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La comune spagnola e gli indignati

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di CINZIA RIPA

Il 15 maggio a Madrid molti studenti sono scesi in piazza a manifestare, chiedendo più democrazia, un welfare state, un reddito contro le politiche di austerity e la difesa dei diritti umani.

Le proteste si sono subito diffuse in altre città spagnole.

Dopo un solo giorno la piazza più importante di Madrid, Puerta del Sol, è stata occupata. Indignati, così si chiamano coloro che in queste ore stanno manifestando.

 

Non vi è uno schieramento politico dei manifestanti, i quali contestano i partiti spagnoli che pensano solo ai loro interessi ( ed è esattamente quello che sta succedendo anche in Italia).

Il premier spagnolo Zapatero afferma “ bisogna capirli, ci sono delle ragioni per questo scontento e questa critica e i partiti devono migliorare”.

Nella piazza si è creata una vera e propria città auto-organizzata, dove tutti danno il loro contributo e tutti dicono ciò che pensano.

Sono stati costruiti dei teli per ripararsi dalla pioggia e dal sole; molte sono le persone che sostengono questi ragazzi, portando loro alimenti.

La protesta nelle ultime ore sta girando anche in Internet e non pochi sono coloro che sostengono e si uniscono a questa ribellione. Inoltre sono previste delle manifestazioni in Italia.

Dopo l’ Egitto e la Libia, adesso è il momento della Spagna.

Nessuno potrà fermare questi ragazzi dal desiderare una vera democrazia, nella quale sia il popolo ad avere il “potere”, nella quale il popolo possa esprimere il proprio dissenso su quello che non ritiene giusto.

Democrazia significa potere al popolo, ma nell’epoca in cui viviamo, in tutti gli stati, sono i politici a scegliere per noi; sono loro che decidono arbitrariamente cosa è giusto per un popolo e cosa no; sono loro che fanno gli interessi delle proprie tasche e che hanno uno stipendio esorbitante, che un povero operaio sogna di avere.

È questa la democrazia? C’è democrazia quando giovani, che manifestano, giustamente, nelle piazze il loro dissenso, vengono picchiati con manganelli?

Ci sarebbe solo da vergognarsi, Indignarsi, ma allo stesso tempo non bisogna stare fermi a guardare e accettare quello che accade, bensì si deve agire e lottare!


Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo