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Le donne scendono in piazza

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di NICOLETTA TAMPOIA

In Tunisia, Algeria, Egitto le donne hanno sfilato per le strade, hanno partecipato alla sollevazione popolare per la rivolta contro il rincaro del pane.

E’ significativo questo cambiamento:  le donne del Nord Africa che avevano una posizione secondaria nella società , adesso  fanno  sentire la loro presenza e la loro voce.


In Tunisia Shirin Ebadi, con un passato tra clandestinità, prigione e scioperi della fame, è stata la prima il 17 dicembre a guidare la sollevazione popolare dopo che un disoccupato si era dato fuoco per protesta.

In Algeria dopo le rivolte di gennaio per l’aumento dei prezzi, le donne giocano un ruolo importante e fanno sentire la loro presenza. Il 70 per cento degli avvocati e il 60 per cento dei giudici sono donne e nelle università le ragazze superano i maschi

. Tra gli algerini che per protesta si sono dati fuoco, c’è stata una donna cinquantenne Bel Abbas.

In Egitto sono numerose le donne che fanno sentire la loro voce e, se pure restano discriminate per molti aspetti, le elezioni politiche di novembre hanno visto scendere in campo molte donne e la voce più forte  tra i candidati della minoranza cristiana è stata femminile: Mona Makram-Ebeid dopo le elezioni ha affermato che i soliti brogli le hanno rubato il seggio già assegnato perché donna e anti-Mubarak.

Certo per l’Africa è una novità la posizione che le donne stanno assumendo,ma non sta soffiando una nuova aria anche in Italia?

I giornali ci dicono che aumentano minuto per minuto le adesioni alla giornata di mobilitazione del 13 febbraio per la dignità delle donne.

Le donne italiane faranno sentire la loro voce, scenderanno in piazza per manifestare contro l’immagine della donna-oggetto dei giochi del nostro premier e ridaranno dignità alla nostra nazione. Ci auguriamo che siano le donne a mandare in ritirata Berlusconi.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo