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Inchiesta

Aree di crisi nel mondo n. 10 del 4-7-2019

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di STEFANO ORSI

Appuntamento dedicato alle situazioni di crisi, la Siria e la Libia l’Iran e ad una visita, quella del presidente Putin in Italia.

Siria

Un nuovo attacco di Israele è stato l’evento più importante di questa settimana.

L’attacco ha avuto luogo nella notte tra il 30 giugno e il 1 di luglio sia su Damasco che nella provincia di Homs.

L’aviazione e la marina israeliane sono state impegnate in un attacco massiccio, che ha visto almeno dieci caccia in volo e missili da crociera lanciati dalle lanciamissili di Telaviv.

Da video diffusi e da noi visionati, si notano le difese aeree siriane intercettare diversi ordigni in volo.

Una società di rilevamento satellitare israeliana, ha mostrato poi solo due siti colpiti, dalle immagini  si intuisce che pochi missili siano arrivati a bersaglio, testimoniando come l’elevata efficienza siriana costringa Israele ad aumentare sempre il numero di ordigni lanciati per riuscire a colpire un obbiettivo, se non saturano i radar siriani, tutti i loro missili vengono abbattuti.

Un fatto singolare, pare che uno dei missili lanciati dai sistemi antiaereo siriani, un S200 di epoca sovietica, sia caduto nel nord di Cipro incendiando sterpaglie e arbusti, per fortuna nessuna vittima o ferito.

Sul Fronte di Hama-Idlib, ancora nessuna iniziativa di grande respiro, proseguono invece gli invii di truppe al fronte da parte di entrambi i contendenti. L’attività sempre intensa delle aviazioni siriana e russa stanno causando danni consistenti alle difese jihadiste, nel tempo faranno la differenza.

Si vedono spesso le forze di terra russe nei pressi del fronte.

Una intera colonna è giunta presso Dzhardzhara, nelle vicinanze di Hama, la colonna era scortata da veicoli corazzati e dai recenti blindati Typhoon, da poco in servizio nell’esercito russo, il teatro siriano è un banco di prova che mette alla frusta tutti gli equipaggiamenti e mezzi.

La colonna russa recava  aiuti per la popolazione, circa 3 tonnellate di cibo di prima necessità e a lunga conservazione.

La missione era stata organizzata dal centro di riconciliazione che è formato da militari russi e siriani, per la riappacificazione delle comunità sotto la bandiera siriana, centro che ha svolto in maniera egregia il suo compito riportando, senza combattere, molte comunità alla via della pace, e favorendo la resa o il trasferimento delle milizie nelle sacche sconfitte.

Per parlare di Siria non possiamo non parlare di Iran.

Siria-Iran

L’altro giorno Teheran annunciava ufficiamene di aver superato la quota di 300 Kg di uranio arricchito, dopo l’abbandono del trattato sul nucleare da parte USA e l’imposizione all’Iran di pesanti sanzioni illegittime ed unilaterali, anche Teheran ha deciso che se le controparti potevano rimangiarsi la parola data, tanto valeva che anche lei procedesse per la sua strada. Sono state riavviate molte centrifughe per la purificazione e arricchimento dell’uranio, e si parla del ripristino del reattore di Arak che serve per la produzione di plutoni ad uso militare.

Procede il progetto di integrazione delle comunicazioni via terra dall’Iran al Mediterraneo con la costruzione ed il ripristino di molte linee ferroviarie danneggiate o nuove. Naturalmente l’Iraq è coinvolto a pieno titolo, recentemente Baghdad ha fatto sapere che negherà l’uso delle basi sul suolo iracheno per un attacco contro l’Iran, e questo per gli USA è un colpo duro.

L’alleanza tra i tre Paese si va rafforzando sempre più.

Il progetto della mezzaluna sciita può effettivamente portare quella pace  e stabilità alla regione che da troppo tempo manca.

Naturalmente Israele non è soddisfatta se esiste la possibilità che i suoi vicini possano vivere in pace e prosperare per cui si dichiara contraria al progetto.

Un gravissimo atto di pirateria marittima è stato commesso al largo di Gibilterra.

La petroliera iraniana Grace 1 è stata abbordata e dirottata da un commando di Royal Marines inglesi, che l’hanno poi fermata e condotta entro le acque del protettorato inglese.

Dicevo che è un atto di gravità estrema per diversi motivi.

Innanzitutto è stato motivato sulla base di sanzioni imposte da singoli Paesi e non dall’Organizzazione delle nazioni Unite, uniche che potevano avallare di legittimità questa azione, ma è anche più grave in quanto effettuato in acque di passaggio non soggette a limitazioni di passaggio come ad esempio il canale di Suez, cui è precluso il passaggio delle petroliere dirette in Siria.

La Grace 1 è partita dal porto di Bandar Abbas e ha circumnavigato l’Africa per raggiungere il porto siriano di Bayas vicino a sud di Latakia e a nord di Tartus.

Le sanzioni vincolano uno stato e le società che ne fanno parte a non commerciare o avere scambi con lo stato oggetto di sanzioni, ma non danno alcun diritto di agire contro Paesi che non le riconoscano e non vi aderiscano, come appunto l’Iran o la Siria.

È un po’ come se, per meglio comprendere, se voi decideste di non voler mai più parlare con il vostro vicino, ma quando questo dovesse ricevere la visita di un suo parente, voi bloccaste la sua macchina davanti alla vostra proprietà per impedirgli di recarsi a fargli visita…come ben capite agireste in maniera totalmente illegittima e sareste pesantemente sanzionati.

In risposta a questo atto estremamente grave, l’Iran è ora autorizzato a sequestrare a sua volta una eventuale petroliera inglese che transiti nelle vicinanze delle sue acque. E potrebbe anche farlo.

Libia

Torniamo dopo un po’ di tempo alla questione libica, non è tornata agli onori della cronaca solo per il caso della Sea Watch 3, ma anche per quanto accaduto nelle ultime settimane.

Mentre tutti si attendevano l’annunciato attacco delle forze del gen. Haftar contro Tripoli, ha ricevuto molti equipaggiamenti dai suoi stretti alleati Arabia ed Emirati Arabi, eco che accade l’impensabile. Le forze del Gen. Haftar sono formate da molti reparti di mercenari africani di Paesi vicini, reclutati da milizie esistenti e raccolti anche tra i migranti in attesa di trasporto presso le coste italiane, e desiderosi di guadagnare dei soldi con qualche lavoro, in Libia non c’è richiesta di molta manodopera se non per combattere per cui ecco le milizie di Haftar le LNA, che si formano riempite di foreign fighters mercenari.

Molte di queste unità erano state inviate in rinforzo al fronte di Tripoli, presso Gharyan e qui si sono abbandonate ad atti contro la popolazione locale, dai furti agli stupri, la cosa ha causato una violentissima reazione delle milizie locali e tribali.

La concomitanza di alcuni fatti è stata fondamentale, innanzitutto l’aeroporto internazionale a sud di Tripoli era sotto pesante attacco e si rese necessario l’invio di rinforzi in misura consistente, e essendo il fattore tempo importante, i comandi delle LNA decisero di spostare unità da Gharyan alla volta dell’Aeroporto, così facendo lasciarono indebolita la base di vitale importanza per la logistica dell’offensiva.

Allo scoppio della rivolta della popolazione locale, le forze GNA, sicuramente imbeccate dai nostri consiglieri militari , italiani, di base a Misurata, hanno sferrato dalle posizioni avanzate di Al Aziziyah una pesante offensiva, come già avevano più volte tentato in passato, anche in maniera un po’ testarda e poco intelligente, ma questa volta trovando le truppe di Haftar a ranghi ridotti e nella confusione della rivolta locale, sono riuscite ad averne ragione e a causare il crollo della linea difensiva che aveva resistito fino ad allora.

La perdita di Gharyan è doppiamente grave per le LNA, innanzitutto da qui passavano e venivano stoccati i rifornimenti per le prime linee della campagna di Tripoli, secondariamente ha perso anche i depositi intatti che ora sono a disposizione delle GNA di Serraj. Al loro interno è stato trovato di tutto, da razzi anticarro moderni come i Javelin di produzione USA, gentile dono di amici arabi, e Droni di ogni genere, munizioni e carburante, che ora dovranno fluire verso il fronte per una via più lunga e difficile e senza una base organizzata per lo stoccaggio.

In pratica la strada per Tripoli è tutta in salita vista dalla posizione di Bengasi.

Haftar ha iniziato a bombardare l’aeroporto di Tripoli, è noto per essere una persona vendicativa e incline all’ira, doti poco adatte ad un buon generale, e si vede, finora la sua condotta di questa battaglia è stata pessima, l’unica fortuna che ha è che le GNA non brillino a loro volta per acume tattico sebbene stavolta abbiano agito con tempestività e abilità finora mai dimostrate, che fossero presenti dei suggeritori preparati?

Durante i ripetuti bombardamenti sull’aeroporto Mitiga, le forze aeree di Haftar, con caccia o Droni armati, di cui sarebbe in possesso sempre tramite forniture UAE (Emirati Arabi Uniti) è stato devastato da alcuni ordigni un campo di raccolta dei profughi africani, le vittime sono state 44 e i feriti ben 136, sono molti, una vera strage, di cui Haftar ha parlato dicendo che è stato un errore, non lo crediamo, pensiamo invece rientri in una sua strategia per mettere sotto pressione l’unico alleato della UE rimasto a Serraj, l’Italia, mediante una nuova ondata migratoria, sarebbero circa 8000 i migranti presso i centri di Tripoli che fino a poco tempo fa erano seguiti anche dalle organizzazioni umanitarie.

Le dichiarazioni di Serraj di poter rilasciare i migranti per non poterne più garantire la sicurezza confermano questo mio sospetto, e la presenza tra i più fermi e convinti sostenitori di Haftar della Francia di Macron anche. La Francia non bada a nulla se deve arrecare danno a noi e vantaggio per lei. Nel panorama della UE i recenti fatti e nomine alle più alte cariche non fanno che supportare il sospetto che vi siano contrapposti sovranismi a combattersi, da un alto il sovranismo Franco-Tedesco, finora dominante la UE, e quello che è in realtà un finto sovranismo finto, in realtà filo USA ,di altri Paesi tra cui l’Italia del governo attuale.

Le politiche spietate sulla pelle della povera gente non conoscono ne tregua ne limite di decenza.

Tornando a Gharyan, le GNA non si sono fermate alla sola città, ma, anche qui stupendomi per acume, si sono allargate ulteriormente mettendo al sicuro la conquista e impadronendosi di diversi villaggi che saranno capisaldi per la prossima difesa dalla controffensiva dell’uomo forte della Cirenaica.

Serraj ha un altro alleato oltre all’Italia, si tratta della Turchia di Erdogan, infatti le minacce di Haftar si sono rivolte anche contro le navi turche  che potrebbero subire attacchi o venire sequestrate.

Nel frattempo si sta vendicando sulle attività commerciali di cittadini turchi presenti nella Libia sotto il suo controllo.

Se  dovesse mai colpire davvero le navi, provocherebbe una escalation vera con l’arrivo diretto della Turchia nel conflitto.

Alla luce di queste settimane direi sia davvero difficile definire la Libia come un approdo sicuro per le navi che prestassero soccorso a migranti in difficoltà o in attesa al largo delle acque territoriali libiche.

Russia Italia

Ieri abbiamo potuto assistere alla visita di uno dei capi di Stato più potenti al mondo, il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.

La visita è iniziata con un incontro privato da sua Santità  Papa Francesco che si è mostrato molto cordiale e sorridente con l’ospite evidentemente molto gradito, ricordo bene come avesse un volto differente in altre occasioni meno piacevoli per lui, leggi Trump e altri.

Sicuramente il grande impegno della Russia in difesa della Siria contro l’estremismo islamico e terrorista e quindi a difesa anche delle comunità cristiane di Siria, ha un notevole peso in tutto questo. È assai noto che nei territori occupati dai terroristi come la provincia di Idlib o anche nei settori sotto controllo dei mercenari USA, le SDF e YPG, i cristiani sia discriminati o minacciati, quando non direttamente eliminati o cacciati dalle loro case.

L’incontro è durato quasi un’ora, l’agenda era fitta di appuntamenti e i tempi davvero stretti.

Poi è seguito il pranzo di lavoro con il nostro Presidente della Repubblica Mattarella, e la conferenza stampa al termine del loro colloquio con il Presidente del Consiglio Conte, che vi propongo nel video.

https://www.youtube.com/watch?v=XuLkgbuKJJY&t=300s

Verso sera si è poi svolto l’incontro con il Forum di dialogo italo-russo.

Le sanzioni europee contro la Russia sono chiaramente state oggetto di discussione, ma credo che maggiormente si siano concentrati sulla Belt and Road, progetto che vede coinvolte come principali partner sia la Russia che l’Italia  oltre alla Cina.

Molti sono gli interessi in comune tra i nostri Paesi e pertanto subiamo un danneggiamento economico pesante da queste sanzioni che aprono solo le porte della Russia ai nostri concorrenti diretti. È urgente per l’Italia che entro breve cessino queste sanzioni.

Come potete ascoltare nel video molti sono i campi in cui Italia e Russia proseguono comunque la loro stretta collaborazione.

Al termine dell’incontro col Forum si è svolta la Cena offerta dal PdC Conte a Villa Madama cui hanno partecipato oltre al Ministro degli esteri anche i due capi politici Di Maio e Salvini.

Infine un incontro privato con l’amico italiano Silvio Berlusconi.

Roma per l’occasione non è stata solo blindata, ma anche ripulita, sono note infatti le difficoltà che l’amministrazione cittadina sta incontrando nella gestione rifiuti.

Ci vorrebbero più visite del Presidente russo per poterla risistemare a dovere…

Nel complesso direi che sia stata una visita riuscita e dai contenuti positivi per il nostro Paese, speriamo sia davvero così, le prospettive per l’Italia con una Europa che prosegue nella trazione Franco Tedesca si presenta infatti assai difficoltosa ed in salita.

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo