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Inchiesta

Gli Stati Uniti inaspriscono l’embargo contro Cuba e la crociata contro il Venezuela

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di MADDALENA CELANO

Come Trump aveva già annunciato su Twitter, questo 3 maggio 2019, gli Stati Uniti stanno applicato integralmente la legge Helms-Burton

 

 


 

Si tratta di un attacco collaterale per interferire sul Venezuela

Questo aprile 2019, Donald Trump minacciò Cuba a causa delle sue tensioni con il Venezuela. Fallito il tentativo del colpo di stato guidato da Guaidó e sponsorizzato da Washington, Trump avvertì Cuba che avrebbe applicato sanzioni severe se non avessero smesso di intervenire in Venezuela. Quella minaccia, che è effettiva dalla prima decade del maggio 2019, con l’applicazione di un embargo completo, continua a mostrare l’ipocrisia degli Stati Uniti, che abbatte la sovranità del Venezuela con interferenze dirette e le minacce d’intervento militare. L’embargo integrale contro Cuba ha portato alla piena applicazione della legge nota con il nome di Helms-Burton (dai cognomi dei legislatori americani che l’hanno promossa). L’articolo 3 di questa legge consente, ai cittadini statunitensi, di citare in giudizio società multinazionali che operano in territori o immobili espropriati dopo la Rivoluzione cubana. L’applicazione di questa regola, che ha portato all’accusa di una prima compagnia, la compagnia di crociere Carnival, ha scatenato la rabbia di Cuba e la preoccupazione dell’Unione Europea (UE). Sebbene la norma non sia nuova, restò disattiva durante diversi governi degli Stati Uniti per non entrare in conflitto con governi alleati – a volte – e non peggiorare le relazioni con Cuba – in tempi più recenti. Tuttavia, come si è visto nel capitolo sulla guerra commerciale con la Cina e, in misura minore, con l’Unione Europea, Trump non ha alcun problema a suscitare attriti con nemici e alleati, come parte della sua pragmatica politica estera e dei suoi bisogni politici nazionali. Sia l’interferenza sul Venezuela che la bellicosità contro Cuba, sono in linea con gli interessi di parte del suo elettorato, cioè i gusanos di Miami (ex soci d’affari della mafia italo-cubana e gestori di casini e casinò, fuggiti dall’isola dopo la Rivoluzione), che hanno un forte potere di lobby, nel Congresso Americano.L’autorizzazione a citare in giudizio società straniere, per l’uso di terreni o immobili, espropriati da Cuba è inclusa nel Capitolo III dell’Helms-Burton Act del 1996. Da quella data, l’articolo restò inattivo ma è stato Trump a decidere di cambiare questa politica statale, come parte della sua decisione di chiudere qualsiasi dialogo con La Habana che il suo predecessore, Barack Obama, aveva inaugurato, come il modo migliore per ripristinare il Capitalismo sull’isola. L’applicazione della normativa potrebbe innescare una valanga di cause legali, come dimostrato dalla prima denuncia dinanzi alla giustizia degli Stati Uniti. Lo stesso giovedì, due persone che affermano di essere proprietarie ed eredi dei porti di Santiago de Cuba e dell’Avana durante la dittatura di Batista, prima della rivoluzione del 1959, chiedono multe alla compagnia di crociere Carnival, con sede in Florida. In questo modo, molte multinazionali potrebbero essere soggette a multe, in futuro. 
Ad esempio, catene alberghiere europee, canadesi, giapponesi, russe e cinesi; compagnie aeree come Lufthansa e Air France e grandi compagnie come la svizzera Nestlé, la cinese Huawei e la giapponese Mitsubishi. Pertanto, la svolta presa dalla Casa Bianca preoccupa sia l’UE che Cuba, la cui economia dipende in gran parte dal reddito di queste società. Cioè, è una misura avviata per motivi politici, che cerca di approfondire il blocco e asfissiare il popolo cubano, in una situazione economica che è già complicata. Le menzogne ​​e le calunnie che costituiscono offesa al popolo cubano, offendono e minacciano anche la sovranità dei popoli. L’impero segue questa pratica perversa per giustificare il suo fallimento in Venezuela. John Kavulich, presidente del Consiglio Commerciale ed Economico tra Stati Uniti-Cuba, ha informato che le autorità statunitensi hanno già certificato 5.913 casi di cittadini e imprese che potrebbero essere sanzionate, per un totale di 1,9 miliardi di dollari che, con interessi maturati per più di 60 anni, ammonterebbero a 8.521 milioni. Sarebbe un’ulteriore pressione diretta su Cuba che si aggiunge al blocco iniziato solo un anno dopo la rivoluzione. Il blocco criminale degli Stati Uniti iniziò con una nota emessa dall’Ambasciata USA a La Habana, il 26 maggio 1960. Come indicato nella nota, l’unica ragione per cui sarebbe stata revocata la sospensione dell’assistenza economica sull’isola sarebbe stata a beneficio dell’ “interesse nazionale e geopolitico degli Stati Uniti”.  Il blocco fu conservato da tutti i governi e costò a Cuba decine di miliardi di dollari.

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo