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LA BALLERINA ALESSANDRA BELLOMO CI RACCONTA LA SUA PASSIONE PER LA PIZZICA PIZZICA

La danzatrice Alessandra Bellomo ci racconta la sua passione per la pizzica pizzica salentina, la danza del profondo Sud delle terre di  Puglia, il Salento.

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di Maria del Rosso

La giovane ballerina molfettese è innamorata da sempre del Salento, della sua cultura, delle sue tradizioni e della sua musica, si approccia alla danza nelle piazze del Salento, ballando con gli appassionati, i professionisti, i dilettanti, i maestri e i veterani della pizzica. Frequenta  il corso della maestra Veronica Calati e sperimenta i suoni, i  movimenti e la gestualità di questa danza così affascinante dalle antiche radici.

Durante la sua carriera  artistica Alessandra ha collaborato con diversi artisti, danzatori e gruppi musicali tra cui i Tamburellisti di Torrepaduli, Terronia Bella e Beddu ci balla, con il quale ha danzato in Germania a fine novembre.

Nel 2020 fonda con alcuni amici e amanti della musica popolare salentina l’ associazione “Pizzica.me APS”, con il quale si occupa del recupero e della conservazione delle danze popolari del Sud Italia organizzando incontri, feste da ballo, stage con i maestri di danza affermati.

Nel 2021 viene conferito ad Alessandra Bellomo un prestigioso premio dedicato alla danza e alla sua arte il “Premio Internazionale Capo di Leuca Hall of Star”.

Attualmente la carismatica danzatrice pugliese è impegnata con i corsi di pizzica salentina nella provincia di Bari e nella sua città.

È un talento autentico che con il tempo ha trasformato la sua passione in un vero e proprio lavoro mediante lo studio, il sacrificio, la dedizione  e l’ impegno.

È un esempio per i tanti giovani che in questo periodo storico necessitano di sognare e di credere nella forza delle proprie passioni. 

Alessandra, come nasce la tua passione per la pizzica pizzica?

“La mia passione per la pizzica pizzica nasce nel 2016, frequentando le sagre nel basso Salento, non sapevo muovere neanche un passo, ma ero immersa in quella musica che mi travolgeva, nota dopo nota. Ho mosso i primi passi proprio lì, tra la gente del posto in piazza.

Pian piano quel ritmo e quell’atmosfera popolare mi conquistavano sempre più, cominciavo a sentire un legame forte con quella musica. Qualcosa che avevo sempre posseduto dentro, ma non era mai venuta fuori prima.

Oltre ad essere la musica della mia regione, sentivo che c’era ‘qualcosa di più’ ed allora ho deciso di buttarmi dentro e di andare a scoprirla.

Così ho iniziato a frequentare corsi, a vivere le feste di paese e i concerti. Il ‘respiro’ della pizzica lo si sente nelle piazze, negli occhi sorridenti di gente che nemmeno si conosce, ma che si incrocia comunicando con una stessa lingua: la gioia da condividere.”

Tre aggettivi per descrivere la tua danza.

“Cerco di dare alla mia danza un senso di  ‘leggerezza’, mediante ‘l’ eleganza’ e la ‘morbidezza’ dei movimenti. Cerco di comunicare con gli occhi con la persona con cui sto danzando.

Il ballo della pizzica non ha schemi, salvo quello di guardarsi negli occhi e comunicare. Non servono parole, parlano i piedi, le braccia, le mani, il sorriso.”

 Quali aspetti ti affascinano della pizzica pizzica?

“L’aspetto che maggiormente mi affascina della pizzica è la sua storia: il suono dei tamburi come mezzo di cura. A tale aspetto poi, si aggiungono l’atmosfera amichevole che si crea durante i concerti, la felicità che provo mentre danzo, gli occhi felici dei musicisti mentre svolgono il loro lavoro, il lasciarsi andare completamente. Non c’è nessuno. Solo se stessi e la musica.”

A quali brani sei particolarmente legata della musica popolare salentina?

“I brani della musica popolare salentina a cui sono particolarmente legata sono: ‘Tarantella di San Michele’, cantata da Giancarlo Paglialunga, ‘Santu Paulu’ eseguita da Massimiliano de Marco e ‘Tornare’ di Giulio Bianco.”

 Quali danzatori sono per te punti di riferimento?

“In assoluto la mia insegnate: Veronica Calati.”

 A fine novembre dell’ anno scorso hai vissuto l’ occasione di danzare in Germania. Come hai vissuto quest’esperienza e c’è un aneddoto che vorresti raccontarci?

“È stata un’esperienza bellissima, ero affiancata da gente che crede veramente nella musica e in ciò che fa, dei veri professionisti. Non ci sono aneddoti particolari da raccontare. Ogni  giorno, ogni attimo, è stato vissuto a pieno, con gioia e amore.

È stata un’esperienza di crescita bellissima, che ha insegnato qualcosa a tutti, a noi e ne porto un ricordo bellissimo. Anche perché, trovandoci in un altro paese e non conoscendo la lingua, era davvero reale e palpabile la sensazione di poter comunicare con quel pubblico solo con la danza e la musica. Danzare su quel palco è un ricordo indelebile. La gioia di quel momento è indescrivibile.”

In questi ultimi anni ti sei dedicata ai corsi, all’insegnamento della pizzica salentina. A breve partirà un tuo corso a Molfetta, nella tua città. Un motivo per appassionarsi a questa danza e cosa si aspetteranno i tuoi futuri allievi?

“La pizzica è essa stessa passione! Innanzitutto, un motivo per avvicinarsi a questa danza è il benessere che lascia dopo aver ballato, la definisco danza terapia. Per tutto il tempo in cui si balla, ‘il male viene cacciato fuori’ , e ci si sente rigenerati. Bisogna provare per capire e crederci.”

©Riproduzione riservata

Ph. Rosmara Visentini 

Classe '91, sono nata in Puglia. Coltivo da molti anni la mia passione per la scrittura, ho collaborato con diverse testate giornalistiche e partecipo agli eventi di poesia. Per me la scrittura è vita, è sogno, è amore, è linfa vitale. E come afferma Luca Doveri : "La scrittura apre le finestre che si affacciano sull' anima del lettore".