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Lo specchio del reale, l’internet dei sensi

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di FLAVIO DIOGRANDE

Mentre sale intrepida l’attesa per il nuovo anno, a cui è d’uopo consegnare gli auspici più cari, il progresso tecnologico guarda molto più avanti e prepara la sfida del prossimo decennio, nel corso del quale potremmo assistere ad una svolta epocale nell’ambito delle relazioni tra uomo e tecnologia.

Un futuro decisamente diverso da quello immaginato, come ci ricorda Black Mirror, la serie televisiva britannica, che trae spunto dall’attualità per approdare alla descrizione di un futuro inquietante, legato alla previsione di uno progresso tecnologico incontrollato.

Ciò che un tempo avremmo catalogato come fantascientifico, si appresta a conquistare le nostre vite, stravolgendo i meccanismi socioeconomici a cui siamo abituati.

È la sintesi di quanto emerge dalla nona edizione del report “Hot Consumer Trends”, pubblicato da Ericsson, colosso svedese delle reti, che illustra le aspettative e le previsioni futuristiche in ambito digitale di 46 milioni di early adopter, gli utenti precoci che hanno maggiore confidenzialità con gli strumenti tecnologici più innovativi.

Secondo gli intervistati, residenti in 15 grandi metropoli del mondo, entro il 2030, i dispositivi elettronici saranno in grado di relazionarsi col cervello umano, generando in questo modo una nuova forma di interazione, già ribattezzata “Internet dei sensi”. Stando ai risultati della ricerca, nei prossimi dieci anni assisteremo a una graduale sovrapposizione di realtà materiale e rappresentazione virtuale, che consentirà di accedere ad esperienze multisensoriali e a servizi altamente innovativi, come ad esempio i videogame che riconoscono lo stato d’animo del giocatore, una passeggiata in una foresta virtuale con la possibilità di percepire anche l’odore di quei luoghi, shopping tattile e vacanze in mondi creati al computer, l’utilizzo di un microfono che consenta di imitare la voce di chiunque in modo realistico, ingannando chiunque e, dulcis in fundo, un dispositivo digitale che sia in grado di migliorare il gusto degli alimenti, affinché ogni cibo possa ricondurre al piacevole sapore del proprio piatto preferito. Un cambiamento straordinario delle nostre abitudini, dunque, favorito dalla maturazione di diversi processi tecnologici come spiega Pernilla Jonsson, Head of Ericsson Consumer & IndustryLab e co-autore del report: ”Stiamo parlando di un passaggio epocale, dall’attuale connettività legata agli smartphone, alle esperienze immersive derivanti dalla connessione dei nostri sensi. Non ci aspettavamo che i nostri utenti prevedessero già importanti cambiamenti nella vita quotidiana grazie alla connettività sensoriale abilitata da Intelligenza Artificiale (AI), Realtà Virtuale (VR), Realtà Aumentata (AR), 5G e automazione”.

Per quanto concerne alcune questioni di grande attualità, il 50% degli intervistati è convinta che i servizi di informazione adotteranno il ‘fact checking’ in modo estensivo per verificare la veridicità delle notizie prima che ne venga autorizzata la pubblicazione, risolvendo così il problema delle fake news. Riguardo alla privacy, che potrebbe essere manipolata a fini commerciali, la metà degli utenti si dichiara ottimistica circa la risoluzione di eventuali problemi, con la possibilità di poter usufruire in totale sicurezza dei vantaggi legati a un mondo “data driven”. Infine, un terzo del campione intervistato, ritiene che questi nuovi progressi nella sfera digitale possano avere un impatto notevole nella lotta per il clima e l’ambiente.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo