzato.
Di questo passo finiranno per essere declassati a livello di ex superpotenza!
Al momento comunque, a Caracas la situazione è sotto controllo e sono in corso i preparativi per la grande festa di domani, dove si celebrerà una nuova vittoria della rivoluzione bolivariana.
Il popolo venezuelano sta riempendo strade e piazze per difendere la Costituzione bolivariana e il legittimo presidente eletto Maduro!

Stefano Orsi

Le immagini partono dagli scontri seguiti all’appello al golpe di Guaidò, passando per gli scontri di questa mattina, che come vedete sono stati molto violenti e solo per la moderazione delle forze dell’ordine venezuelane non sono divenuti una carneficina, si sono evidentemente limitate a contenere e far esaurire i fuochi fatui di rivolta, che dopo poche ore si sono dissolti.
I militari ritratti con fascia blu al braccio sono i golpisti, e hanno sparato parecchio.
Poi la gente del Venezuela è scesa in piazza e ha occupato le strade per difendere il paese la rivoluzione bolivariana e il loro Presidente Maduro.

https://www.facebook.com/stefano.orsi.376/posts/1539270806207127

Allego anche la regitrazione dell’intervista radiofonica rilasciata all’agenzia iraniana IRIB in merito a diverse questioni di interesse attuale, buon ascolto.

http://parstoday.com/it/news/world-i187532-stefano_orsi_all’irib_trump_ritiene_gli_accordi_internazionali_vincoli_per_gli_interessi_usa_(audio)?fbclid=IwAR3EP0z478aw0iiKHuTno3tRI2elfaxpfeQmyFCBSUcFoBkr1Qdgd1W15Vc

Postilla

Siria

Da Damasco e da Mosca pare sia arrivata la luce verde per dare il via all’offensiva sulla grande sacca di Idlib, provincia siriana interamente in mano ad Al Qaeda e che necessita di essere liberata da questi pericolosissimi jihadisti, stimati in circa 50.000 combattenti molto ben armati ed addestrati.

Nei prossimi giorni potrebbero riprendere forza le ostilità in questo Paese martoriato.

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo