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Inchiesta

Situazione operativa sui fronti siriani del 16-8-2019

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di STEFANO ORSI

L’articolo di oggi raccoglie gli aggiornamenti di questa settimana davvero molto attiva in Siria.

Buona lettura.

Presento nuovamente il video in cui all’inizio dell’offensiva siriana io e Sascha di Saker Italia spieghiamo la situazione sui fronti attivi.

https://www.youtube.com/watch?v=vuZEjKPk8HA&t=408s

Aggiornamento dai fronti siriani del 11-8-2019

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1622400374560836&set=a.110139649120257&type=3&theater

Scrivevo nella sitrep di venerdì pomeriggio pubblicata su Ilsudest.it sabato mattina:”Con l’avvicinamento del fronte alle due roccaforti il giorno 7 e ieri un ulteriore passo avanti poco più a nord con la conquista della collina strategica di Tell Saker, uno dei baluardi difensivi degli jihadisti dal primo giorno di questa offensiva qualche mese fa, innumerevoli sono stati gli assalti siriani per cercare di riprendere questa collina strategica che domina a 360 gradi i fronti e che aveva bloccato le truppe siriane su Kafr Naboudeh per mesi. Ora ripresa questa altura, il fronte opposto alle roccaforti di Kafr Zhyta e al Lataminah è molto più debole, in quanto la via verso Al Habit è libera e da essa si arriva a Khan Shaykun.

Perché è importante parlare di Khan Shaikun, lo è in quanto la località è strategica per la posizione, le linee di comunicazione stradale e perchè obbligherebbe l’immediata smobilitazione di tutto il fronte a sud della sua posizione.

Ora questo obbiettivo è alla portata e va giocato come carta per obbligare al ritiro tutte le milizie attorno ai tre centri, i due già nominati ed anche Murak che è in posizione più arretrata ma diverrebbe del tutto indifendibile di fronte ad un attacco siriano.

Il momento è davvero molto delicato e può segnare una delle più grandi vittorie siriane in questa guerra.

Non possono permettersi di lasciarsi sfuggire l’occasione.

Il ritiro stesso da Tell Saker ci dice che le truppe qaediste siano stremate ed indebolite.”

http://www.ilsudest.it/…/13913-situazione-operativa-sui-fro…

8 ore fa le forze siriane, guidate dalle gloriose ed eroiche Unità Tigre, hanno preso il pieno controllo di tutta la strategica cittadina di Al Habit.


La via verso Khan Shaikun ora è quasi del tutto libera, il prossimo punto di resistenza da superare è la collina fortificata di Tell As, dopo il quale si troveranno direttamente a contatto con la periferia della grande roccaforte qaedista, divenuta anche famigerata per via del finto attacco chimico inscenato da Al Qaeda e White Helmets per incolpare le truppe siriane.

La spallata procede bene e i terroristi cedono.


AVANTI!!
Stefano Orsi

Aggiornamento flash dai fronti siriani del 12-8-2019

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1623171914483682&set=a.110139649120257&type=3&theater

Fronte a nord di Hama


L’SAA procede spedita verso Khan Shaykhun, per meglio rendere chiaro, ai difensori delle tre roccaforti più a sud dell’attuale linea di avanzata, le loro intenzioni, le forze siriane stanno attaccando da est con una manovra a tenaglia sulla roccaforte principale, Khan Shaykhun.


Procedendo su due diverse direttrici dividono le difese nemiche e accelerano l’avvicinamento alla città, chiudendo in tempi rapidi il corridoio di fuga.
Perché scrivo che vogliono essere più chiari possibile?


Perché nelle intenzioni delle forze siriane c’è l’intento di causare la rotta dalle cittadine a sud, Al Lataminah, Kafr Zhita e Murak, che essendo relativamente vicine tra loro formano una sorta di triangolo difensivo che creerebbe non pochi problemi e perdite alla Siria.
Costringerle al ritiro sarebbe invece una duplice vittoria, raggiungere gli obbiettivi ma preservando le proprie forze e mezzi integri.


Come vedete in mappa, il villaggio di Sukayk è stato liberato e anche da questo lato, la strada verso Khan Shaykun non pare presentare difficoltà insormontabili o particolari punti di resistenza.


Tutto finora sta procedendo bene. Vicino Sukayk si trovava infatti l’altura di Tell Sukayk che avrebbe potuto rallentare le operazioni ma che invece è stata presa in poche ore.
Questo può indicare un secondo fattore , oltre alla evidente crisi nel morale delle truppe, e cioè che i terroristi stiano attingendo alle difese dei differenti settori nel tentativo di arginare gli attacchi siriani e, così facendo, indeboliscono gli altri settori mostrando un fianco che le “Tigri siriane” azzannano spietate.


Si segnalano anche diversi comandanti di spicco delle milizie qaediste uccisi sul campo, segno anch’esso che nel tentativo di arginare il terror panico delle truppe, che già in diverse occasioni dopo poche ore dall’inizio di un attacco, hanno abbandonato il campo di battaglia in gran numero, lasciando isolati nelle postazioni difensive gli esponenti più coraggiosi e validi che sono stati così eliminati dai siriani. La perdita delle unità di spicco e meglio addestrate, accelererà sempre più la caduta di questo settore e un netto avanzamento del fronte in direzione, questa volta, della famigerata Marrat al Nu’man e da li si troveranno a metà strada verso Idlib.


Anche nel nord della provincia di Latakia sono segnalati attacchi e combattimenti, segno che l’iniziativa sia tornata completamente in mano siriana ed è ciò che attendavamo da mesi.
Stefano Orsi

https://www.youtube.com/watch?v=ScgXKvmUH28&t=49s


Aggiornamento dai fronti siriani del 14-8-2019

https://www.facebook.com/SYRIAN.SYriaRealInfosAndNews/photos/a.782558295095819/2686649188020044/?type=3&theater

Fronte a nord di Hama


Chi ci ha seguiti in questi ultimi giorni, in cui abbiamo ripreso il racconto e l’analisi delle operazioni di terra, finalmente ripartite, saprà quanto avevamo scritto, e cioè che con la presa della collina di Tell Saker si sarebbe liberata una finestra per poter liberare Hal Habil, e così è stato.
Poi dopo Al Habit data la incerta resistenza dei terroristi, inclini più del solito a cessare la resistenza e fuggire, lasciando isolati gli elementi più addestrati e radicalizzati, eliminati dall’esercito, abbiamo scritto che la manovra avrebbe trovato meno resistenza che a Tel Saker sulla collina di Tal As in quanto meno difendibile e a causa della qualità delle truppe al momento schierate da Al Qaeda.
Ad est c’è stata subito dopo la seconda mossa vincente siriana, l’apertura di un nuovo fronte e la riconquista di Sukaik e relativa cima strategica che ha reso evidente l’intenzione di chiudere in sacca le tre roccaforti a sud: Kafr Zhyta, Al Lataminah e Murak in modo da causare una ritirata preventiva da parte delle truppe jihadiste e poter prendere il controllo della sacca, saliente a nord di Hama.


Non sappiamo se al momento le Unità tigre intendano prendere subito Khan Shaykun ma di certo stanno ottenendo ottimi risultati.


Ieri sera tardi, alle 23 ora locale è stata diffusa la notizia della liberazione di Kafr Ayn da parte siriana, villaggio a nord est di Al Habit, necessario per assicurare il corridoio stradale da attacchi e fuoco diretto, poi è arrivata stamane, all’alba, la notizia della conquista della collina di Tell As proprio come auspicato.
A queste due sono seguiti altri assestamenti del fronte con le truppe siriane che si sono spinte fino a lambire la periferia urbana di Khan Shaykun.


A tal proposito è importante segnalare come ogni obbiettivo prefissato venga sistematicamente raggiunto in ogni fase di questa offensiva.


Le forze di HTS, Hayat Tahrir al Sham e Jaish al Izza, l’alleanza terrorista che controlla questo settore, non riesce evidentemente a impostare una difesa e bloccare l’avanzata siriana.
Altro fattore importante, sono state segnalate diverse sortite dei miliziani che hanno attaccato i fronti delle posizioni siriane, ma l’unico obbiettivo da loro raggiunto è stato quello di venire distrutti ed eliminati senza causare danni se non molto marginali.
Le perdite subite in questi due mesi e mezzo di iniziativa jihadista, sono costati evidentemente carissimi. I loro movimenti per portare truppe e rifornimenti al fronte a sostenere il carico di fuoco necessario alle offensive, ha fornito bersagli sempre ottimali e ghiotti per le aviazioni siriana, ma soprattutto russa, che operando anche di notte aveva modo di scovare e annichilire i convogli di rifornimenti.


Inoltre i depositi di munizioni locali sono stati esauriti di certo o pesantemente intaccati, pertanto la logistica è stata pesantemente mesa alla frusta ed esaurita in questi mesi.
Ora le perdite delle milizie hanno privato le formazioni terroriste dei loro elementi ed unità migliori, lasciando quelle meno addestrate nelle retrovie, raggiunte ora dall’esercito siriano, che attacca con le sue truppe migliori, Tiger Forces, e le forze corazzate in appoggio, sono truppe di grande esperienza e preparazione, attaccano con decisione e metodo, non si ritirano senza aver raggiunto il loro obbiettivo.
Nella mappa trovate numerati i passi seguiti dall’SAA nella sua marcia da ieri verso Khan Shaykun, tappa uno la liberazione di Kafr Ayn, tappa due il consolidamento e la messa in sicurezza del corridoio di avanzata, tappa tre Tall As, tappa 4 l’ulteriore consolidamento a sud ed in avanti.


Per domani prevederemmo una nuova avanzata da est, raggiungendo il villaggio di Al Tamaniha o il suo superamento a sud avvicinandosi quindi alla M5 da est e mettendo grandissima pressione alle truppe che ancora occupano le tre roccaforti spingendole così, speriamo, alla ritira

Aggiornamento sui fronti siriani del 16-8-2019

Hama

La giornata di ieri ha visto l’alternarsi delle avanzate prima siriana, a nord ovest di Khan Shaykhun e poi l controffensiva dei miliziani qaedisti che hanno respinto e fatto arretrare le truppe siriane sulle posizioni di partenza della giornata.

La giornata quindi iniziava con l’avanzata delle Unità Tigra sulle cittadine di Kirbat Abidin, Madayah, fino a spingersi verso nord a prendere Muqayyar. Non passavano che poche ore e verso sera partiva l’attacco miliziano.

Utilizzando una tattica collaudata, per limitare i danni di una controffensiva, le Tiger Forces, non hanno resistito ad oltranza su posizioni non consolidate e difficilmente difendibili, ma hanno preferito ripiegare gradualmente fino alle prime due cittadine, dove infatti, grazie al maggior tempo a disposizione si erano già attestate e li hanno stabilito la linea di difesa che è riuscita a contenere l’attacco e a respingerlo causando anche perdite ingenti agli assalitori.

La sortita verso nord quindi aveva lo scopo di smuovere le difese miliziane e portarle allo scoperto, in modo da sapere bene con quali forze ci si debba poi confrontare, una strategia pagante in passato e prevediamo anche nel presente.

Sul fronte ad est, proseguono i pesanti combattimenti, ieri l’altro un caccia Su-22 siriano era stato abbattuto, o caduto per avaria, e il pilota catturato vivo, segno che le attività aeree siriane siano davvero di livello elevato, i rischi di perdere piloti e mezzi sono elevati, ma non rappresenta certo una tragedia, almeno non più delle decine di soldati che muoiono sul campo di battaglia a terra.

Da Al Tamaniah gli attacchi contro le posizioni siriane di Sukayk sono molto intense, dal giorno della sua liberazione, non cessano le offensive per riprendere quella cittadina e la sua altura che aprono la porta d’oriente verso Khan Shaykun e così la chiusura di ogni via di fuga delle milizie a sud  che occupano le tre roccaforti di Kafr Zhita, Al Lataminah e Morek.

Evidente che i comandi qaedisti abbiano ben presente di giocarsi la permanenza in questo saliente a nord di Hama, perso questo, non lo recupererebbero più e la via verso Maarat al Nu’ Man diverrebbe libera, la sortita verso Muqayyar di ieri lo ha ampiamente dimostrato, in una guerra di mobilità, le milizie non hanno speranza alcuna di avere la meglio sulle forze siriane ben coordinate a terra e dal cielo, ad ogni spostamento dei mezzi delle milizie seguirebbe la loro decimazione grazie ai bombardamenti aerei e gli attacchi di elicotteri per poi schiantarsi contro i carri armati delle Unità Tigre e della 4° Divisione corazzata.

In prospettiva, l’aggiramento di Khan Shaykun resta una reale opzione, che questo avvenga a nord o a sud è una variabile dipendente da più fattori, il superamento e l’aggiramento da nord porrebbe anche la grande città roccaforte nella nuova sacca che si andrebbe a creare, ma ad un maggiore costo nel suo mantenimento da parte siriana, porterebbe probabilmente alla resa ed all’abbandono di tutte queste città con un accordo sulla falsa riga di quanto avvenuto nella Ghouta e a Douma in particolare, è un fattore da tenere in buon conto.

Un fattore emerso su questo fronte ci risulta essere la scarsa collaborazione tra le milizie qaediste e quelle filoturche che ora non pare collaborino attivamente come in passato contro i siriani, segno evidente che l’anno trascorso a combattersi ferocemente abbia lasciato segni evidenti di odio reciproco e che difficilmente calerà anche di fronte allo storico nemico comune.

Siria

Dopo i sospetti attacchi israeliani in Iraq, contro depositi di milizie sciite, l’ultimo dei quali è avvenuto a Bagdad, il Primo Ministro Adii Abd Mahdi ha ordinato alle forze di difesa aeree di attaccare ed abbattere ogni sorta di velivolo non autorizzato che dovesse violare lo spazio aereo iracheno, sempre secondo le nuove disposizioni, solamente il comandante in capo delle forze armate irachene o eventuali persone da lui incaricate, possano autorizzare il sorvolo del Paese, questa novità riguarda evidentemente da vicino la Siria, in quanto le milizie colpite erano le milizie sciite che avevano combattuto anche in Siria principalmente contro l’ISIS ed ora vengono criminalmente attaccate da Israele, noto Paese canaglia dedito al terrorismo internazionale.

In passato i caccia IAF hanno utilizzato lo spazio aereo iracheno per raggiungere i loro obbiettivi nel nord della Siria, ora troveranno nuove ed inattese difficoltà nel portare questi attacchi, se poi come sembra, dovesse essere portato a termine il progetto dell’invio al Libano di un importante dispositivo di difesa aerea di produzione Iraniana, ci troveremmo finalmente di fronte ad uno scenario in cui gli attacchi criminali di Telaviv sarebbero costretti a cessare o almeno da pagare un pesante dazio per essere portati a termine.

Ieri per esempio, in serata un lancio di missili è avvenuto dai cieli del Libano e come bersaglio vi erano due località nel distretto di Masyaf e nelle vicinanze di Tartous, probabilmente erano missili lanciati da caccia israeliani in volo sul Libano, ma le rodate difese aeree siriane non hanno avuto problemi ad abbatterli essendo pochi.

Su lanci numerosi e multipli abbiamo osservato un rateo di abbattimento che oscilla tra il 70 e l’80% di abbattimenti, rateo elevatissimo anche per i più moderni standard di difesa aerea con questi numeri, Israele infatti è stata costretta ad impiegare per ogni attacco un numero sempre maggiore di caccia per saturare le difese aeree e permettere ad un minimo numero di missili di raggiungere l’obbiettivo, in poche parole lanciando 4 o 6 missili, il carico di uno o due caccia, nessun missile raggiungerebbe l’obbiettivo, all’attuale stato di approntamento delle difese siriane, mentre lanciandone almeno il doppio due o tre passano comunque.

Ieri è arrivata anche la notizia della sentenza delle autorità giudiziarie di Gibilterra che hanno ordinato il rilascio della Grace 1 petroliera iraniana sequestrata illegalmente dai Royal Marines inglesi. Vedremo ora i tempi per il rilascio della nave.

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo