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Inchiesta

Mirella Gregori: la citofonata, la discoteca e la pizzeria

Quarant’anni. Tanto è il tempo passato dalle 15.45 del 7 maggio 1983. Quando Mirella Gregori scompare nel nulla.

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Credit foto https://abitarearoma.it/7-maggio-1983-roma-la-scomparsa-mirella-gregori/

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Quarant’anni. Tanto è il tempo passato dalle 15.45 del 7 maggio 1983. Quando Mirella Gregori scompare nel nulla. Nella Roma che preparava i festeggiamenti per lo scudetto della Roma.

Tanti anni di attesa e indagini. Un dolore straziante per la famiglia Gregori. Tante ipotesi. Nessuna reale pista.

Secondo alcuni la scomparsa di Mirella Gregori è legata alla scomparsa di Emanuela Orlandi. Due ragazze scomparse ad un mese di distanza. Mirella a maggio, Emanuela a giugno. Un’eventualità, però, priva di riscontro.

Certo i sedicenti rapitori di Mirella ed Emanuela hanno portato due “prove”. L’elenco dei vestiti indossati da Mirella il giorno della scomparsa e il riferimento ad un litigio avuto da Mirella con il suo fidanzato il giorno prima della scomparsa. Queste “prove” vengono mostrate solo nel settembre 1983, dopo quattro mesi dalla scomparsa. Troppo tempo.

Altri strani avvenimenti sono avvenuti prima della scomparsa di Mirella Gregori: il 6 maggio 1983 due giovani tentano di fotografare Mirella nel bar dei Gregori in via Volturno; due mesi prima della scomparsa un giovane biondo aveva offerto un passaggio in auto a Mirella, che aveva rifiutato; una settimana prima della sua scomparsa un uomo con tratti somatici mediorientali e che parlava male l’italiano, chiede informazioni su Mirella nel bar dei genitori di Sonia De Vito la migliore amica della Gregori; nell’aprile 1983 Mirella viene vista in via del Macao con un ragazzo biondo; la madre di Mirella vede diverse volte un uomo parlare con sua figlia e con Sonia presso il bar dei De Vito. Uomo che inizialmente la signora Gregori riconosce in Raoul Bonarelli, funzionario della Gendarmeria Vaticana. Successivamente, messa a confronto con il Bonarelli, la signora Gregori dichiara che non è lui.

Se a questi elementi aggiungiamo che Mirella, il 12 dicembre 1982, partecipa ad un’udienza generale in Vaticano, il collegamento sembra fatto. Eppure qualcosa non torna.

Il 7 maggio 1983 Mirella Gregori rientra a casa verso le 14. Era uscita da scuola verso le 13.15. Tornata a casa si cambia. Deve pranzare, poi intorno alle 16.30 ha appuntamento telefonico con una sua amica. Devono comprare un regalo per la festa della mamma e successivamente Mirella aveva in programma di andare a Centocelle dal suo fidanzato. Alle 14.45 qualcuno citofona a casa Gregori. Orario in cui il portiere non è in servizio. Al citofono risponde Mirella: “Chi sei?… Se non mi dici chi sei riattacco… Sei della terza media?… Va bene, dimmi chi sei… Alessandro Ah! Ciao!… Ma sei matto!? Io devo ancora pranzare. Ci vediamo alle tre e mezza a Porta Pia sulla scalinata”. Mirella pranza velocemente e indossa nuovamente i vestiti che portava a scuola. Dice alla madre che sarebbe tornata dopo pochi minuti. Esce di casa verso le 15. 27.

Alle 15.30 entra nel bar dei De Vito che è praticamente sotto casa. Parla con Sonia per circa quindici minuti e le racconta che Alessandro De Luca le aveva citofonato pregandola di raggiungerlo in Piazza della Croce Rossa ma Mirella aveva rifiutato dato che era troppo distante da casa. Si erano accordati per vedersi a Porta Pia. Alessandro non era solo, erano presenti altri ex compagni delle medie. Avevano in programma di spostarsi da Porta Pia a Villa Torlonia per suonare la chitarra. Mirella è certa cha a citofonare sia stato De Luca, per il quale aveva avuto una cotta non ricambiata. Mirella dice alla De Vito che sarebbe rimasta a Porta Pia solo cinque minuti e che sarebbe poi tornata da lei al bar. La Gregori esce dal bar dei De Vito verso le 15.47. Ha già quasi venti minuti di ritardo. Di lei non si avranno più notizie.

Alessandro De Luca dichiara che non ha citofonato lui a Mirella e che dalle 16 era in compagnia di quattro compagni di scuola nel quartiere Trieste nei pressi di Piazza Trasimeno. De Luca frequentava un liceo a poca distanza da casa di Mirella Gregori: sede centrale in via Brenta 26 e succursale in via Benevento 28. Per gli investigatori l’alibi di Alessandro è a prova di bomba.

Analizziamo la citofonata. Mirella non riconosce la voce al citofono e l’ignoto interlocutore non dice subito il suo nome. Sembra voler rimanere nel vago, tanto che Mirella minaccia di riattaccare. De Luca, a detta di un testimone, aveva un difetto di pronuncia abbastanza evidente. Eppure Mirella non riconosce la voce. Inizialmente il soggetto ignoto dice genericamente che è un compagno della terza media. Comportamento anomalo. Solo dopo l’insistenza di Mirella fa il nome di Alessandro. Mirella a quel punto riconosce la voce o pensa di riconoscerla. Se l’anonimo ha voluto spacciarsi per un compagno di classe delle scuole medie potrebbe indicare la sua predisposizione per la “recitazione”. Predisposizione che certamente aveva “l’americano” del caso Orlandi. Proprio la citofonata potrebbe essere la firma che può portare alla verità.

Mirella esce dal bar dei genitori di Sonia De Vito verso le 15.47. Con ritardo si avvia verso Porta Pia. Siamo sulla Nomentana, estremamente trafficata sia da auto che da pedoni. Mirella è sola ma un rapimento con la violenza è da escludere. La ragazza si avvicina al monumento al Bersagliere dove ha appuntamento con Alessandro. Non trova nessuno, considerati gli alibi di Alessandro e degli ex compagni delle medie . Ora deve decidere. Tornare a casa o andare verso Villa Torlonia. Mirella aveva fretta, lo aveva detto anche a Sonia. Non era voluta andare a Piazza della Croce Rossa, perché dovrebbe andare a villa Torlonia? Cosa succede? Forse Mirella incontra, nei pressi di Porta Pia, qualcuno che conosce bene e che dice di trovarsi lì “casualmente”.

Un qualcuno che probabilmente ha l’auto parcheggiata nei pressi, ad esempio vicino il sottopassaggio pedonale di Porta Pia all’altezza dell’incrocio con via Ancona o qualche decina di metri prima all’incrocio con via Messina. Forse si offre di accompagnarla a Villa Torlonia. Non uno qualsiasi, Mirella era prudente.

Il soggetto ignoto sceglie inizialmente Piazza della Croce Rossa ( freccia gialla) perché molto più “discreta” rispetto alla trafficata Porta Pia ( freccia rossa). Temeva di essere riconosciuto? Mirella sceglie Porta Pia solo perché più vicina a casa (freccia verde) o anche per maggiore sicurezza? In questo caso da Porta Pia si sarebbe allontanata solo con una persona con cui aveva un rapporto di fiducia e non occasionale.

La citofonata sembra una trappola ben studiata: orario in cui il portiere non è in servizio; il riferimento ad Alessandro e soprattutto agli ex compagni di terza media; il riferimento a Villa Torlonia che sembra un modo per allontanarla sempre di più da casa. Chi ha studiato questa trappola probabilmente era conoscenza della cena, in una pizzeria di via Alessandria, tra ex compagni di classe delle medie nel dicembre 1982. Cena a cui avevano partecipato sia Mirella che Alessandro. Cena che, forse, si era conclusa con la promessa di una prossima rimpatriata.

La citofonata era autentica, escluso che Mirella potesse inventare su due piedi una simile conversazione. Citofonata che contrasta con i due giovani che il giorno prima provano a fotografare Mirella. Perché un tentativo così rozzo se per il giorno dopo era previsto un tentativo ben più sofisticato?

Le indagini possono portare ancora alla verità. Individuando, negli ambienti frequentati da Mirella, persone con disponibilità di una macchina e/o di un luogo sicuro tra Porta Pia e Villa Torlonia. Controllando nuovamente tutti gli alibi, passando al setaccio Villa Torlonia partendo dall’ingresso su via Siracusa. Verificando chi era presente alla cena del dicembre 1982 e le persone che frequentavano la discoteca “Viking club” in via Sirte 5 a pochissima distanza da Piazza Sant’Emerenziana. Verifiche sarebbero utili anche presso la parrocchia di San Giuseppe a via Nomentana. La persona che ha fatto sparire Mirella forse potrebbe essere più vicina di quanto pensiamo. Non è troppo tardi.

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Bibliografia: “Mirella Gregori la ragazza inghiottita dalla terra”, autore Fabio Rossi Runa Editrice