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Taranto in festa per Diodato, ci racconta Sabrina Morea

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di MARIA DEL ROSSO

Sabrina Morea, organizzatrice di eventi e direttore artistico del Lido Gandoli ci racconta le emozioni che si percepiscono nella città natale del vincitore del Festival di Sanremo 2020, Antonio Diodato.

L’ artista ha ricevuto molti premi in occasione della sua partecipazione al festival decretandolo come il miglior cantautore italiano del momento con il Premio della CriticaMia Martini”, il Premio Sala StampaLucio Dalla”, il Premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano “Fai rumore”.

Taranto è la città che ha visto nascere e crescere il cantautore ed è stata la culla dei suoi sogni.

Spesso è conosciuta per le problematiche legate all’ Ilva e ai tanti innocenti che hanno perso la vita a causa dei tumori causati dall’ inquinamento ambientale.

Ma la città pugliese non è solo Ilva, è la terra dalla quale nascono dei talenti che meritano di essere incoraggiati perché Taranto è arte e Diodato è l’ esempio  che si può tracciare un destino diverso.

La sua voglia di farcela e di realizzare i suoi progetti lo hanno portato a Roma per studiare e laurearsi in Cinema, televisione e nuovi media del Dams all’ Università degli Studi di Roma Tre. Ha collaborato per le colonne sonore dei film come “Anni felici” di Daniele Luchetti con una reinterpretazione di “Amore che vieni, amore che vai” di Fabrizio De Andrè e “Che vita meravigliosa” del noto film “La dea fortuna” di Ferzan Ozpetek.

Per il  cantautore  tarantino è un periodo d’ oro, ricco di soddisfazioni e di riconoscimenti.

Al riguardo, Diodato è candidato per il David di Donatello per la Miglior canzone originale.

Il verdetto verrà emesso il 3 aprile durante la serata di premiazione, in diretta su Rai 1.

Durante la sua carriera artistica, il musicista ha pubblicato  diversi album : “E forse sono pazzo” (2013), “A ritrovar bellezza” (2014), “Cosa siamo diventati” (2017).

Attualmente Diodato vive a Milano ma non dimentica le sue radici e la sua terra. Infatti, è il direttore artistico del primo maggio a Taranto con il trombettista Roy Paci e l’attore Michele Riondino.

Il suo amore per la città lo ha dimostrato sul palco di Sanremo dedicando la sua vittoria a Taranto affinchè i tarantini non restino invisibili. Antonio può divenire un punto di riferimento per le nuove generazioni che necessitano di buoni esempi per la propria vita.

L’ artista ha raggiunto il traguardo della vittoria mediante lo studio, la dedizione, la passione, la tenacia e tanta gavetta nei locali e nelle piazze.

La sensibilità artistica e il talento possono portare l’essere umano a raggiungere le vette più alte nella vita. Ci auguriamo che la musica di Diodato possa essere conosciuta e amata anche dal pubblico estero attraverso la partecipazione all’ Eurovision Song Contest 2020 e divenire un artista internazionale  proprio come  il nostro conterraneo Domenico Modugno con la sua “Nel blu dipinto di blu”,  ha vinto con la musica nel mondo.

Antonio ha acceso una luce nella sua terra, una speranza  e la riscatta mediante la bellezza dell’ arte.

Sabrina Morea ci racconta la città di  Taranto che si sveglia emozionata, entusiasta, gioiosa per la vittoria di un figlio speciale, orgoglioso delle sue origini che il pubblico italiano ha voluto premiare per il suo straordinario talento e per la sua immensa umanità.

Sabrina, Taranto come ha vissuto la vittoria di Diodato. Quali emozioni si percepiscono in città?

“C’ è l’emozione che dura da quindici giorni ed è bello per chi segue Antonio da molti anni mediante il megafono del primo maggio a Taranto, in qualità di direttore artistico con Roy Paci e Michele Riondino.

È la stessa emozione che abbiamo conosciuto con la colonna del film “Che vita meravigliosa” del film “La dea fortuna” di  Ferzan Ozpeteck.

Taranto ha vissuto la gioia e la bellezza di un artista, figlio speciale di questa terra.”

Diodato ha dedicato la vittoria alla sua città natale. Taranto si riscatta mediante l’ arte. Quanto Antonio può divenire un esempio per i giovani di Taranto e del Sud Italia?

“C’ è tanto amore dei giovani nelle scuole che studiano e cantano la sua canzone e si dedicano all’ approfondimento del suo messaggio.

C’ è l’ idea di invitarlo nelle assemblee  scolastiche  per raccontare la musica.

È un giovane che ha dovuto lasciare la propria città per realizzare  i propri sogni.

Attualmente Antonio, vive a Milano ma è sempre attento alla nostra città, impegnandosi da molti anni per il primo maggio a Taranto”.

Il cantautore Diodato l’estate scorsa è stato uno dei protagonisti del lido Gandoli con un suo live all’ alba.

Il concerto dimostra il legame profondo dell’artista con la sua terra.

Al riguardo, come avete vissuto quest’ esperienza musicale? C’ è un aneddoto che ci vorresti raccontare?

“Da sempre organizzo eventi e sono direttrice artistica del Lido Gandoli.

L’ evento è stato magico, il pubblico ha assistito alla nascita del sole accompagnato dalla voce e dalla chitarra di Diodato  con alle spalle il mare.

Nel silenzio, la gente era rapita dalla voce di Antonio, è stato un momento di condivisione, un’ esperienza catartica e forte.

La natura, il mare e la bellezza del territorio hanno impreziosito il live.

Antonio ci teneva molto al concerto perché d’ estate sin da bambino trascorre le sue vacanze estive nei lidi della litoranea e spesso invita i suoi amici artisti per far conoscere la sua amata terra”.

Un augurio per Diodato in occasione dell’Eurovision Song Contest  2020.

“Sto vedendo diverse versioni di Diodato in lingue straniere su youtube. Ho notato che i commentatori sono entusiasti e sbalorditi in modo particolare quando ascoltano la parte centrale del ritornello. Il mio sogno è di vederlo su un grande palco perché è un artista speciale, se lo merita”.

La foto è del fotografo Maurizio Greco, scattata al concerto del primo maggio a Taranto.


Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo