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Cosa rimane e chi rimane di Sanremo 2020. Diodato, Achille Lauro e…

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di SARA LAURICELLA

Sanremo2020 cosa e chi rimane?

Inutile dire che Diodato è uno dei pochi vincitori di Sanremo che rimarrà davvero e non solo perché adesso lo attende l’Eurovision Song Contest. La sua “Fai Rumore” è una canzone elegante e sentita, sanremese al punto giusto, con un bella linea melodica seppur attualizzata e con un testo struggente ma non sdolcinato. Una canzone d’amore finito, di incomprensione, di difficoltà di comunicazione e di “qualcuno” che riesce a far rumore anche con i suoi silenzi. Il riservatissimo cantautore ha ammesso dalla Zia Mara che il brano è dedicato, anche,  alla sua (ex) Levante, anch’ella concorrente al festival con “Tikibombom”  brano con cui conferma la sua reggenza del mondo indie (ma il regno di Claudia si sta espandendo a vista d’occhio).  Rimarrà lo splendore dell’esibizione in lingua Lis de Le Vibrazioni, esperimento credo unico sul palco dell’Ariston, ed in cui tra il messaggio sociale, la voce di Sarcina, il crescendo della musica ed il testo c’erano emozioni tirate in faccia come i coriandoli di carnevale, peraltro in corso. Nel mondo giovanile passeremo l’estate con l’Andromeda di Elodie e la primavera con la Lamborghini song, insieme al rap elegante di Fasma con la sua “Per sentirmi vivo”, a Leo Gassmann con la sua coinvolgente “Va bene così” con cui ha vinto Sanremo Giovani,  e potrei scommettere che presto troveremo i Pinguini Tattici Nucleari in qualche pubblicità o sigla in compagnia degli Eugenio in Via di Gioia. Ed alla lunga chi saranno i performanti? I grandi di sempre: Piero Pelù che ha infiammato la platea dell’abbottonatissimo teatro, Masini, la Pavone, Gabbani ed un po’ tutti gli evergreen, mentre dei giovani vedremo risultati nel medio termine per le canzoni con messaggio sociale di Marco Sentieri, Matteo Faustini e Tecla. Aggiungo che personalmente voglio dire un grazie alla splendida Tosca per aver portato una perla di cantautorato classico attualizzato e penetrante che fa vibrare anche le corde e le tavole dei palchi più rigidi. E poi c’è stato Achille Lauro con il suo chitarrista e producer Boss Doms che hanno già messo una pietra miliare su questo Sanremo2020 per le loro performance, la loro interpretazione dei richiami all’arte, i look ed atteggiamenti esuberanti come il ritmo del brano. E su Morgan e Bugo? Tranquilli Morgan resusciterà, lui è abituato.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo