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Dossier Puglia sulla mafia presentato da Avviso Pubblico al festival Michael di Monte Sant’Angelo

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

 “Solo a partire da un’analisi delle condizioni materiali di vita e del livello di partecipazione civile e sociale alla vita pubblica è possibile comprendere lo stato di riconoscimento dei diritti dei cittadini pugliesi”. È l’assunto da cui prende le mosse il “Dossier Puglia” di Avviso Pubblico, presentato il 4 maggio durante l’Assemblea nazionale dell’Associazione a Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia.

“Siamo onorati di ospitare per la prima volta in Puglia l’Assemblea nazionale di Avviso Pubblico – dice Pierpaolo d’Arienzo, sindaco di Monte Sant’Angelo e coordinatore regionale di Avviso Pubblico -. Dopo un periodo difficile la nostra città è riuscita a costruire una comunità organizzata e a ripartire puntando sulla cultura come veicolo trainante. Siamo finalisti come città della Cultura italiana per il 2025 e nel 2024 saremo capitale della cultura in Puglia.

“Insieme ad Avviso Pubblico – continua il coordinatore regionale – si è scelto di intitolare questa due giorni “La cultura come antidoto alle mafie”. In questi anni Monte Sant’Angelo ha lavorato con il tavolo permanente sulla legalità, costruendo una comunità di legalità organizzata che contrapponiamo alla criminalità organizzata. Ha significato mettere insieme scuole, parrocchie, associazioni ed enti per scrivere a 1000 mani con i nostri ragazzi, che sono il nostro presente, la “Carta per l’impegno e la legalità”, traducendo in opere e parole concrete quell’impegno quotidiano”.

Il report punta a definire i contorni socio-economico, con livelli di disoccupazione allarmanti, il contesto criminale con la mappatura dei clan presenti sul territorio, il ranking del rischio criminalità, i comuni sciolti per mafia, le minacce agli amministratori locali e la criminalità giovanile.

“Il dossier Puglia è un lavoro che presentiamo oggi, finalizzato a leggere in maniera sistemica i dati economici e sociali tratti dai principali rapporti nazionali incrociandoli con i dati del fenomeno criminale e con un approfondimento specifico su alcune realtà territoriali”, spiega il Presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà. “Da questa lettura sistemica emerge un quadro su cui noi avanziamo delle proposte finalizzate in qualche modo a rendere gli enti locali e le istituzioni del territorio responsabili nel prevenire mafie, corruzione e nel chiedere soprattutto alle istituzioni nazionali un impegno concreto per sostenere il territorio pugliese”.

A commentare il contenuto del dossier anche Antonio Decaro, sindaco di Bari e Presidente dell’Anci, che spiega: “Il tema dei diritti accanto a quello dell’occupazione, analizzati anche nel Report di Avviso Pubblico, rappresenta lo snodo centrale per sottrarre la nostra terra al giogo delle mafie. I diritti perché sono sinonimo di libertà, di uguaglianza e di giustizia, l’occupazione che è sinonimo di emancipazione, di ricatto sociale e di crescita per i cittadini e per il territorio. Questi sono i due elementi su cui tutti dobbiamo concentrarci: istituzioni, associazioni, magistratura, forze dell’ordine, scuole e cittadini.

“Il dossier Avviso pubblico – spiega ancora il Presidente dell’Anci – ci restituisce purtroppo ancora un quadro drammatico della nostra terra ma questo non deve essere per noi motivo di rassegnazione anzi, dobbiamo continuare a lavorare, anche con associazioni come Avviso pubblico, con tutti gli amministratori che in tanti territori resistono, nel vero senso della parola. Resistono alle pressioni della criminalità organizzata, resistono ai vincoli della burocrazia, resistono alla disaffezione dei cittadini alla cosa pubblica, resistono all’astensionismo che rischia di diventare il partito del Paese.

“Per stare accanto a questi amministratori – conclude Decaro – e a tutte le persone per bene che difendono ogni giorno il loro diritto a partecipare ad avere una comunità più forte, un territorio più pulito, un lavoro stabile e onesto noi dobbiamo continuare a fare rete e a sostenere la squadra Paese. Il nostro dovere è quello di continuare a camminare e sperare, come un grande uomo della nostra terra ci ha insegnato, Don Tonino Bello: chi spera cammina non fugge! Si incarna nella storia. Costruisce il futuro, non lo attende soltanto.”

Alla presentazione anche Raffaele Piemontese, Vicepresidente della Regione Puglia, Ludovico Vaccaro, Procuratore capo della Repubblica di Foggia, Daniela Marcone, Vicepresidente di Libera contro le mafie e Leonardo Palmisano, sociologo e Presidente di Radici Future Produzioni.

Dai dati emerge un sostanziale distacco della popolazione dalle Istituzioni a tutti i livelli. C’è grande sfiducia nella capacità della pubblica amministrazione di far fronte alle istanze delle persone. Si pone dunque la questione di una diffusa omertà come base di un largo consenso sociale di cui godono i clan.

Per questo il rafforzamento dei diritti va visto come il primo fondamentale antidoto alla criminalità organizzata che, come noto, si espande e prospera proprio facendo leva sulle difficoltà economiche e sociali dei territori, che si traducono spesso in una contrazione della fiducia generale, verso le istituzioni e verso il futuro.

Secondo il rapporto BES (Benessere Equo e Sostenibile) dell’Istat, il rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno e l’Ufficio Statistico Regionale pugliese, la percentuale di minori in povertà relativa è del 29,2%, superiore di 8,8 punti rispetto alla media nazionale. I minori a rischio di povertà ed esclusione sociale sono il 37%, 10 punti in più rispetto alla media italiana. E non è tutto: secondo un rapporto diffuso da Openpolis nel settembre 2022, la Puglia è la seconda regione italiana per abbandono scolastico in Italia. Il 17,6% dei residenti tra i 18 e i 24 anni ha lasciato la scuola prima del tempo.

“Il tema dei diritti accanto a quello dell’occupazione, analizzati anche nel Report di Avviso Pubblico, rappresenta lo snodo centrale per sottrarre la nostra terra al giogo delle mafie”, è il commento del sindaco di Bari Antonio Decaro. “I diritti perché sono sinonimo di libertà, di uguaglianza e di giustizia, l’occupazione che è sinonimo di emancipazione, di ricatto sociale e di crescita per i cittadini e per il territorio. Questi sono i due elementi su cui tutti dobbiamo concentrarci: istituzioni, associazioni, magistratura, forze dell’ordine, scuole e cittadini. Il dossier Avviso pubblico – spiega ancora il Presidente dell’Anci – ci restituisce purtroppo ancora un quadro drammatico della nostra terra ma questo non deve essere per noi motivo di rassegnazione anzi, dobbiamo continuare a lavorare, anche con associazioni come Avviso pubblico, con tutti gli amministratori che in tanti territori resistono, nel vero senso della parola. Resistono alle pressioni della criminalità organizzata, resistono ai vincoli della burocrazia, resistono alla disaffezione dei cittadini alla cosa pubblica, resistono all’astensionismo che rischia di diventare il partito del Paese.

“Per stare accanto a questi amministratori – conclude Decaro – e a tutte le persone per bene che difendono ogni giorno il loro diritto a partecipare ad avere una comunità più forte, un territorio più pulito, un lavoro stabile e onesto noi dobbiamo continuare a fare rete e a sostenere la squadra Paese. Il nostro dovere è quello di continuare a camminare e sperare, come un grande uomo della nostra terra ci ha insegnato, Don Tonino Bello: chi spera cammina non fugge! Si incarna nella storia. Costruisce il futuro, non lo attende soltanto.”

L’obiettivo del dossier realizzato dall’Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico è inquadrare le principali criticità del territorio pugliese. Da qui far emergere motivazioni e conseguenze, provando a capire quali sono le strategie possibili per un rafforzamento delle politiche di prevenzione, oltre che di contrasto alla criminalità organizzata.

Mappatura dei clan mafiosi operativi in regione

La Direzione Investigativa Antimafia censisce sul territorio pugliese la presenza di oltre 50 clan attivi, diversi per organizzazione, struttura, operatività e capacità di penetrare il tessuto socio-economico, nonché infiltrarsi nella Pubblica Amministrazione.

In aumento il numero delle denunce iscritte per delitti di associazione mafiosa: si è passati dalle 98 denunce del periodo 2020/21 alle 235 dell’ultimo periodo, un incremento del 139%.

Ranking del rischio qualificato di criminalità

Dati elaborati dai rapporti da Forze di polizia nel loro complesso.

Nel 2020 la Puglia:

– al primo posto per incidenza per reati di riciclaggio.

– al secondo posto per estorsioni, dietro la Campania, ma davanti a Calabria e Sicilia.

al terzo posto – dietro Campania e Calabria, ma ampiamente davanti la Sicilia – per reati relativi al 416bis (associazione a delinquere di stampo mafioso).

La Puglia risulta al terzo posto, con un valore complessivo pressoché identico alla Calabria.

Beni confiscati – tre categorie:

beni mobili (denaro, autoveicoli, etc.);

beni immobili (palazzi, ville, appartamenti, terreni, etc.);

beni aziendali (aziende, quote, partecipazioni societarie, etc.).

La Puglia si pone al quarto posto per numero di confische di beni immobili, ma con una percentuale più alta di destinazione degli stessi (68%,)

Al 31 marzo 2023 risultano 2.647 particelle catastali confiscate

Al 31 marzo 2023 risultano 240 le aziende confiscate


Interdittive antimafia

Nel triennio 2019-2021 sono 195 le interdittive emesse in Puglia, con un notevole aumento registrato nel 2020 (+138% rispetto al 2019).

La Puglia si classifica quarta a livello nazionale, dietro alle tre regioni a tradizionale presenza mafiosa – nell’ordine Calabria, Sicilia e Campania – e con dati simili a quelli riscontrati in Lombardia (197) ed Emilia-Romagna (184).

Segnalazioni di operazioni sospette

Nel 2022 le SOS sono aumentate del 5% rispetto al 2021, un dato inferiore rispetto alla media nazionale (superiore all’11%). Nella graduatoria nazionale la Puglia si classifica al nono posto.

Traffico di stupefacenti

Nel 2021 è stato registrato il 6,91% delle operazioni antidroga svolte sul territorio nazionale, il 4,54% delle sostanze sequestrate e il 6,95% delle persone segnalate all’Autorità Giudiziaria.

1.473 operazioni antidroga, con un decremento del 4,60% rispetto all’anno precedente. La regione è al quinto posto a livello nazionale, dietro Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia.

Nel 2021 i quantitativi di sostanze sequestrate sono diminuiti del 2,82%, passando da 3.975,96 kg del 2020 a 3.863,81 kg del 2021.

Estorsione ed usura

In tema di estorsioni 26 su 195 (il 13% del totale) sono giunte dalla Puglia, terzo posto a livello nazionale dopo Sicilia e Campania.

In tema di usura sono state 16 su 134 (il 12% del totale), terzo posto a livello nazionale dietro Lazio e Toscana.

Scioglimenti di Enti locali

Dal 1991 (entrata in vigore della legge) 25 scioglimenti di Enti locali colpiti dalla misura dissolutoria. Il 56% degli scioglimenti pugliesi negli ultimi cinque anni.

Gli scioglimenti pugliesi rappresentano il 17,5% dei provvedimenti dissolutori assunti nel periodo a livello nazionale.

Coinvolti 88 amministratori locali e 60 dipendenti pubblici.

Appalti e le procedure sono il cuore dell’interesse dei clan.

Amministratori sotto tiro

635 atti intimidatori tra il 2011 e il 31 marzo 2023. Si registra, in media, almeno un atto intimidatorio a settimana nei confronti di sindaci, assessori, consiglieri e personale della Pubblica Amministrazione.

2023, Puglia sotto tiro: dal 1° gennaio al 31 marzo 2023 sono stati 14 gli atti di minaccia e intimidazione che Avviso Pubblico ha registrato sul territorio, il che colloca la Puglia al primo posto tra le regioni più colpite nel primo trimestre.