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Baba Mc: Ecco il “Good Mood” di fare musica!

Andrea Casula, cantante sardo, afferma in merito al suo ultimo singolo: “Per quanto non si possa fare di tutta l’erba un fascio, mi sento di dire che affinare la propria consapevolezza su cosa realmente vogliamo, il successo, i soldi, la bella vita o al contrario la libertà di esprimersi senza essere soggetti a “catene” permette di vivere nel giusto modo!”

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Baba Mc, Good Mood, cover

a cura di Fabia Tonazzi

photocredit Facebook

Fuori il 3 luglio 2022 per la EnergyPower Label di Marianna Durastante il singolo di Baba Mc “Good Mood”. Un testo che sorprende per le sue rime e per il suo ritmo, un brano che si rivolge a tutti ma in particolare alle persone che ogni giorno lottano per realizzare il loro traguardo. Andrea Baba, in arte Baba Mc, sostiene fermamente che:

“Il modo giusto o “Good Mood” non è nient’altro che lavorare secondo il proprio sentire senza essere soggetti a condizionamenti o oppressioni commerciali, ai quali si cede spesso per poter emergere in questo ambito. “Good Mood” è un invito a stare bene con se stessi e vivere in modo armonioso il proprio lavoro.

“E non mi chiedere tempo anzi stai attento perchè per me il tempo è l’unico modo per restare a tempo”

In questa strofa Baba Mc esprime l’essenza della canzone, il cui testo e produzione sono interamente autoprodotti presso il suo studio Killa Sound.

Il tema del tempo è centrale in molte delle sue canzoni, cosi come nei suoi brani precedenti. Infatti per l’artista il tempo è una chiave essenziale in tutti gli aspetti della vita, dal lavoro alle relazioni sociali, Good Mood lo esprime in modo chiaro ed esplicito. “Senza troppi fronzoli” come afferma lo stesso cantante.

I brani hanno un ritmo ferrato, testi diretti che hanno sempre evidenziato tematiche sociali importanti che lasciano poco spazio all’immaginazione.

“C’è un evento in particolare che ti ha ispirato per realizzare questo singolo? Cosa ne pensi dei cantanti che raggiungono il successo e sono sotto etichetta, credi che davvero siano soggetti a obblighi o che siano limitati nelle loro canzoni oppure il tuo è uno sfogo?”

Non c’è un evento in particolare, piuttosto direi una serie di micro eventi che ho vissuto e analizzato nel corso delle mia esperienza di rapper che mi hanno portato a pensarla così. Sono cresciuto in periferia ad Alghero, ho lottato per i miei sogni e i miei spazi contro il tempo e mi sono scontrato con realtà allettanti ma che erano il contrario di ciò che volevo: I cantanti sotto etichetta, i miei colleghi, che faccio la premessa non giudico affatto per le loro scelte, sono sicuro che vivono la musica “sotto pressione”. Devono rispettare determinati standard, raggiungere determinati numeri di copie vendute, di ascolti, visualizzazioni sui social…Solo a pensarci mi viene l’ansia!

No, il mio non è uno sfogo ma il frutto di vita reale. Quello che ho visto e compreso di questo settore è che non sei davvero libero di lavorare “nel modo giusto”, io ho scelto invece, sarò ripetitivo…Il mio modo giusto!

Allora Baba Mc credi che ci sia futuro per gli artisti se tutto gira intorno ai “numeri”?

Se parliamo di lavoro in se, posso affermare che la possibilità di farsi conoscere come artista nel 2022 è molto più semplice rispetto a prima, grazie al web anche, sopratutto se si è capaci di cavalcare l’onda del consumismo, per esempio quanti sono diventati famosi facendo gli influencer? Allo stesso tempo però, se parliamo di volersi affermare come musicisti, veri, occorre essere consapevoli che la strada è difficile ma non impossibile. Per esempio se io fossi Achille Lauro, avrei qualche problema nel definirmi un cantante.

Baba Mc, la tua è un’affermazione piuttosto forte, cosa intendi dire?

“Se fossi Achille Lauro, o se mi mettessi nei panni di Sfera Ebbasta di sicuro non vivrei con tanta serenità la mia professione, cosi come canto nei miei singoli “No Control” e “Good Mood” ci vuole sempre un buon modo per essere originali ma senza controllo. Gli artisti citati faccio fatica a riconoscerli come dei cantanti rapper, forse è più facile definirli artisti…Potrei identificarli piuttosto “attori professionisti ” che spaziano da un settore all’altro con facilità pur di sottomettersi alle leggi del mercato. In sintesi per me sono degli attori. Non ci trovo nulla di male in questo ma saper far musica è altro.

Quale consiglio daresti a chi vuole vivere nel modo giusto ma si ritrova incastrato in determinate dinamiche?

“Per quanto non si possa fare di tutta l’erba un fascio, mi sento di dire che affinare la propria consapevolezza su cosa realmente vogliamo, il successo, i soldi, la bella vita o al contrario la libertà di esprimersi senza essere soggetti a “catene” permette di vivere nel giusto modo!

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