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Economia & lavoro

La Riduzione della percezione dell’insicurezza dell’Occupazione nelle Regioni Italiane tra il 2013 ed il 2019

La percezione dell’insicurezza dell’occupazione è diminuita in media di circa il 51% tra il 2013 ed il 2019 nelle regioni italiane in base ai dati Istat.

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Credit foto Istat

di Angelo Leogrande

L’Istat calcola il valore della “Percezione di insicurezza dell’occupazione[1]. Il valore della “Percezione di insicurezza dell’occupazione” è definito come la “Percentuale di occupati che nei successivi 6 mesi ritengono sia probabile perdere il lavoro attuale e sia poco o per nulla probabile trovarne un altro simile sul totale degli occupati”.

La percezione dell’insicurezza nelle regioni italiane nel 2019. Nel 2019 al primo posto per valore della percezione di insicurezza dell’occupazione vi è la Sardegna con un ammontare pari a 9,8%, seguito dalla Calabria con un ammontare pari a 9,7% e dalla Basilicata con un valore pari a 9,5%. A metà classifica vi sono Friuli-Venezia Giulia e Toscana con un ammontare della percezione dell’insicurezza dell’occupazione pari ad un valore di 5,6%, seguito dal Molise con un ammontare pari a 5,5%. Chiudono la classifica la Lombardia con un ammontare pari a 4,5%, il Veneto con un ammontare pari a 3,9% e il Trentino-Alto Adige con un ammontare pari a 3,3%.

Variazione della percezione di insicurezza dell’occupazione nel periodo tra il 2013 ed il 2019. E’ possibile calcolare la variazione assoluta e percentuale della percezione dell’occupazione nel periodo tra il 2013 ed il 2019. Il Molise è al primo posto con un valore della variazione percentuale della percezione di insicurezza dell’occupazione pari ad un ammontare di -62,59% pari ad un valore assoluto di -9,2. Il Veneto è al secondo posto per variazione percentuale della percezione di insicurezza dell’occupazione con un valore pari a -62,50% ovvero pari ad un ammontare assoluto pari a -6,5 unità. Il Piemonte è al terzo posto nella classifica della variazione percentuale nel periodo tra il 2013 ed il 2019 pari ad una variazione di -61,67% ovvero pari ad un ammontare di -7,4 unità. Chiudono la classifica la Liguria che ha un valore della variazione percentuale pari a -31,63% pari a -3,1 unità, seguita dalla Basilicata con un ammontare pari a -30,1% pari a -4,1 unità, seguita dalla Sardegna con un ammontare pari a -30,00 unità equivalente a -4,2 unità.

Nord. Il valore della percezione di insicurezza dell’occupazione è migliorata in Italia nel periodo tra il 2013 ed il 2019 da un ammontare pari a 11,10 fino ad un ammontare pari a 4,60 unità ovvero una variazione di -6,50 unità pari ad un valore di -58,56%. Nel passaggio tra il 2013 ed il 2014 il valore della percezione di insicurezza dell’occupazione è passato da un ammontare pari a 11,10 unità fino ad un valore pari a 8,90 unità ovvero una variazione pari ad un ammontare di -2,20 unità pari ad un valore pari a -19,82%. Nel passaggio tra il 2014 ed il 2015 il valore della percezione di insicurezza dell’occupazione è diminuito da un ammontare pari a 8,90 unità fino ad un valore di 7,30 unità ovvero pari ad una variazione di -1,60 unità pari ad una variazione di -17,98%. Nel passaggio tra il 2015 ed il 2016 il valore della percezione di insicurezza dell’occupazione è diminuito da un ammontare pari a 7,30 unità fino ad un valore pari a 6,30 unità ovvero pari ad una variazione di -1,00 unità pari ad un valore di -13,70%. Nel passaggio tra il 2016 ed il 2017 il valore della percezione di insicurezza dell’occupazione è diminuito da un ammontare pari a 6,30 unità fino ad un valore pari a 5,40 unità ovvero una variazione pari a -0,90 equivalente ad una variazione di -14,29%. Nel passaggio tra il 2017 ed il 2018 il valore della percezione dell’insicurezza dell’occupazione nel Nord è passato da un ammontare pari a 5,40 unità fino ad un valore pari a 5,10 unità ovvero una variazione pari a un ammontare di -0,30 unità pari ad un valore di -5,56%. Nel passaggio tra il 2018 ed il 2019 il valore della percezione di insicurezza dell’occupazione è passato da un valore pari a 5,10 unità fino ad un valore di 4,60 unità ovvero pari ad un valore di -0,50 unità pari ad un valore di -9,80%.

Centro. Il valore della percezione della insicurezza dell’occupazione nel centro Italia è diminuito da un ammontare pari a 12,30 nel 2013 fino ad un valore pari a 5,40 nel 2019 ovvero una variazione pari ad un valore di -6,90 unità pari ad un ammontare di 56,10%. Nel passaggio tra il 2013 ed il 2014 il valore della percezione dell’insicurezza dell’occupazione nel Centro è diminuito da un ammontare pari a 12,30 fino ad un valore di 9,40 ovvero una variazione pari ad un ammontare di -2,90 unità pari a 23,58%. Di seguito il valore della percezione dell’insicurezza dell’occupazione per il Centro Italia è diminuito da un valore di 8,00 nel 2015, fino ad un valore di 7,10 nel 2016, fino ad un valore di 6,70 unità nel 2017, per giungere ad un ammontare di 5,60 nel 2018 e pari a 5,40 nel 2019.

Mezzogiorno. Il valore della percezione di insicurezza dell’occupazione nel Mezzogiorno è diminuito da un ammontare pari a 15,90 unità fino ad un valore pari a 8,00 unità ovvero una variazione pari ad un ammontare di -7,90 unità pari ad un valore di 49,69%. Il valore della percezione di insicurezza dell’occupazione nel Mezzogiorno è diminuito da un ammontare pari a 15,90 unità fino ad un ammontare pari a 13,50 unità tra il 2013 ed il 2014. Successivamente il valore è diminuito da un ammontare di 13,50 unità nel 2014, fino a 11,50 nel 2015, 9,70 unità nel 2016, 8,90 nel 2017, 7,90 nel 2018 per poi crescere fino a 8,00 nel 2019.

Clusterizzazione. Viene realizzata la clusterizzazione mediante l’utilizzo dell’algoritmo k-Means con rappresentazione t-SNE per verificare se i raggruppamenti coincidono con la distinzione tra le varie macro-regioni italiane. La scelta del numero dei clusters viene ottimizzata attraverso l’utilizzo del Silhouette Coefficient. L’analisi mostra la presenza di due clusters ovvero:

  • Cluster 1: composto da Campania, Sicilia, Puglia, Abruzzo, Calabria, Basilicata, Sardegna;
  • Cluster 2: composto da Toscana, Lombardia, Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Liguria, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Molise, Marche, Umbria.

Come è evidente vi sono sostanzialmente due clusters dei quali il primo coincide essenzialmente con il Sud Italia mentre il secondo corrisponde con il Centro-Nord. Ne deriva che i lavoratori del Sud Italia avvertono il senso di insicurezza dell’occupazione con maggiore intensità rispetto ai lavoratori del Centro-Nord.

Conclusioni. Il valore della percezione dell’insicurezza dell’occupazione è diminuito in tutte le regioni italiane. In media nelle regioni italiane il valore della percezione dell’insicurezza dell’occupazione è diminuito di circa il 51% nel periodo tra il 2013 ed il 2019. Tuttavia, dinanzi a tale riduzione, che è certamente un fatto positivo, appare comunque evidente la differenza tra Sud e Centro-Nord. Infatti il valore della percezione di insicurezza dell’occupazione nel Sud è più alto del 73,91% del corrispondente valore del Nord e più elevato del 48,14% del corrispondente valore del Centro.

Variazione assoluta e percentuale della percezione di insicurezza dell’occupazione. Fonte: Istat.

[1] https://www.istat.it/it/files//2021/03/3.pdf

is Assistant Professor at the LUM University-Giuseppe Degennaro in Casamassima-Bari, where he is also researcher for the LUM Enterprise S.r.l. a firm oriented to develop digitalization services for SMEs. He worked at Dyrecta Lab Research Institute, a research institute officially recognized by the Italian Minister of University and Research-MIUR, where he acquired professional hard skills on the economic consequences of Industry 4.0, Big Data, Machine Learning and Artificial Intelligence. His research interests include Cooperative Banking, Business Ethics, Innovation Technology, Knowledge, and R&D.