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Cultura

Mingo De Pasquale si racconta. Lo spot “Mica scemo!” è tra i suoi ultimi lavori

“Autistico, mica scemo!”. Si intitola così lo spot che Mingo, nome d’arte di Domenico De Pasquale, ha realizzato recentemente in cui interpreta un adulto autistico.

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Mingo De Pasquale

a cura di Fabia Tonazzi

Credit foto profilo Facebook

Oggi intervistiamo Mingo De Pasquale in merito ai suoi ultimi lavori: film, corti, spettacoli teatrali tutti progetti in grado di dare spessore e valore alla sfera sociale del nostro vivere quotidiano.

Mingo De Pasquale è un attore, performer, regista, ma soprattutto una persona molto sensibile che si è fatta portavoce e testimonial per molte associazioni come:

  • l’associazione di promozione sociale Viviamo in positivo (vip aps);
  • l’ADMO (associazione donatori midollo osseo);
  • testimonial della ANT onlus (assistenza sociosanitaria domiciliare oncologica gratuita e prevenzione);
  • l’associazione italiana stomizzati;
  • LILT (lega italiana lotta tumori);
  • AINAD (associazione italiana nutrizione artificiale domiciliare);
  • AABE (associazione amici dei bambini dell’eritrea).

Buona lettura!

Mingo di cosa ti sei occupato negli ultimi mesi?


Ultimamente ho realizzato lo spot “Autistico Mica Scemo” che inizialmente sarebbe dovuto essere un film. Si tratta di uno spot di 2 minuti dove interpreto un uomo di 50 anni affetto da una severa forma di autismo, al centro di una sala d’attesa. Attraverso questo spot ho voluto mettere in evidenza il pregiudizio della gente nei confronti di chi soffre di autismo…Immedesimarmi in uno di loro è stata una vera forma di conoscenza.

Mingo, come nasce lo spot? Hai detto che inizialmente l’idea era realizzare un film sull’autismo…È un progetto futuro?

Mingo De Pasquale Credit foto profilo Facebook


Ti direi casualmente! Un giorno ho ricevuto l’invito ad un evento da parte della Presidente dell’associazione “Vinci con noi” Stefania D’Elia al quale sono andato e durante l’incontro, una manifestazione sociale, ho preso a cuore questa realtà.

Dallo spot al film il passo è semplice, anzi ti dirò di più…Ci stiamo già lavorando! Lo spot ha suscitato grande interesse in tutta Italia.


Cosa vuoi dirci di più su questa esperienza?


E’ stato un grande lavoro di osservazione ed empatia, ho trascorso pomeriggi con i ragazzi autistici dai 10 ai 15 anni, a casa loro tramite l’associazione “Vinci con noi”, proprio per comprendere meglio la loro realtà, movenze e dinamiche.
Ovvio che ho provato un po’ di imbarazzo con i ragazzi, inizialmente! Ma come in tutte le cose che non si conoscono, ciò che all’inizio è imprevedibile poi dopo poco diventa familiare. I ragazzi autistici quando non ti conoscono si avvicinano a te e ti toccano, è il loro modo per sapere chi sei ed entrare in confidenza. Grazie a loro ho colto quei tic, quei movimenti che impreziosiscono il personaggio che interpreto.
E’ stata davvero una splendida esperienza, un vero arricchimento interiore, ho imparato a non giudicare e ho ampliato il mio modo di pensare. Tante le emozioni provate mentre studiavo il personaggio…Vi svelo una notizia, il personaggio del film si chiamerà Pin!

Cosa vuoi dirci in merito al cortometraggio Emoticon, Mingo?


E’ stato un lavoro molto interessante che mi ha regalato il titolo di “best actor” al London Film Festival Award 2018 per il personaggio che ho interpretato. Ricordiamo che Emoticon è stato scritto da Claudio Fois e diretto da Antonio Palumbo.

Mingo, entrando nel vivo della tua carriera artistica e in merito a quelle che sono state le tue esperienze di attore, regista, c’è un uomo che in politica ti ha affascinato maggiormente?

Non ho pensieri sui politici in generale. Vedo ultimamente grandi commistioni della qualunque. Si passa da una poltrona ad un divanetto con una velocità istantanea, del resto l’importante è stare seduti…Il resto arriva e passa. Se parliamo di politici posso dire che qualcosa di ognuno di loro mi ha colpito anche se nessuno in modo particolare. Se c’è qualcuno che mi ha ispirato è il mitico Jerry Lewis. Che dire ancora sui politici? Mi piacerebbe che valorizzassero ancor di più l’ottimo lavoro dell’Apulia Film Commission. Andrebbe allargata la platea di destinatari beneficiari di attenzioni non solo dal punto di vista economico ma anche organizzativo e logistico.

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