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Musica & Spettacolo

Covid 19, ci salverà la musica (non live)

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di SARA LAURICELLA

Tutti a casa ed a distanza di sicurezza.

Niente aggregazione e niente spettacoli, eventi e via discorrendo, con un settore, quello dello spettacolo, che coinvolge centinaia di settori collaterali e di cui lo spettatore non si rende nemmeno conto per via del coinvolgimento emotivo. Lo spettacolo, se fatto bene, è un lavoro a tutti gli effetti, senza orari e senza cartellini da timbrare il che significa, per chi lavora seriamente, che si lavora 24h su 24 e senza giorni festivi. Eh già, il piccolo virus sta facendo saltar fuori tante cose ed emergere tante realtà che altrimenti sarebbero rimaste nella normalità dell’abitudine. E si scopri che per fare uno spettacolo ed un evento non basta solo “uno che organizzi” ed un artista qualsiasi, ma ci vogliono luci, fonici, truccatori, parrucchieri, fotografi, scenografi, operatori video, montatori, addetti ai trasporti specializzati e tutta una serie di altre attività a cascata. Quindi si ferma tutto non potendo più aggregarsi? Si e no; mi spiego: sul momento ovviamente si ma ci si può organizzare su altri fronti. E’ chiaro la modalità di aggregazione non può, momentaneamente, essere fisica, per cui si deve necessariamente passare dal virtuale. L’industria della musica, paradossalmente, parte avvantaggiata in quanto il percorso di fruizione digitalizzata è già avviato ed utilizzato da tempo. Riguardo l’arte pittorica e la scultura questo potrebbe essere un buon momento per tirar fuori tutti i video girati negli anni in cui le proprie opere sono mostrate in tutta la loro fierezza, altrettanto per creazioni sartoriali, per spettacoli teatrali e via discorrendo, magari non tutto sarà acquistato subito ma almeno ci si è fatti pubblicità. Ecco questo è un invito: sfruttiamo la tecnologia a nostro favore per combattere e non per farci abbattere. Certo ne gioveranno i soliti social, il solito canale per i video, i soliti grandi mostri della distribuzione ma almeno così non ci si ferma e si “approfitta” del momento di chiusura forzata per creare nuovi spazi e nuove sinergie. In fondo il mondo in cui siamo proiettati è sempre più virtuale ed allora iniziamo ad utilizzarlo a nostro favore e piantiamo semi per frutti estivi. E andiamo di dirette, video party, videoconferenze e magari il prossimo ep potrebbe essere presentato solo sul web. Credo sarebbe il primo nella storia della musica. Concentriamoci e creiamo.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo