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“Voilà”, una canzone contro le disparità di genere

Intervista a Sara Laure, pseudonimo di Sara Laura Roldo, cantautrice italo-africana nata ad Isola della Scala.

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Cover di "Voilà", nuovo singolo di Sara Laure (Immagine fornita dall'ufficio stampa dell'artista)

di Alessandro Andrea Argeri

Pathos, sensualità ricercata, avvolgente vocalità black-soul. Dopo “Prima Donna” e “Habit Serré”, Sara Laure torna con “Voilà“, disponibile in tutti i digital store.

Nella foto, la cantante Sara Laure (Immagine fornita dall’ufficio stampa dell’artista).
  • Ci presenti “Voilà”?

Questo è un brano che racconta quello che ho vissuto in prima persona in questo percorso nel mondo della musica e quello che ho vissuto come donna ambiziosa. Con questo brano voglio sottolineare come ancora oggi ci siano grandi disparità tra uomo e donna e di come dobbiamo lottare per riuscire a raggiungere i nostri sogni ed obiettivi nella vita. “Voilà” canta la rivincita sulla subdola e insensata ghettizzazione nei confronti di quel “gentil sesso” la cui definizione, per troppo tempo, ha collimato con “sesso debole”, rappresentando in musica la libertà di essere e sentirsi donna.

  • Le tue tematiche principali sono quindi l’emancipazione femminile e l’equità di genere. Musicalmente, quali sono i tuoi modelli di riferimento?

Si, siamo in un mondo ancora troppo maschilista dove le donne devono lottare un sacco per riuscire ad arrivare in alto. Musicalmente i miei modelli di riferimento sono: Michael Jackson in primis assoluta, penso che non serva nemmeno spiegare il perché. Beyoncé che penso sia l’esempio più bello che abbiamo nel panorama musicale per la sua professionalità, i suoi messaggi e la sua tenacia. Rihanna, che oltre ad aver fatto super hits, adesso è una grandissima imprenditrice che sta cambiando le regole nel mondo della cosmesi e nel mondo della moda.
Sei stata anche frontwoman di una cover band di Rihanna.

  • Com’è stato interpretare un gigante come Rihanna?

Un’esperienza bellissima! Mi sono divertita un sacco ed ho imparato un sacco. La cosa che mi è piaciuta di più è stata vedere la gente come reagiva ai live! Devo dire che all’estero sono molto più calorosi e si lasciano trasportare molto di più durante i live. Hanno un approccio molto diverso rispetto agli italiani. Mi è servita molto come crescita artistica e personale.

  • Più pop o più soul?

Più soul, perché alla fine nei miei brani lascio sempre un pezzo della mia anima, del mio cuore, un pezzo di me e della mia vita. Mi sono appassionata a questi generi più per necessità personale, avevo bisogno di trovare un modo per poter esprimere i miei sentimenti e le mie emozioni. Ho sempre fatto fatica ad esprimere a voce i miei sentimenti, riesco a farlo più facilmente con la musica.

  • Come andare oltre il sessismo?

Eh, bella domanda. Di sicuro si dovrebbe fare di più a livello politico e mediatico. Però purtroppo c’è ancora troppa ignoranza e troppo menefreghismo. Si dovrebbe puntare di più sulle nuove generazioni, sui bambini. Si dovrebbe insegnare a loro la parità dei sessi e la libertà di essere se stessi sin dall’asilo.

  • Non temi di essere additata di mercificazione, insomma i soliti commenti sessisti?
Nella foto, la cantante Sara Laure (Immagine fornita dall’ufficio stampa dell’artista).

Mah non mi interessa più di tanto quello che dicono gli altri. Io vado per la mia strada se hanno qualcosa da dire è un problema loro. Io so il mio valore e so che sono libera di essere chiunque io voglia essere senza paure, senza problemi e senza filtri.

  • Opinione sul politically correct?

Che se ne parla tanto ma alla fine si fa ben poco.

  • Ti racconti per raccontare. Pesano le esperienze quotidiane?

Si, tantissimo. Alla fine racconto quello che vivo sulla mia pelle e quello che ho provato in quel momento. Fin da piccolina ho dovuto imparare ad essere indipendente, a saper contare su me stessa, addossandomi spesso anche responsabilità che non avrei dovuto portare sulle spalle. Sono sempre stata matura e coscienziosa e crescendo, ho avuto a che fare con uomini che faticavano tantissimo ad accettare la mia determinazione, ad accettare donne ambiziose e che sanno esattamente quello che vogliono. Alcuni di loro, provavano un vero e proprio fastidio nel sapere che il mio primo pensiero era ed è sempre stato il lavoro: la mia carriera, il lasciare un segno in questo mio cammino sulla Terra. Ci tengo a dire che non voglio generalizzare, fortunatamente non tutti gli uomini sono così, ma nessuno dovrebbe esserlo!

  • Nel 2022 è ancora molto forte il divario?

Purtroppo si. Sono stati fatti dei passi avanti ma c’è ancora molto da fare. Sono super grata di poter usare la musica come strumento per dar voce a questo tema così importante e spero di poter raggiungere più persone possibili con questa canzone per trasmettere il mio messaggio.
Purtroppo, ancora oggi, noi donne dobbiamo fare tripli salti mortali quotidiani per poter raggiungere i nostri obiettivi, per cambiare le regole del gioco ed essere, davvero, al pari di colleghi e amici uomini. Io sono grata di essere forte abbastanza per seguire le mie regole, le mie idee, ma non tutte le ragazze hanno la mia stessa tempra.

  • La missione?

Cambiare il sistema e le regole che ci sono attualmente. Voglio lasciare un mondo più equo alle future generazioni, un mondo in cui non esistano etichette e dove il sesso con il quale nasci, così come quello che ti senti, non possa in alcun modo influire sulla carriera e su ogni ambito della routine di ciascun essere umano.

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Giornalista regolarmente tesserato all'Albo dei Giornalisti di Puglia, Elenco Pubblicisti, tessera n. 183934. Pongo domande. No, non sono un filosofo (e nemmeno radical chic).