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La quaresima nei vicoli di Fasano

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di FRANCO LISI

Da mercoledì 9 marzo, giorno delle Sacre Ceneri, nei vicoli del rione “Umbracchio” nel centro storico di Fasano sono state esposte, in sette punti diversi altrettante “Quarantane”. Sono dei fantocci, che rappresentano una vecchia vestita di nero, la vedova del Carnevale. Pupe di pezza a grandezza naturale che sostano per tutte le sette settimane che precedono la Pasqua, sospese a un filo teso tra due balconi dirimpettai.






Il visitatore occasionale penserebbe a un rito macabro, si tratta invece del recupero di una pagina della civiltà contadina diffusa in molti centri del Sud Italia. Le sette “Quarantane” rappresentano anche il periodo, di sette settimane appunto, per il compimento delle opere di Misericordia corporale. Paganesimo, calendario agricolo e religione cattolica si fondono in queste antiche tradizioni che parlano di una civiltà che sapeva scandire il tempo al ritmo delle stagioni. Le vecchie sospese nei vicoli sono vestite di nero con gonna corpetto calze e fazzoletto in testa, e reggono al braccio un cestino contenente una bottiglia di olio e una di vino, mentre in mano reggono un’arancia con sette penne conficcate all’interno. L’abbigliamento è completato da una collana con sette spicchi d’aglio e sette taralli. Sono tutti simboli che hanno precisi significati attinenti al periodo quaresimale e alle risorse del territorio.

L’iniziativa è dell’associazione culturale “U ‘Mbracchie”

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo