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Il cubo di Rubik e Iosonocorallo

Intervista a Iosonocorallo, cantante, musicista, artista.

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In copertina, il cantante "Iosonocorallo". Autorizzazione al trattamento dell'immagine concessa dall'ufficio stampa dell'artista

di Alessandro Andrea Argeri

Questa settimana presentiamo “Iosonocorallo”, artista barese classe 1986. In questa intervista il cantante ci parla di “Minh Thai”, singolo disponibile dal 1 aprile su tutte le piattaforme digitali, e dell’analogia col cubo di Rubik!

  • Partiamo dal tuo nome. Perché hai scelto il corallo? 

Il nome è nato osservando me stesso e il mio modo di essere. E’ una metafora del mio carattere in quanto mi ritengo una persona molto riservata, introversa e sempre molto concentrato a capirmi fino in fondo ma al tempo stesso la musica mi aiuta a mettermi in risalto. Mi identifico, quindi, nei coralli che pur trovandosi nei fondali marini si riconoscono subito grazie al loro colore e alla luce che emanano.

  • Come è iniziato il tuo rapporto con la musica? Suoni qualche strumento? 

Non ricordo precisamente cosa ha fatto nascere in me la passione per la musica ma posso raccontarvi che da bambino non mi perdevo mai una puntata di “Bravo bravissimo”, un programma condotto da Mike Bongiorno. Mi colpì particolarmente e avrei voluto partecipare pur non sapendo ancora suonare e cantare e da lì capii. Alla fine chiesi ai miei di prendere lezioni di pianoforte e non ho mai smesso.

  • Come nasce un pezzo?

Un brano deve nascere da un’esigenza di raccontare qualcosa. Sono una persona abbastanza introversa e scrivere mi aiuta ad esprimere dei concetti che, a parole, faccio fatica a raccontare. La mia compagna di scrittura è Cristiana D’Auria, in arte “Vienna”; quando siamo insieme io e lei, cerchiamo di far cadere i veli del pregiudizio e della vergogna e questo porta alla nascita di brani autentici, diretti nella scrittura senza troppi giri di parole. Una volta terminata la parte testuale e melodica, interviene Francesco Cianciola con cui lavoriamo a tutta la parte di arrangiamento sia strumentale che vocale.

  • Per te cosa conta di più in una canzone? Testo o sonorità?

Non credo ci sia una classifica nelle varie parti di un brano: una canzone è bella e funziona, per me, quando tutte le sue parti sono coerenti tra di loro. Una cosa è certa: secondo me, un bell’arrangiamento non può rendere bella una brutta canzone. La parte di scrittura, testuale e melodica, e la parte di arrangiamento sono estremamente interconnesse.

  • “Minh Thai”, il tuo ultimo singolo uscito il 1^ aprile. “Guai alcolici e un cubo per risolverli”. Mi racconti come è nato?

Il brano fa parte di un progetto più ampio che porto avanti da quasi un anno. Con “Minh Thai” volevo mostrare il mio lato più impulsivo rispetto al mio primo singolo, “Corallo”, che tratta una tematica molto più riflessiva. 

  • Perché il cubo di Rubik? 

Ho scelto il cubo come metafora dei guai o degli errori in cui si inciampa nella vita e almeno una volta, ognuno di noi, ha avuto un cubo da risolvere.

  • Sei un musicista, di cultura musicale ne hai tanta. Quali artisti ti piacciono di più? 

Sono cresciuto ascoltando i Nirvana, le Hole e gli Smashing Pumpkins, passando per le icone del jazz come Billie Holiday e Ella Fitzgerald. In più, non mi è mai mancata una buona dose di rap italiano e non.

  • E’ previsto un album in uscita quest’anno? 

Al momento mi sto concentrando sui singoli che pubblicherò nei prossimi mesi e il resto è in divenire!

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Giornalista regolarmente tesserato all'Albo dei Giornalisti di Puglia, Elenco Pubblicisti, tessera n. 183934. Pongo domande. No, non sono un filosofo (e nemmeno radical chic).