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Cultura

Rossella Carrara autrice del libro “Ti porto via con me” (Pav edizioni) si racconta

Rossella Carrara presenta il suo libro con uno spirito carico di passione e amore verso la realtà che ha vissuto in prima persona. Un libro in cui si affrontano problemi di cui si parla poco.

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Rossella Carrara, cover libro,

a cura di Fabia Tonazzi

photocredit facebook

Primi anni ottanta. La vita di Sara, dieci anni, viene sconvolta dalla morte dell’adorata nonna Teresa e dal successivo riacutizzarsi della malattia mentale della madre Maria. Per la bambina comincia così un’escalation di violenza fisica e verbale, alternata a momenti di apparente ritorno alla normalità. Maria, infatti, trascorre gran parte delle giornate in balia delle sue ossessioni, alternate a momenti di depressione profonda o di rabbia incontrollata. Sara, per non soccombere, è costretta ad assecondare le manie della madre e a rendersi il più possibile invisibile ai suoi occhi. Sogno e realtà cominciano quindi a confondersi nella mente della bambina e solo la lettura, la musica e l’amore dell’adorata maestra Giovanna le daranno un minimo di conforto e l’aiuteranno ad affrontare i momenti peggiori, fino ad arrivare all’inaspettato epilogo. L’autrice con questo thriller psicologico conduce per mano il lettore in un viaggio altalenante nelle emozioni più profonde e destabilizzanti, non mancando al contempo di denunciare lo stigma che, oggi come allora, caratterizza la malattia mentale.

Rossella, la trama del tuo libro è molto intensa è autobiografica? Raccontaci qualcosa di te e sul tuo romanzo

Mi chiamo Rossella Carrara e attualmente frequento la Magistrale di Psicologia, dopo essermi laureata nel 2020 in Discipline Psicosociali. Faccio inoltre parte dell’Associazione di familiari, utenti e volontari per la salute mentale, Piccoli Passi Per…., nella quale principalmente svolgo il ruolo di facilitatrice del gruppo di auto-mutuo-aiuto per familiari di pazienti psichiatrici. Il mio primo libro “Ti porto via con me”, è un thriller psicologico a tema salute mentale e prende spunto dalle mie vicissitudini personali, anche se personalmente non ho mai subito alcun tipo di violenza fisica o mentale.

Come è la tua giornata tipo?

Gestisco i miei due figli di 9 e 13 anni, nonché mio papà di 86 anni e mio fratello disabile, studio per gli ultimi due esami e preparo la tesi.

Trovi il tempo per rilassarti?

Si, la sera dopo le 21,30, guardando la TV e leggendo. Faccio poi yoga due volte a settimana e quando riesco faccio lunghe passeggiate.

Cosa sognavi da piccola? C’è qualcosa che ti accomuna ai tuoi personaggi?

Da piccola sognavo di diventare una veterinaria e di avere una casa e una famiglia tutte mie. Si, i sentimenti e le emozioni provate da Sara, la protagonista del mio libro, sono gli stessi che ho provato io durante la malattia dei miei familiari.

Cosa ti piace di più del lavoro che fai?

Attualmente il mio lavoro è lo studio universitario di psicologia e quello che mi piace di più e il fatto di trovare risposta a tanti dei quesiti che mi sono posta nel corso degli anni, in merito alla malattia mentale.

Qual è il tuo mantra quotidiano?

“Non può piovere per sempre”

Ti identifichi con un personaggio in particolare del tuo libro o no?

Si, con Sara, la protagonista del mio libro.

Credi che ci sia spazio nella società attuale per i tuoi protagonisti o si troverebbero spiazzati?

Il mio libro è ambientato nei primi anni ‘80, ma lo stigma sulla malattia mentale ivi rappresentato, dopo quarant’anni non è per niente cambiato.

La cultura e i libri…Hai un riferimento in politica o nella società attuale che ti ispira fiducia?

Mi ispirano molta fiducia tutte le persone che si impegnano per aiutare il prossimo, senza scopo di lucro, come ad esempio il compianto Gino Strada.

Credi che si potrebbe fare di più in merito alla sensibilizzazione dei giovani nei confronti di eventi culturali o sei soddisfatta come scrittrice?

Ritengo che un grosso aiuto per gli scrittori emergenti possa essere rappresentato dai Social che, se usati nel modo corretto, possono diventare una vetrina molto importante.

Rossella Carrara in breve

Rossella Carrara vive in provincia di Bergamo e ha due figli. A luglio 2020, si è laureata in Discipline Psicosociali e attualmente frequenta la facoltà Magistrale di Psicologia. La decisione di intraprendere tardivamente gli studi universitari, è stata dettata dal fatto che, dopo oltre quarant’anni di “pratica” in ambito psichiatrico dovuta a vicissitudini familiari, ha sentito la necessità di dedicarsi anche alla teoria. Da qualche anno poi, fa parte dell’Associazione di familiari, utenti e volontari per la salute mentale “Piccoli Passi Per…”, con il ruolo di facilitatrice del gruppo di auto-mutuo-aiuto per familiari di pazienti psichiatrici. Inoltre, gestisce la pagina Facebook, Instagram e YouTube dell’Associazione. Il suo primo romanzo “Ti porto via con me”, è arrivato tra i finalisti del prestigioso Premio Letterario Nazionale Clara Sereni.

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