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Esteri

Aree di crisi nel mondo n.36 del 17-4-2020

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di STEFANO ORSI

Covid 19 Italia, facciamo il punto


La situazione migliora, ma solo su alcuni parametri e troppo troppo lentamente, scrivemmo in tempi non sospetti che per non chiudere tutto, ma proprio tutto a parte gli alimentari, nei settori del Paese più a rischio per 15-20 giorni, ci avrebbero chiusi in casa per tre mesi, magari mi sarò sbagliato , magari no, ma a più di un mese dall’inizio di un finto lockdown siamo ancora in quarantena sottoposti a multe in caso di violazione, e i miglioramenti dei dati iniziano forse solo ora.

Il ritardo è ancora più evidente se prendiamo in esame i dati spagnoli che ora hanno dei parametri simili ai nostri con un rallentamento molto più netto dei contagi e dei morti rispetto al nostro, e per due giorni di fila hanno avuto meno morti, attendiamo ora i dati delle 18 per sapere come andrà, in Spagna oggi hanno avuto 585 ed arriva a quasi 20.000 morti, in Italia siamo oltre i 22.000.

Significativo l’arrivo di un dato dalla Cina, il riconteggio delle vittime da COVID19 per Wuhan aumentato di ben 1290 unità, cifra ragguardevole che non si comprende bene come sia sfuggita in precedenza, ma sarà interessante vedere ad esempio in Italia i significativi aumenti di mortalità nei comuni più colpiti rispetto alle medie statistiche degli anni precedenti per avere un quadro preciso di quanti morti a causa di questa epidemia si sono avuti e NON sono stati conteggiati in quanto mancanti di un tampone che in alcune zone del paese è quasi impossibile riuscire ad avere e quando viene effettuato il risultato arriva con settimane di ritardo. Spesso troppo tardi.

Drammatica la situazione in USA che ieri ha segnato la peggiore giornata di sempre con più di 4000 morti in sole 24 ore, salgono quindi ad oltre 33.318 i decessi totali negli States.

La cifra dei contagiati 672.246, e la capillare diffusione negli USA sempre più confermata dai dati aggiornati via via getta più di un sospetto su una presenza del virus che negli USA deve necessariamente essere retrodatata di mesi e mesi, senza ombra di dubbio.

Come anche in Italia, dove per arrivare ad una capillare presenza in Lombardia e altre province limitrofe a livelli simili, occorre necessariamente arrendersi al fatto che l’infezione ci fosse anche prima di Natale 2019 e che sia sfuggita per molte settimane ai rilevamenti del servizio sanitario nazionale che forte di protocolli rigidi ed evidentemente inadeguati, non è stato in grado di ricercarne la presenza con la tempestività che invece non era solo necessaria ma imperativa.

A tal proposito nei giorni scorsi ho scritto alcune riflessioni che propongo anche a voi.

Riflessioni e perplessità

EPIDEMIA E CATTIVA GESTIONE EMERGENZA

Siamo ormai a più di un mese dall’inizio del Lockdown eppure ancora non si è avuto alcun significativo calo nelle morti e anche i contagi sembrano più stabilizzarsi che calare come ci si attendeva dalla misura di contenimento estesa a tutto il paese.
Perché?
Uno dei fattori di maggiore carenza che si evidenziano nel contenimento dell’epidemia da COVID19, che si sta palesando, è la mancata quarantena dei contatti stretti dei contagiati.
Famigliari conviventi con persone contagiate, mogli o mariti, figli che hanno uno di loro in trattamento domiciliare per sintomi lievi da covid, e che non sono stati posti in quarantena obbligata.
Vanno al lavoro normalmente, fanno la spesa e passano a fianco di persone sane che respirano, spesso senza mascherina da filtro, il loro respiro appena emesso, ricco di carica virale.
Si perchè non è mai stato emesso un obbligo sul territorio nazionale di coprirsi naso e bocca, non era necessario avere proprio la mascherina, sarebbe stato sufficiente anche una sciarpa o un foulard.
Poi, si osservano anche altri casi di mancata messa in quarantena, sui posti di lavoro, personale di impianti, di magazzini, si uffici ancora aperti, a contatto diretto con un figlio di deceduto covid o con un parente in isolamento con sintomi lievi, e loro ancora in quarantena domestica positivo mentre ai colleghi non è stato comunicato ufficialmente il fatto e nemmeno sono stati sottoposti a quarantena preventiva o a test di accertamento.
Alla luce di una simile gestione dell’emergenza, che ancor prima dei mezzi appare carente nella gestione, come si può pensare di vedere un rallentamento significativo dei casi di contagio o di morti in queste condizioni?
Si moltiplicano, attorno a noi morti improvvise di persone anche giovani ed in salute, persone sotto i 50 anni anche uomini o donne colpiti in maniera fulminante da embolie, trombosi anche arteriose, che cascano a terra all’improvviso o si addormentano per non svegliarsi più, nessuno di loro riceve l’esame del tampone per covid19 naturalmente, non sono ne attori ne politici, ne tanto meno calciatori, e a nessuno viene neppure data la facoltà di eseguire un test privatamente, il costo di un kit rapido è pari a7/12 Euro
La gestione organizzativa dei protocolli di contenimento, mi domando, sono affidati alla buona volontà dei medici?
Ai SISP , Servizi di Igiene e Sanità Pubblica, è devoluta l’intera certificazione dei contagi, mi domando se, a fronte di una conclamata INCAPACITÀ di eseguire un numero di test di laboratorio sufficienti, non sia davvero il caso di demandare la catena di funzioni di esame e certificazione del contagio per esame CLINICO ai medici di famiglia, che possano anche attivare il protocollo di isolamento, indicando anche i contatti famigliari da isolare e quelli dell’ambiente di lavoro comunicando in tempo reale alle aziende interessate l’obbligo di segnalare tempestivamente l’elenco delle persone a contatto diretto con l’ammalato e da isolare a loro volta.
Tutto questo al momento, per quanto di mia conoscenza e di coloro , medici, che ho potuto contattare e con cui mi aggiorno costantemente, non avviene in maniera univoca e spesso, fatto ancora più grave, non viene applicato in maniera sistematica.
Se sommiamo tutto questo ad una repentina uscita di fatto dal regime di lockdown che sta avvenendo in ogni regione, con in testa il Veneto del solito Zaia, che ricordo già si lamentava delle sue tre province inserite l’8 di marzo in zona rossa, otteniamo un tremendo scenario di ripresa del contagio, che , diffondendosi nel centro e nel sud Italia, potrebbe in breve portare ad una situazione di saturazione delle strutture sanitarie cui non voglio nemmeno pensare.
Solo da pochi giorni ho notizia che in alcune zone delle aree di maggior contagio si inizi ad isolare intere famiglie, ma non ho informazioni precise riguardo ai contatti anche di ambito lavorativo, meglio tardi che mai si direbbe, ma dopo più di un mese dal Lockdown che si inizi a farlo solo adesso appare non solo beffardo ma a dir poco criminale.
Tutto questo tempo passato chiusi in casa, rischia di essere stato inutile a causa di queste mancanza e colpe da attribuire alla gestione ultima della catena organizzativa, GOVERNO e REGIONI, cui a tempo debito dovremo chiedere di rendere conto delle loro mancanza.

Le responsabilità del governo e delle regioni in questa gestione carente, al sottoscritto, appare enorme, non so a voi.

Un dato positivo.

Dieci giorni fa è iniziata la sperimentazione ufficiale dell’Eparina da parte del Sistema sanitario nazionale, dopo i primi report dell’Agenzi Nazionale del farmaco.

Posso dire che l’esperienza dei medici con cui mi tengo aggiornato ogni giorno su diversi distretti è molto positiva.

Anche un mio collega di lavoro, intubato da più di 15 giorni, con l’inserimento dell’Eparina nei protocolli del suo trattamento ha avuto immediati miglioramenti ed è stato tolto dal collegamento col ventilatore, non è più intubato, e lo hanno potuto risvegliare dal coma farmacologico, decisamente ottimi risultati, anche nel Parmense pare dare ottimi risultati anche per il recupero di pazienti gravi in terapia intensiva, immediati i benefici nei pazienti più lievi.

Davvero sono ottime notizie.

Inserisco la pagina del ministero in cui si tratta dell’Eparina  basso peso molecolare.

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4481

Molti di voi forse la conoscono già in quanto viene prescritta in caso di fratture gravi, per evitare i coaguli del sangue e diminuire quindi il rischio di trombosi.

Si inietta sulla pancia con siringhe anche di sicurezza con scomparsa dell’ago.

Ormai sappiamo bene come gli articoli della stampa mainstream sian troppo spesso frutto di pura fantasia di giornalisti spesso in evidente malafede.

Ricorderete tutti l’infamia degli articoli di un quotidiano di Torino contro gli aiuti dalla Russia, definiti inutili, gettando sospetti di servizi segreti infiltrati e deliri russofobici simili.

Ebbene ad oggi nulla di tutto ciò si è rivelato nemmeno lontanamente esatto, anzi. Sono ormai una sessantina le case di riposo sanificate dai militari russi che assieme al 7° reggimento dell’Esercito Italiano, si sono spesi senza sosta per rendere sicure le residenze per anziani così pesantemente colpite dal virus e dall’inefficienza della programmazione preventiva ormai manifesta.

Le misure a tutela della salute degli anziani si sono rivelate inefficace, o del tutto assenti con le conseguenze che ben conosciamo.

Anche i macchinari per la disinfezione e lavaggio delle strade hanno lavorato senza sosta e con enorme beneficio per il territorio.

L’ospedale provvisorio di Bergamo, allestito dagli Alpini, è entrato in servizio e i medici italiani che lavorano assieme a quelli russi, altamente specializzati sono estremamente soddisfatti del lavoro svolto trattando da subito anche malati molto problematici e gravi, già otto sono stati dichiarati fuori pericolo e trasferiti fuori dalle terapie intensive, or proseguono con altri anche meno gravi.

Assieme a loro c’è anche il personale volontario di Emergency ed è bene sempre ricordarlo.

Anche il Piemonte ha avanzato richiesta di aiuto alla Russia che però è impegnata anche in Serbia analogamente a quanto sta facendo per l’Italia.

Speriamo comunque che possano dare una mano perchè ce n’è molto bisogno ancora oggi.

Intanto è Cuba a correre in aiuto del Piemonte con l’invio di 40 tra medici ed infermieri arrivati a Torino, dove ancora l’epidemia non molla la presa.

Al giornalista di quel quotidiano dico di sciacquarsi la bocca quando parla di chi fa tanto per i nostri malati e di imparare dalla gente del posto che invece mostra molto la sua gratitudine.

Molto bello ad esempio l’incontro tra il nostro comandante di stato maggiore il gen. Enzo Vecciarelli e il comandante della missione russa in Italia il maggiore generale Sergei Kikot del quale vi posto il video.

https://www.youtube.com/watch?v=6EZ4vHbBXxA&t=12s

Vi ricordo sempre di iscrivervi al canale Youtube.

Aggiungo anche il video sulla consegna delle ceneri dei defunti cremati e riconsegnati alle famiglie, compito che è stato assegnato all’Arma dei Carabinieri, cosa che ci lascia alquanto perplessi.

https://www.youtube.com/watch?v=JKdz6UQm3pw

Per oggi è tutto

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo