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Musica & Spettacolo

Sanremo 2020, diciamocela tutta

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di SARA LAURICELLA

Il 70mo Sanremo 2020, diciamocela tutta, non sta entusiasmando.

E, come al solito, se non fosse per Sanremo Giovani e per Fiorello, ci sarebbe calma piatta all’orizzonte. Ad addormentare definitivamente chi fosse ancora sveglio il monologo di Roberto Benigni, ampia pausa da sfruttare per farsi un’oretta scarsa di sonno. I big si sono “divisi” in tre categorie: i big “giovani”, i big “over” ed i big “nonni” ma, attenzione, il tutto non è legato ad una questione puramente anagrafica. Bello il duetto di Annalisa (ah si scusate il cantante in gara sarebbe stato Achille Lauro), delirio di energia Piero Pelù soprattutto nella sua interpretazione di “Cuore Matto”,  l’eleganza folk di Tosca raggiunge l’apice nel duetto con Silvia Perez Cruz, momento di spettacolo intergenerazionale Paolo Jannacci in particolare nella coverizzazione del brano paterno in duetto con  Francesco Mandelli e Daniele Moretto unendo un testo molto calato nel linguaggio giovanile con una parte orchestrale tanto classica,  Masini tira le emozioni in faccia come i coriandoli a carnevale seguito a ruota dalla magmatica Levante, mentre Diodato lascia il suo applomb professionale e si scatena con Nina Zilli ed ammetto che ci piace molto in questa versione Energy, Rita Pavone ha per l’ennesima volta dimostrato il suo amore ricambiato per il pubblico, le nuove leve Giordana Angi, Rancore, Pinguini Tattici Nucleari, Anastasio si fanno ben bene rispettare ed hanno dimostrato la giusta reverenza nell’avere l’opportunità di calcare il palco dell’Ariston. Caso curioso il giovane Riky che sembra molto spaventato dall’esserci, con una bella ed intensa canzone che, nonostante l’abbia scritta lui pare che gli sia estranea e sembra che non riesca più ad entrare in comunicazione con il pubblico. Elettra Lamborghini se la sta divertendo con la consapevolezza di essere all’Ariston quasi per caso, prende cinque note su dieci ma ed in fondo non è mica l’unica che con l’Ariston non c’entra nulla. La storia del Festival ne è costellata ma lei ha la faccetta da bimba sfacciata talmente deliziosa che non riesci ad arrabiarti. Comunque il nostro tifo sfacciato và alle quattro promesse di Sanremo Giovani: Leo Gassman, Marco Sentieri, Fasma e Tecla rappresentanti di quattro generi diversi ma fortemente promettenti.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo