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Inchiesta

Aree di crisi nel mondo

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di STEFANO ORSI

Torniamo a dare uno sguardo al di fuori degli abituali scenari di guerra siriani che siamo soliti analizzare per controllare cosa sta accadendo in altri Paesi sia nelle aree limitrofe alla Siria sia altrove.



Purtroppo la tensione nel mondo non si placa, anzi va esacerbandosi man mano che le pedine vengono disposte sulla scacchiera globale strategica.

Iniziamo intanto con la Siria e procediamo allontanandoci man mano.

Damasco

Il tentativo russo-turco di garantire un cessate il fuoco sul fronte di Idlib è fallito nel giro di poche ore. Arhakat Harar al Sham ha subito fatto sapere di non riconoscere lo stop alle ostilità e così di seguito altre organizzazioni di estremisti, criminali terroristi che ancora controllano la sacca di Idlib e che trovano ancora persone disposte a difenderli anche qui in Italia, dove, mentendo in maniera spudorata, qualcuno li chiama “ribelli, e ne celebra anche i caduti invece di gioirne, sto parlando del caso Abdel Basset al Sarut, che fu portiere della nazionale siriana di calcio prima di aderire ai gruppi di combattenti di Al Qaeda in Siria, e che in mancanza di “ultimi pediatri” o di “ultimi clown” o altre buffonate simili, alcuni quotidiani italiani senza dignità o decoro, hanno celebrato nemmeno fosse una persona che ha difeso il suo paese dal terrorismo invece di esserne parte e di aver commesso crimini inenarrabili.

Per fortuna anche la sacca di Idlib è sotto attacco e pur nelle difficoltà dovute all’enorme numero di miliziani estremisti in essa contenuti, presto o tardi verrà liberata, e quei terroristi, !amati ribelli” per diversi nostri quotidiani, cercheranno scampo fuori dai confini siriani, e allora vedremo come questi giornalisti tratteranno l’argomento, e come saranno felici quando, come già è accaduto in altri Paesi, questi assassini senza scrupoli o umanità, commetteranno crimini o attentati.

La guerra è dura su questo fronte, Le forze terroriste che occupano Idlib sono ben armate, molto ben addestrate e numerose, non è semplice e l’esercito siriano sta pagando un prezzo elevato in vite di soldati, ma necessario per esaurire le capacità difensive dei miliziani.

Attualmente i fronti attivi sono a nord di Hama dove l’esercito ha ottenuto delle vittorie ed è avanzato liberando diversi capisaldi ed ora è impegnato nel distruggere ogni unità miliziana lanciata all’assalto nel tentativo dei qaedisti di recuperare il terreno perduto, e finora non vi sono mai riusciti, lasciando oltretutto sul terreno un pesantissimo tributo in mezzi, anche di produzione turca, e di uomini difficilmente rimpiazzabili.

Kabani a nordest di Latakia invece è un fronte attivo ma fermo, il difficile terreno montuoso è molto favorevole a chi difende e ostico per chi deve attaccare senza poter godere dell’appoggio ottimale delle forze corazzate.

Ma anche qui alla lunga prevarranno le forze di liberazione.

La Russia è intensamente impegnata su questi fronti, l’aviazione non da pace con i suoi bombardamenti che avvengono con due fattori decisivi, senza limite di orario o tempo e con grande precisione. I martellamenti continui su depositi e concentrazioni di truppe, stanno danneggiando in maniera costante e significativa la resistenza e le capacità di mobilità delle difese jihadiste, presto questo lungo e minuzioso lavoro vedrà concretizzare gli sforzi e permettere nuove e sempre più significative avanzate delle forze siriane di liberazione.

Sempre dal lato russo, vi sono su questo fronte, unità di truppe speciali in azione, cecchini, commando, e forze speciali di assistenza alle truppe siriane, in diretta collaborazione con le Unità Tigre dell’aviazione siriana.

Oggi l’aviazione siriana ha dato il via a bombardamenti anche nel nord-est della sacca, quindi vicino ai settori prossimi a Aleppo, segno di un possibile allargamento dei fronti, al fine di bloccare la mobilità interna delle truppe qaediste e impedirne l’avvicendamento, amplificando quindi il loro logorio.

Negli ultimi tempi sono segnalati nei territori occupati dai Curdi e SDF, numerosi roghi di campi di grano, pronti alla mietitura e che invece vengono distrutti, purtroppo per la dimensione e frequenza del fenomeno, la cosa è preoccupante, vi sono diverse spiegazioni fornite dalle varie parti, chi riferisce sia ISIS che attraverso sabotatori opera ancora in questi settori, chi dice siano infiltrati filoturchi a farlo, chi dice siano i Curdi che danneggiano i raccolti degli agricoltori arabi, purtroppo non abbiamo elementi per stabilirne la reale natura e chi ne sia il reale esecutore visto che tutti i citati ne avrebbero i moventi, di certo c’è che questi fatti stanno avvenendo in territorio occupato da forze mercenarie al servizio USA, YPG curde o SDF arabe, e su di loro grava la responsabilità del mantenere l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini sotto il loro controllo, ivi comprese la fornitura dei viveri.

Israele

Prosegue alternativamente la giostra delle minacce contro i vicini stati agli atti di terrorismo che Israele esegue in territorio sovrano siriano con attacchi violenti e ingiustificati.

In più occasioni in questi giorni si sono alternati attacchi con razzi lanciati da terra ad attacchi aerei veri e propri eseguiti sfruttando i territori di Al Tanf ancora sotto occupazione americana, se ricordate avevano mesi fa annunciato il loro ritiro, cui solo i gonzi credettero.

Questi attacchi non sono che lo specchio di una crescente preoccupazione che Israele manifesta, il suo evidente e consistente vantaggio tecnologico e militare, sta pian piano venendo eroso dal progredire delle tecnologie utilizzate dai Paesi vittima dei suoi atti scellerati ed aggressivi. Da un lato la Siria ha oggi forze armate enormemente più preparate ed efficienti nel sostenere un impiego bellico su larga scala, come hanno ben dimostrato, aggiungiamo che in questi anni sta avvenendo un costante ricambio di materiali bellici su più fronti, l’aviazione sta lentamente aggiungendo velivoli più moderni, dagli SU-25 agli SU-25, elicotteri da battagli e presto forse dei MIG35.

I sistemi antiaereo stanno progredendo molto in fretta, con l’addestramento attento del personale sotto supervisione russa e l’introduzione di un sistema di gestione integrato che ha reso possibile l’abbattimento del 70-80% degli ordigni lanciati durante i recenti attacchi sia israeliani che da parte delle coalizioni occidentali nel recente passato costringendo i nemici ad un massiccio impiego di costosissimi missili per saturare le difese di punto ormai molto efficaci, e questo senza che siano stati mai disposti sul territorio i sistemi più avanzati come gli S300.

Iran

Non possiamo parlare del paese terrorista per eccellenza, Israele senza parlare del suo bersaglio preferito, l’Iran

In queste ore nel golfo di Oman due petroliere una norvegese, la Front Altair, battente però bandiera  delle Isole Marshall e l’altra la Kokuka Courageous, giapponese, ma battente bandiera panamense.

Questo a nostro giudizio, è un caso di evidente montatura da parte dei servizi dei paesi coinvolti, ricordiamo che la V flotta USA è in navigazione proprio in queste acque e che il golfo di Oman non sia lo specchio d’acqua ideali per un attacco da parte iraniana, la cui marina ha invece risposto immediatamente all’appello di aiuto di una di queste navi e ha tratto in salvo tutti i 44 membri del suo equipaggio.

Il fatto che ci fa maggiormente sospettare che dietro NON vi sia affatto l’Iran è proprio la nave giapponese, in quelle stesse ore era infatti presente in Iran in visita ufficiale Shinzo Abe, premier del governo di Tokio, e la natura amichevole, prima visita di un Primo Ministro giapponese in Iran dalla rivoluzione, 41 anni, è motivo di forti dubbi per le accuse mosse dai soliti americani.

Invece proprio il fatto di aver colpito una nave del Sol Levante, è un avvertimento rivolto agli “alleati” sempre intesi come sottoposti da parte di Washington a non uscire dai ranghi e non prendere iniziative indipendenti e non autorizzate da loro.

Il filmato diffuso dagli USA che a loro dire incolperebbe gli iraniani, non solo ci pare totalmente insignificante, ma non identifica ne la nave ne l’equipaggio del battello indicato come iraniano, ne il giorno in cui il video è stato girato. Oltretutto l’armatore giapponese ha raccolto le testimonianze del suo equipaggio che ha parlato di oggetti volanti, missili, quindi e non di certo di mine magnetiche come farneticato da Mike Pompeo. Le mine magnetiche oltretutto aderirebbero allo scavo sotto la soglia di galleggiamento e non potrebbero di certo venire rimosse da una imbarcazione di superficie e da personale in divisa in ordine ed asciutta come si vede nel video.

Occorrono infatti sommozzatori ed attrezzatura adeguata per svolgere questo tipo di operazione.

Questo è risaputo fin dai tempi dell’incursione italiana nel porto di Alessandria nei giorni del 18-19 dicembre del 1941 sotto il comando di Luigi Durand del la Penne, rileggere i fatti per capire.

Quindi ormai è assodato che ci si trovi di fronte ad un nuovo tentativo degli USA e sicuramente di Israele, di aumentare la tensione in questo settore del mondo tentando di destabilizzare un altro Paese, la ricerca di una causa per accusare l’Iran di qualcosa che non sia la sua esistenza pacifica, non ha infatti mai attaccato nessun Paese vicino ed anzi è sempre corsa in loro soccorso, è sempre attiva e occorre ragionare e non accettare acriticamente le notizie per come ci vengono  presentate in maniera subdola e falsa.

Italia

Parlo dell’Italia? Perché? Parlo di noi in quanto gli USA hanno richiesto che il nostro paese partecipi con sue truppe, all’occupazione del suolo sovrano siriano, si, in aperto e chiaro contrasto con la nostra Costituzione gli USA pretendono che noi ed altri Paesi si invino truppe di occupazione per aiutare loro a districare la matassa in cui si sono arrotolati.

La risposta da parte di un governo italiano realmente forte e sovranista non può che essere una sonora e liberatoria PERNACCHIA!

Nato e Russia

Proseguono i rafforzamenti dei dispositivi offensivi della NATO ai confini con la Russia.

Oltre ai già presenti caccia Typhoon, il nostro Paese ha inviato in Lettonia un rafforzamento del dispositivo EFP NATO (Enhanced Forward Presence), carri ARIETE, almeno 7 e anche blindati DARDO.

Il coinvolgimento dell’Italia nelle politiche di aggressione della NATO ci preoccupano e non poco in quanto costringono la Russia a contromisure e a rispondere rafforzando le sue difese ad occidente per rispondere adeguatamente a queste scellerate mosse chiaramente aggressive.

Ricordo a tutti che l’uscita unilaterale degli USA dal trattato INF ha aumentato in maniera esponenziale il rischi di un utilizzo di missili a media gittata e che questo uso avvenga su suolo europeo data la portata massima di questi missili che è di 5000 Km e che possono portare, ovviamente ordigni atomici.

Ogni Paese europeo dovrebbe impedire agli USA di dispiegare sul nostro continente questi ordigni che ci avvicinano terribilmente ad un conflitto devastante innanzitutto per noi.

La Russia in questi giorni ha testato una nuova classe di missili di difesa antibalistica, destinati quindi alla difesa contro gli attacchi degli USA o della NATO, il PRS-1M è un missile che raggiunge velocità di intercettazione mai raggiunte prima da nessun altro missile e pone la Russia ai vertici della tecnologia di difesa anti-balistica. Intercettore ipersonico è dato come in grado di abbattere ogni testata di attacco USA o europea.

https://www.youtube.com/watch?v=3TSGVv5DPSE

Moldavia o Moldova

Braccio di ferro teso tra gli organi eletti del Paese e la corrotta Corte Costituzionale formata da giudici, che vorrebbero esautorare il neo eletto Parlamento dei suo poteri e prerogative impedendo loro di dare un governo legittimo e democratico al Paese.

È accaduto infatti che nell’ultimo giorno dei tre mesi (tre mesi badate) a disposizione del Parlamento per dare un governo al Paese, i rappresentanti delle maggiori formazioni politiche abbiano trovato un accordo che ha dato vita al governo guidato dalla filo europeista Maia Sandu con l’appoggio del partito del Presidente del Paese il filo russo Dodon.

E che problema c’è direte voi? Ebbene, la Corte Costituzionale, con un’interpretazione allucinante, ha stabilito che i tre mesi andassero intesi come 90 giorni, il che non è in quanto sapete bene che i mesi non durano esattamente 30 giorni come ogni buon bambino sa avendo cantato la filastrocca. Se 90 fossero stati, avrebbero scritto in costituzione 90 giorni e non 3 mesi, vi pare? Casualmente ha poi dichiarato illegittimo il neo governo, il Parlamento eletto dal Popolo e anche il Presidente eletto anch’esso dal popolo, e nominato, loro eh?, lo sconfitto primo ministro uscente Filip come nuovo capo del governo  fino ad elezioni anticipate.

Incredibilmente la UE si muove cercando di fermare questa follia e appoggiando le scelte del Parlamento Moldavo, stessa cosa ha fatto Mosca, lasciando intendere che vada rispettata la scelta dei cittadini e dei loro rappresentanti. Seguiamo gli eventi ma sospettiamo che dietro vi siano gli USA.

Venezuela

Torniamo al Venezuela.

Dall’ultimo fallimento clamoroso di sovvertire l’ordine democratico venezuelano, abbiamo praticamente perso le tracce di Guaidò dai nostri media nazionali ed occidentali, cosa sta succedendo?

Evidentemente in questo periodo anche gli USA hanno dovuto arrendersi all’evidenza dell’assoluto distacco tra la loro propaganda che dipingeva Guaidò come un leader seguito dai Venezuelani, e la realtà che lo vede assolutamente marginale e senza alcun legame con il Paese.

La scelta di Maduro si lasciar correre i suoi enormi reati contro lo Stato, dal terrorismo al tradimento, lo ha obbligato a affrontare la lunga sequenza di fallimenti inanellata dal giorno della sua ridicola auto proclamazione a Presidente di un Paese.

Per oggi aveva anche annunciato una manifestazione in piazza alle 10,30 ora locale ma nei media del mondo non vene è traccia, pertanto immaginiamo che si siano presentate poche decine di persone come in ogni altra occasione recente.

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo