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Inchiesta

Aree di crisi nel mondo del 6-9-2019

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di STEFANO ORSI

Ricominciamo a seguire le varie aree di crisi nel mondo una volta sospesa la fase di attivitàelevata nella guerra in Siria e vediamo quali siano le zone di maggiore tensione.
SiriaAl momento il cessate il fuoco tra le parti pare tenere in maniera sostanziale.Dico in maniera sostanziale in quanto non sono mancati i segnali di una prossima ripresa, e principalmente su due fronti, quello di Latakia, dove si sono avuti nuovi attacchi con droni contro l’aeroporto militare russo e dove permane il problema della cima strategica di Kabani, che domina la valle di Al Gaab e che resta un cruccio per le forze SAA, e il settore di Aleppo dove le milizie qaediste sono sempre rimaste nel settore che avrebbero dovuto smilitarizzare per arretrare di 20 Km e dare seguito agli accordi di Astana cui avrebbero dovuto conformarsi. L’esercito siriano, non vedendo alcunmovimento ha ora lanciato un ultimatum ai terroristi di Al Qaeda affinché ottemperino ai loro obblighi.Queste ultime notizie sono arrivate tra ieri ed oggi e non ne ho potuto parlare nel video registrato ieri nel primo pomeriggio con Sascha di SakerItalia.it e che vi invito a vedere.
https://www.youtube.com/watch?v=xyuLbd2Lggc
Nuovi fronti oltretutto, si stanno aprendo, ma è con altri contendenti che si iniziano a combattere. Stiamo osservandola zona di Aleppo nord est, nel settore di Manbij, qui si sono scontrate le milizie filoturche FSA con le truppe YPG che occupano questo settore di Siria, ricordiamo che da molto tempo il presidente turco Erdogan minaccia la creazione di una zona cuscinetto per separare l’YPG curdo-siriano dal PKK organizzazione combattuta in Turchia.
L’anno scolastico è iniziato anche in Siria dove milioni di giovani studenti sono rientrati nelle classi, almeno nelle zone della Siria liberate, mentre non abbiamo notiziadi questo in Idlib, dove ci sono solo scuole religiose gestite per rendere estremisti islamici i giovani studenti.
Il capo del partito curdo siriano, il PYD Salih Muslim ha offerto alle autorità siriane di riaprire il tavolo per le trattative al fine direinserire le zone sotto occupazione americana per tramite delle milizie mercenarie curde, sotto la diretta amministrazione siriana, le trattative si erano arenate dopo la richiesta rigettata di creare una Siria federata anziché stato unitario, proposta rigettata innanzitutto anche dalle autorità tribali arabe del nord est della Siria che rifiutano di passare sotto una amministrazione locale che vedrebbe i Curdi come minoranza egemone su di loro. La petroliera Adrian Darya 1 già nota come Grace 1, sequestrata con un atto di vera pirateria dai Royale Marines inglesi presso Gibilterra, e poi rilasciata dalle autorità giudiziarie locali, ha spento il transponder GPS una volta giunta nei pressi delle acque siriane nel settore di Tartous, porto siriano che potrebbe essere attrezzato per ricevere ed attraccare la superpetroliera carica di prezioso greggio che a causa del pesantissimo embargo e blocco economico imposto dagli USA e dalla UE contro la Siria, soffre di una preoccupante crisi energetica e sanitaria, l’embargo infatti colpisce anche i farmaci ed il servizio sanitario. Non dobbiamo dimenticare di come gli USA, tramite milizie mercenarie sia curde che ex ISIS, abbiano occupato i grandi pozzi petroliferi di Omar che rappresentano da soli l’80% delle riservepetrolifere del Paese. È evidente l’intento di strozzare la popolazione siriana rea di aver sostenuto il suo Paese contro le mire espansionistiche della Turchia e degli USA oltre che della coalizione araba sunnita e di Israele.

Turchia  Non cessa l’allontanamento della Turchia dalla Nato, dopo il colpo durissimo della consegna dei sistemi di difesa aerea e balistica S400 russi alla Turchia, già due lotto sono stati interamente consegnati e sistemati nelle basi per l’inizio dell’addestramento del personalegrazie a tecnici esperti inviati da Mosca, Ankara ha ora aperto le trattative per la fornitura dei nuovi caccia russi SU57, caccia di 5° generazione, necessari per la difesa turca dopo il rifiuto ed il veto americano alla fornitura degli F35 che erano giàstati ordinati dal Paese che oltretutto contribuisce alla sua costruzione tramite l’industria aerospaziale turca.Dopo quindi aver scelto i sistemi di difesa aerea incompatibili con la difesa integrata della NATO, la Turchia farebbe un Passo ulteriore comprando dei caccia a tecnologia avanzata, ma per ora al MAKS 2019, kermesse aerea biennale che si svolge in Russia, la delegazione turca è riuscita ad ottenere soltanto un gelato dal Presidente Putin, la foto è divenuta molto famosa e ha dato il via ad una serie di battute.
Hong KongCome saprete da 14 settimane proseguono le violente proteste nella città ex colonia inglese, il movimento degli “Ombrelli” ha messo in stato di vero caos la città e le sue principali strutture di trasporti compreso il trafficatissimo aeroporto, dove si sono avute anche violenze contro cittadini che protestavano per queste manifestazioni non condivise dalla maggior parte dei cittadini a dispetto di quanto venga lasciato intendere dai nostri media mainstream.Son sempre più numerosi i video girati da cittadini che testimoniano il clima intimidatorio contro coloro che rifiutino di mostrare sostegno agli “ombrellai”.Il Governatore di Hong Kong Carrie Lam, ha annunciato tre giorni fa, il ritiro del contestato disegno di legge che intendeva garantire un accordo con l’amministrazione cinese di Pechino, per regolarizzare le estradizioni per criminale che avessero commesso reati in Cina e dovessero subire un processo o scontare la condanna, sembrerà incredibile, ma la ragione delle proteste era questa, ora di fronte al ritiro del disegno di legge, si svela la falsità della scusa utilizzata, infatti il leader degli “ombrellai” Joshua Wong ha subito dichiarato che il ritiro del disegno di legge che aveva dato inizio alle proteste, stando a quanto dicevano loro stessi, arriva ormai tardi e non sia più sufficiente, ecco che ottenuto quanto chiesto, ora alzano la posta con evidente falsità delle loro dichiarazioni e scopi, palesando che le loro ambizioni siano ben altre e che chi li finanzia e dirige intenda solo scatenare una crisi grave tra Cina e amministrazione della città, gestita separatamente dopo la riunificazione con Pechino. Le analogie con rivoluzioni colorate o dei tulipani si sprecano, resta da avere una strage sul modello Maidan perchiudere il cerchio in maniera esaustiva.

 

 

 

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo