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Sara J Jones: “La musica ha sempre fatto parte di me”

Intervista a Sara J Jones.

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Nell’immagine di copertina, cover del singolo “Seduti di Spalle”. Autorizzazione all’uso dell’immagine concessa dal proprietario.

di Alessandro Andrea Argeri

Sara J Jones, pseudonimo di Sara Libranti, è una cantante milanese classe 1994. Recentemente ha pubblicato “Seduti di Spalle”, il suo nuovo singolo disponibile su tutte le piattaforme digitali. Ne parliamo in questa intervista all’artista.

  • Partiamo col nome: “Sara J Jones”, da dove viene?

Jones è il nome del mio pianista jazz preferito e mi è sempre piaciuto associato al mio nome Sara.

  • Il titolo del pezzo?

Il titolo del pezzo è legato ad una storia molto particolare e spirituale, che mi tocca da vicino e riguarda una persona della mia famiglia alla quale ero molto legata, mia zia. Più precisamente, è correlato ad un dipinto che io ho sognato, pur non avendolo mai visto. Mia zia, che mi ha trasmesso la passione per il canto, ha creato questo quadro durante gli ultimi anni della sua vita, mentre era in cura, mentre lottava la sua battaglia. Non so come e non so perché, questo affresco mi è apparso in sogno: era una donna, seduta di spalle, e il giorno dopo, mia mamma lo ritrovò in casa. Rimasi scioccata, tra la gioia e l’incredulità, e così promisi a me stessa che, prima o poi, avrei dedicato a questa storia il titolo di un mio brano.

  • Sogni, emozioni, scelte e desideri. Quale significato ha per te l’essere “seduti di spalle”?

L’essere “seduti di spalle” significa sia “non voler guardare”, quindi di conseguenza “non voler affrontare quello che accade oltre la nostra prospettiva, tutto ciò che non fluisce direttamente dinanzi al nostro sguardo, sia una condizione di “autodeterminazione”, in cui siamo noi stessi gli artefici delle nostre scelte, del nostro destino e di tutte quelle emozioni che viviamo e che possono travolgerci. Quella di rimanere “Seduta di Spalle” è una circostanza in cui, ultimamente, mi ritrovo molto spesso, decidendo per cosa e per chi girarmi, o lasciarmi girare. Uno stato in cui non mi preoccupo, come cito nel testo, se il frigo è vuoto, se la casa è disfatta, se sono le dieci di sera o le 02.00 di notte, perché sono consapevole dell’autostrada di pensieri installata nella mia mente, tra curve, salite e discese; so che c’è, ma non mi cruccio e lascio scorrere il traffico così, smettendo di dirigere ciò che esula dal mio controllo.

  • Parliamo più di te. Come è nata la passione per la musica?

La musica ha sempre fatto parte di me, probabilmente da quando ero nel pancione di mamma…già mi scatenavo. In prima elementare iniziai a ballare, ho studiato danza classica e hip hop, ma in quinta elementare cambiò qualcosa. Un viaggio in macchina ed una canzone di Tina Turner, bastò semplicemente quello. Iniziai a studiare canto nei mesi successivi e la musica non mi abbandonò mai più. Nonostante ogni ostacolo, il destino mi dimostra ancora oggi che la musica farà sempre parte di me.

  • Oggi va di moda il rap. Tu invece sei più su pop e soul (e ti riesce bene). A livello musicale, quali artisti ti hanno influenzato?

Penso che oggi non ci sia qualcosa che va di più di altro come genere musicale ma che vada ciò che ci fa sentire bene, dopo il periodo storico che stiamo attraversando. Ascolto tantissima musica, ho influenze di ogni genere in realtà. Mi influenza tutto ciò che mi crea ispirazione, e lo ammetto in questo centra anche il rap. Blues, Rnb, Reggaeton, Pop, Elettronica, Rock, Dance…ciò che crea le energie positive giuste è ciò che mi influenza.

  • Dopo un periodo di pausa dalle scene, cosa ti ha spinto a tornare?

Un periodo davvero pesante quello di pausa che ho attraversato, ma se non ci fosse stato quel periodo non sarei Sara. Mi ha spinto l’amore immenso che ho per la musica, la cura con cui scrivo, la pazzia e la determinazione di affrontare sfide. Ci sono state delle persone al mio fianco che mi hanno fatto capire che il mio sorriso era più forte degli ostacoli e le persone che ti fanno capire il tuo valore, sono le più importanti.

  • Qual è il tuo metodo di lavoro? Nel senso: per te quando una canzone è pronta per essere pubblicata?

Il mio metodo si chiama Sara J Jones, non c’è un momento esatto in cui la canzone è pronta. Ogni canzone è già pronta quando nasce nel tuo cuore e nella tua testa. La fase di creazione e produzione è la mia preferita: l’energia che si crea con il team è pazzesca!

  • Quest’anno si prepara un nuovo album?

Non ci sarà un Album nel 2022, ma tanta nuova musica e tantissime novità, molto probabilmente lo annuncerò per il 2023. Comunque è in cantiere.

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Giornalista regolarmente tesserato all'Albo dei Giornalisti di Puglia, Elenco Pubblicisti, tessera n. 183934. Pongo domande. No, non sono un filosofo (e nemmeno radical chic).