Mettiti in comunicazione con noi

Economia & lavoro

L’Innovation Index nelle Regioni Italiane

Di seguito viene presentata una analisi relativa all’Innovation Index nelle regioni italiane.

Pubblicato

su

È cresciuto tra il 2014 ed il 2021 in media del 30%

Di seguito viene presentata una analisi relativa all’Innovation Index nelle regioni italiane. L’Innovation Index è una misura sintetica in grado di misurare il grado di innovatività delle regioni italiane considerando un insieme di fattori che fanno riferimento al capitale umano, alla dotazione di know how tecnologico ed alla capacità delle aree geografiche di offrire l’infrastruttura materiale ed immateriale per sostenere dei processi di innovazione tecnologica. I dati sono elaborati dall’European Innovation Scoreboard della Commissione Europea.

Ranking delle regioni italiane per valore dell’innovation index nel 2021. L’Emilia-Romagna è al primo posto tra le regioni italiane per valore dell’innovation index nel 2021 con un ammontare di 125,67, seguita dal Friuli-Venezia Giulia con un ammontare di 122,45, e dal Veneto con un ammontare di 118,00 unità. A metà classifica vi sono le Marche con un ammontare di 104,00, seguite dalla Liguria con un valore di 101,35 e dall’Abruzzo con un ammontare di 97,28. Chiudono la classifica la Sicilia con un ammontare di 80,69, seguita dalla Calabria con un ammontare di 78,30 e dalla Valle d’Aosta con un ammontare di 77,38. In media l’Innovation Index nelle regioni italiane è stato pari a 102,22 unità.

Ranking delle regioni italiane per valore dell’innovation index tra il 2014 ed il 2021. La Basilicata è al primo posto per valore della variazione dell’innovation index tra il 2014 ed il 2021 con un ammontare di 49,09% pari ad un ammontare di 30,14 unità, seguita dalla Campania con un valore di 45,79% pari ad un ammontare di 30,05 unità e dalla Liguria con un ammontare del 38,60% pari ad un ammontare di 28,23 unità. A metà classifica vi sono la Puglia con una variazione pari ad un ammontare di 33,96% pari ad un ammontare di 21,58 unità, seguita dal Veneto con un ammontare di 32,58% pari ad un ammontare di 29,00 unità e dalla Sardegna con un ammontare di 31,80% pari ad un ammontare di 19,52 unità. Chiudono la classifica il Piemonte con un ammontare di 28,65% pari ad un ammontare di 25,02 unità, seguita dal Friuli-Venezia Giulia con un ammontare di 25,76% pari ad un ammontare di 25,08 unità e dalla Valle d’Aosta con un ammontare di 23,46% pari ad un ammontare di 14,70 unità. Mediamente il valore dell’innovation index è cresciuto tra il 2014 ed il 2021 da un ammontare di 76,54 unità fino ad un valore di 102,22 unità ovvero una crescita pari ad un ammontare di 33,54% pari ad un valore di 25,68 unità.

Clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. Di seguito viene presentata una clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette.  Vengono quindi individuati i seguenti clusters ovvero:

  • Cluster 1: Veneto, Trentino-Alto Adige, Toscana, Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte, Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Marche;
  • Cluster 2: Puglia, Basilicata, Sardegna, Sicilia, Calabria, Campania, Valle d’Aosta, Molise, Abruzzo, Liguria.

Dal punto di vista della mediana è possibile verificare che C1>C2. Dal punto di vista geografico risulta evidente la presenza di una contrapposizione tra le regioni del Centro Nord con un livello elevato di innovazione e le regioni Meridionali che hanno un livello ridotto di innovazione. Fanno eccezione la Valle d’Aosta e la Liguria che hanno dei valori di innovation index similari a quelli del Mezzogiorno.

Network analysis con distanza euclidea. Di seguito viene presentata una network analysis con distanza euclidea. Viene rilevata una unica struttura a network complessa individuata come di seguito ovvero:

  • Il Veneto ha una connessione con il Trentino-Alto Adige per un ammontare di 0,17 unità e con la Toscana per un ammontare di 0,18 unità;
  • Il Trentino Alto Adige ha una connessione con il Veneto per un ammontare di 0,17 unità e con la Toscana per un ammontare di 0,16 unità;
  • La Toscana ha una connessione con il Veneto per un ammontare di 0,18 unità, con il Trentino Alto Adige per un ammontare di 0,16, e con il Lazio per un ammontare di 0,17 unità;
  • Il Lazio ha una connessione con la Toscana per un ammontare di 0,17 unità.

Conclusioni. Il valore dell’innovation index è aumentato tra il 2014 ed il 2021 in media nelle regioni italiane per un ammontare del 30% circa. Esiste una significativa differenza tra le regioni meridionali e le regioni settentrionali in termini di innovation index. In ogni caso le regioni italiane hanno dei livelli molto bassi di innovazione rispetto alle altre aree amministrative d’Europa. Infatti, l’European Innovation Scoreboard individua 240 regioni amministrative in Europa. L’Emilia-Romagna che è la prima regione italiana, è al 76° posto. La Valle d’Aosta che è l’ultima regione italiana per valore dell’innovation index è al 179º posto.  Il ruolo dell’innovazione tecnologica è strategico per lo sviluppo della competitività dell’economia italiana. Come infatti dimostrato dalla teoria economica mainstream della crescita, occorre investire nell’innovazione, nella ricerca e sviluppo e nel potenziamento del capitale umano per poter accedere ad alti tassi di crescita del PIL. L’Europa nel suo complesso è molto indietro rispetto ad USA e Cina. La condizione italiana è ancora più arretrata e ancora peggiore è la condizione dell’economia meridionale. Occorre investire significativamente nell’innovazione tecnologica, nella ricerca e sviluppo, e nella formazione del capitale umano. Bisogna rinforzare le relazioni tra le imprese, gli enti di ricerca e le università. Tuttavia l’investimento nell’innovazione tecnologica appare ancora più difficile in un contesto come quello italiano dove il governo ha scelto di chiudere il ministero dell’Innovazione tecnologica. Una scarsa attenzione che rischia di gravare non solo sulla competitività delle imprese, quanto anche sulle prospettive future del Made in Italy.

RIPRODUZIONE RISERVATA ©

is Assistant Professor at the LUM University-Giuseppe Degennaro in Casamassima-Bari, where he is also researcher for the LUM Enterprise S.r.l. a firm oriented to develop digitalization services for SMEs. He worked at Dyrecta Lab Research Institute, a research institute officially recognized by the Italian Minister of University and Research-MIUR, where he acquired professional hard skills on the economic consequences of Industry 4.0, Big Data, Machine Learning and Artificial Intelligence. His research interests include Cooperative Banking, Business Ethics, Innovation Technology, Knowledge, and R&D.