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Cdr e partenariato mediterraneo – Commissione Ue plaude al parere del vicepresidente Civex Enzo Bianco

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Cdr e partenariato mediterraneo – Commissione Ue plaude al parere del vicepresidente Civex Enzo Bianco

Piena condivisione del ruolo centrale degli enti locali e dei contenuti sulla nuova Agenda del Mediterraneo. Il presidente del consiglio nazionale Anci: “Apprezzati i richiami alla Carta dei diritti umani e alla creazione di migliori condizioni economiche per frenare l’immigrazione irregolare”

“Gli enti locali svolgono un ruolo centrale nel processo di integrazione e nella riduzione delle diseguaglianze all’interno dell’Area euromediterranea. Per questo la Commissione europea vuole continuare nel sostegno alle iniziative che rafforzino tale ruolo, come nel dialogo con l’Assemblea Regionale e Locale Euro-mediterranea (ARLEM) e con l’Unione del Mediterraneo”. Lo afferma la Commissione Ue manifestando apprezzamento al parere presentato da Enzo Bianco, vicepresidente della Commissione Cittadinanza, governance, affari istituzionali ed esterni (CIVEX) del Comitato delle Regioni, sul ‘Rinnovato partenariato con il vicinato meridionale’.

Dall’istituzione Ue “è arrivato un plauso sulle mie proposte di firmare una Carta Mediterranea per i diritti umani e di intensificare il dialogo tra le diverse culture dell’area”, sottolinea Bianco che da presidente del Consiglio nazionale di Anci si è avvalso del contributo di Alessandro Tomaselli, docente di diritto dell’Unione Europea.

Piena condivisione è stata espressa anche sui passaggi dedicati all’uguaglianza di genere e alla riqualificazione della donna nella società, nonchè al rilancio dei programmi di studio all’estero e di scambi culturali coi Paesi della sponda meridionale del Mediterraneo. Così come sulla necessità di tutelare il Mar Mediterraneo in nome dei principi della ‘blue economy’, quali la riduzione dell’inquinamento e la tutela della biodiversità.

“La Commissione – evidenzia Bianco – ha molto apprezzato l’accento sulla necessità di migliorare le condizioni economiche dei Paesi euromediterranei, come condizione per generare posti di lavoro e condizioni di vita più dignitosi, specie in vista della riduzione della disoccupazione giovanile e l’inserimento lavorativo delle donne”. Tali presupposti, secondo la Commissione e lo stesso europeo delle Regioni, non potranno che “avere effetti positivi anche sulla gestione dei flussi migratori verso l’Europa rispetto ai quali – conclude Bianco – le politiche Ue hanno impresso una svolta con la promulgazione nel 2020 del Patto sulla migrazione e Asilo”.

Roma, 14 gennaio 2022