Mettiti in comunicazione con noi

Dalle Regioni

Don Lorenzo Milani – 100 anni del prete di Barbiana, educatore anticonformista

Pubblicato

su

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

COMUNICATO STAMPA

Don Lorenzo Milani – 100 anni del prete di Barbiana, educatore anticonformista

Il sindaco di Firenze Dario Nardella, il primo cittadino di Vicchio Filippo Carlà Campa e il professore Alberto Melloni ricordano Don Lorenzo Milani in un video pubblicato per la Rubrica “Accadde in città” sul sito Anci

“Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne da soli è egoismo, uscirne tutti insieme è politica”.

Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella nella Rubrica “Accadde in città” sul sito dell’Anci, cita una delle massime di Don Lorenzo Milani nel centenario della nascita (27 maggio 1923).

Un sacerdote che coltivava obiettivi innovativi: “una scuola per assicurare un futuro ai ragazzi più sfortunati, dove non sia negato il diritto allo studio per strapparli ad un destino segnato. Una scuola aperta ed inclusiva capace di parlare ai più deboli e tirar fuori il meglio da ciascun ragazzo sulla base del talento, delle caratteristiche, non della provenienza sociale. Un’idea politica molto moderna – conclude Nardella – basata sullo sforzo collettivo”.

Il sindaco di Vicchio, Filippo Carlà Campa ricorda che domani, sabato 27 maggioil Presidente della Repubblica Sergio Mattarella parteciperà alla celebrazione della Marcia di Barbiana per camminare insieme nel ricordo di Don Milani: “la presenza del capo dello Stato assume un significato ancora più alto nel centenario della nascita di Don Lorenzo. La Marcia annuale – aggiunge il sindaco – è un appuntamento importante per mantenere vivi nei nostri cuori gli insegnamenti del priore, eredità che possiamo onorare degnamente soltanto mettendola in pratica, ogni anno”. 

Per lo storico Alberto Melloni “Don Milani è spesso ridotto a icona della contestazione al sistema educativo; subì dalla Chiesa e dallo Stato torti che fanno rabbrividire.

Fu un prete incandescente, ma non ribelle, arrivato ad una profonda e radicale rottura con la sua realtà. Un priore che ha visto nei poveri l’attesa messianica di giustizia, cittadini attivi e non subalterni, avendo come fine ultimo la formazione alla sovranità.

Questa – conclude Melloni – continua ad essere per la Chiesa e lo Stato una sfida senza pari”.

Roma, 26 maggio 2023