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Esteri

Ridimensionata l’esercitazione Nato in Europa

nico catalano

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di NICO CATALANO

“Nessuna invasione solo un’azione in contrapposizione a Mosca”


Defender Europe 2020, è il nome di un’esercitazione militare che doveva vedere impegnate tra aprile e maggio di quest’anno le truppe NATO in Europa, precisamente nei territori della Polonia, Lettonia, Lituania e Estonia. L’operazione di addestramento coordinata dal Comando Europeo dell’esercito americano era stata annunciata a ottobre del 2019 con il fine di perseguire una maggiore capacità di risposta militare all’interno dell’alleanza per dissuadere eventuali potenziali avversari.

L’esercitazione, una delle più consistenti della storia dell’Alleanza Atlantica dalla fine della guerra fredda, inizialmente doveva comprendere le forze armate di Belgio, Paesi Bassi, Polonia, Estonia, Lituania, Lettonia, Ungheria, Danimarca, Germania, Spagna, Romania, Repubblica Ceca, Francia, Gran Bretagna, Italia, Canada, Stati Uniti e due Nazioni che attualmente non fanno parte della Nato, Georgia e Finlandia. Oltre trentasettemila i militari coinvolti, dei quali circa ventimila provenienti dagli USA.

Operazioni militari che nelle ultime settimane hanno registrato le defezioni di diversi Paesi a causa dell’emergenza Coronavirus. Difatti subito dopo la rinuncia da parte di Italia e Finlandia, anche la Norvegia ha comunicato la non partecipazione alle esercitazioni, mentre diversi Paesi hanno annunciato una ridotta presenza in uomini e mezzi. Decisioni queste, che hanno portato gli stessi Stati Uniti a ridurre il numero del loro contingente a circa seimila effettivi e ad interrompere dal 13 marzo scorso ogni movimento di uomini e mezzi militari dagli USA verso il nostro continente. Inoltre ad oggi date, portata e luoghi delle operazioni sono incerte ed emerge una certa confusione. Mentre il portavoce dell’esercito tedesco lunedì scorso annunciava addirittura il rinvio dell’esercitazione, invece il comando dell’esercito americano di stanza a Stoccarda confermava lo svolgimento delle operazioni anche se in scala ridotta, quindi solo con i seimila soldati USA e gli oltre tremila mezzi militari giunti in Europa dall’altra parte dell’Oceano.

La notizia di questa esercitazione Nato ha dato fiato alle teorie complottiste più disparate. Difatti la spiacevole concomitanza della pandemia coronavirus con la presenza dei soldati USA in Europa ha praticamente invaso la rete di numerose Fake News, secondo le quali i militari americani avendo già a disposizione un vaccino anti covid 19 erano addirittura giunti nel vecchio continente per invaderlo. In realtà le operazioni programmate da tempo e previste per la prossima primavera, peraltro in seguito ridimensionate a causa dell’emergenza sanitaria in corso, nulla hanno a che fare con un’invasione. La Missione militare rappresenta l’ultimo atto di tensioni e scaramucce diplomatiche tra Mosca e Washington che risalgono addirittura al 2014. L’esercitazione è una corposa risposta intimidatoria da parte del governo stelle e strisce alla Russia che in questi ultimi tre anni ha schierato diverse divisioni al confine con i Paesi Baltici. La conferma di tutto ciò, è la presenza nella base di Lajes Field nelle Azzorre, di numerosi bombardieri stealth B-2 Spirit arrivati dalle basi USA il 9 marzo nell’arcipelago facente parte del territorio Portoghese. Nessuna invasione, solo la risposta da parte del governo di Washington alle provocazioni di Putin. Un’ azione militare che vede l’Europa come prima linea di confronto di uno stupido braccio di ferro effettuata da parte del presidente Trump nel momento meno opportuno, visto l’emergenza sanitaria che sta vivendo il nostro continente. Un comportamento infantile e irresponsabile quello di inscenare una nuova guerra fredda, mentre centinaia di persone muoiono a causa del coronavirus. Anziché sperperare energie in una inutile, insostenibile e pericolosa competizione militare a

distanza sarebbe utile spendere risorse in campo sanitario per sconfiggere il virus diventato la pandemia mondiale del secolo XXI. “Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur” riporta una citazione latina, ed è proprio vero “mentre Roma discute, Sagunto è espugnata” la storia dell’umanità non si sbaglia mai.

Agronomo, ricercatore ecologista, divulgatore e saggista