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Esteri

La risposta iraniana al terrorismo USA

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di STEFANO ORSI

Ci ha sorpreso la ferrea determinazione dell’Iran nel dover dare una risposta militare agli USA.


Da sabato scorso la tensione non è diminuita, neppure in queste ore e nonostante le apparenze, resta molto elevata.

Iniziamo controllando i fatti dal 5 gennaio

5-1-2020

Oggi è una giornata molto importante.

Momenti fa il Parlamento iracheno, riunito, ha votato una risoluzione che prevede il ritiro del permesso per le forze armate USA di restare sul suolo iracheno.

In particolare la risoluzione chiede ed impegna il governo a risolvere la situazione in tal senso, non lo vincola pertanto a farlo immediatamente, ma lascia del tempo, tipico nella forma dell’agire medio orientale, affinchè possa NON prendere delle risoluzioni immediate.

Se la richiesta dovesse essere accolta dal governo di Bagdad, allora gli Stati Uniti saranno costretti a lasciare il territorio iracheno, in quanto non saranno più protetti dal principio di “persona grata” e il memorandum d’intesa non avrebbe più senso, divenendo nullo se una delle Parti receda da esso.

Se dovessero rifiutare di lasciare il territorio iracheno contro la volontà delle autorità irachene, allora gli Stati Uniti sarebbero considerati nemico occupante, ai sensi del diritto internazionale dei conflitti armati, non solo, ma potrebbero incorrere nella sfera di Stato aggressore, violando la sovranità, l’indipendenza e l’integrità dello Stato iracheno che potrebbe agire nei loro confronti per legittima difesa. Inoltre, il governo di Bagdad potrebbe obbligare altri Paesi della coalizione a lasciare il suo territorio, COMPRESA L’ITALIA che e presente con un proprio contingente in Iraq.

Questo fatto però aprirebbe una porta ad un eventuale attacco alle basi militari presenti sul suolo del Paese se un domani dovesse essere intimato loro di uscire.

Anche in caso di attacco dall’estero, e sto pensando ad un attacco con missili cruise da parte iraniana contro le installazioni presenti in Iraq.

Mentre vi parlo sono ancora in corso i funerali del Generale Qassem Soleimani, una folla immensa ha stipato strade e piazze della sua città natale e i megafoni rilanciano in tutto il Paese la preghiera rotta dal pianto.

Secondo l’agenzia Partoday la 101° aviotrasportata potrebbe essere in procinto di essere basata in Libano, ma la notizia non ha per ora conferma e mi pare anzi che non trovi fondamento non avendo gli USA alcuna base militare in Libano, diverso discorse se venisse dispiegata in Israele.

6-1-2020

Esaminiamo come si è evoluta la situazione, innanzitutto le fazioni sciite ricompattate, dopo il voto del Parlamento iracheno si è conosciuta la richiesta inviata dal noto Moktada al Sadr che alza addirittura la posta col governo, infatti ha chiesto le seguenti posizioni.

  1. 1.Rompere immediatamente l’accordo di cooperazione con gli Stati Uniti.
  2. Chiudere l’ambasciata degli Stati Uniti a Baghdad.
  3. Chiudere tutte le basi militari statunitensi in Iraq.
  4. Rendere reato qualsiasi cooperazione con gli Stati Uniti.
  5. Garantire la protezione delle ambasciate irachene.
  6. Boicottaggio ufficiale dei prodotti americani.

Non sono certamente cose da poco.

Notizia di poco fa la Nato ha disposto l’immediata interruzione di tutte le operazioni in Iraq legate all’addestramento delle truppe locali e l’approntamento di misure di sicurezza per le forze in campo, sostanzialmente si chiuderanno nelle basi.

Al momento tra Iran e USA si sta giocando a chi spara le minacce più pesanti, si va dai 52 obbiettivi da radere al suolo di Trump all’annichilimento di Israele sventolato dall’Iran.

Francamente sono chiacchiere che lasciano il tempo che trovano, ma la misura dell’Iran che annuncia la definitiva uscita dal trattato sul nucleare invece non è una chiacchiera ma un fatto reale e concreto.

Procederanno quindi da ora con l’arricchimento dell’Uranio senza alcuna limitazione.

Ricordiamo però che ad abbandonare l’accordo e a non ottemperare a nessuno dei suoi obblighi ed impegni, furono innanzitutto gli USA, che sotto l’amministrazione Trump hanno aumentato il regime sanzionatorio ed il blocco economico anziché eliminarlo come previsto dall’accordo e data la verificata e verificabile posizione di ottemperanza e collaborazione dell’Iran.

Altri tasselli che stanno costruendo e rivelando gli USA come una potenza del terrorismo mondiale che sta affossando ogni residuo barlume del diritto internazionale.

Se vogliamo approfondire la cosa, dobbiamo far presente che finora, nonostante le assurde posizioni degli USA, l’Iran si era limitato a riprendere la produzione di uranio arricchito ma solo ed esclusivamente limitandone l’arricchimento per uso civile per la sua centrale atomica di Busher.

Questo per rimarcare chi tenga una posizione corretta e moderata e chi invece agisca per il bandito criminale che è.

Oltretutto sempre il Presidente Trump, in risposta alla volontà espressa, legittima e corretta del Parlamento iracheno, non ha trovato di meglio che minacciare pesanti sanzioni verso quel Paese che hanno già devastato in anni di guerra e prima direttamente poi attraverso l’ISIS se dovesse veramente ottemperare al voto espresso dal Parlamento.

Invece di pagare i danni per i disastri inflitti al Paese, Trump pretende che l’Iraq rimborsi loro i soldi spesi per una base aerea che loro hanno imposto e che nessun iracheno voleva o ha mai richiesto.

Suonano davvero come piagnistei di un bambino capriccioso cui portano via il balocco.

Comunque la giornata si conclude con la notizia di altri 2000 marines che si stanno portando in Medio Oriente dagli USA a rafforzare quel dispositivo militare tra Kuwait, Arabia, Iraq e Siria, che troppi inguaribili ottimisti, credevano veramente che il Presidente Trump volesse abbandonare e che ora cercano, arrampicandosi sugli specchi, di giustificarlo inventandosi ricatti del fantomatico Deep-state come se lui stesso non ne fosse parte ed artefice.

Anche oggi dall’Iran sono proseguiti i funerali del generale Qassem Soleimani che vedono sempre più partecipazione nel Paese. Solo a Teheran hanno partecipato più di due milioni di persone al solo corteo.

Il giorno 6 è la vigilia di Natale per i Paesi ortodossi come la Russia, e la tensione sale, le esequie del gen. Soleimani proseguono con milioni di iraniani che si recano a rendere omaggio alle spoglie del martire.

Io mi sento con alcuni collaboratori ed esperti di mondo russo come l’avv. Marco Bordoni col quale discutiamo se il Presidente Putin si presenterà alla messa di Sanpietroburgo , sua città natale o a Mosca in caso la situazione fosse davvero molto molto grave.

Mi spiega che essendo la cattedrale di Sanpietroburgo, allora Leningrado, la chiesa dove fu battezzato, secondo lui e come da tradizione si sarebbe presentato la comunque, e Marco, da vero esperto che è ha avuto ragione. Guardando le immagini della funzione però appare davvero evidente la tensione che traspare dal viso teso e dallo sguardo assente del Presidente Putin. Le mani non stanno ferme e le dita si muovono come a contare le opzioni sul tavolo, la sua mente è evidentemente altrove, i bambini attorno a lui, probabilmente non fanno che aumentare la sua preoccupazione.

È un momento delicato e ogni minimo errore potrebbe far precipitare il mondo nella terza Guerra Mondiale.

Giorno 7-1-2020

A sorpresa, una visita a Damasco non annunciata ne programmata.

Il presidente siriano Bashar al Assad, si reca all’aeroporto di Damasco dove accoglie dall’aereo comando mobile, il presidente russo Putin.

Si recano per una riunione urgente presso la sede del Comando interforze Russo-Siriano di Damasco e non presso il Palazzo presidenziale, il che è una cosa non usuale.

https://www.facebook.com/stenografarsi.376/posts/1769742486493290

“Aggiornamento flash dai fronti siriani del 7-1-2020

Nelle immagini della notte di Natale di ieri sera, lo sguardo del Presidente Putin, l’unico baluardo della pace nel mondo, appariva assente ed accigliato.
Evidentemente i suoi pensieri erano altrove.

Oggi capiamo bene , anche se lo sospettavamo, quali fossero le sue preoccupazioni.
Con un viaggio a sorpresa in Siria, incontra oggi il Presidente siriano Assad.
La grave situazione di tensione causata dagli atti terroristici degli Stati Uniti, sta mettendo in serio pericolo non la pace nel mondo, perchè non c’è, ma avvicina il mondo al rischio di una nuova e pesante escalation bellica che coinvolgerebbe molti Paesi oltre a USA ed Iran.

Oltre ai rituali auguri di Natale alle truppe russe impegnate nello scenario bellico siriano, si tenuta una riunione presso la sala del comando congiunto russo-siriano presso Damasco.
I temi sono stati il punto sulla guerra al terrorismo nella regione ed in Siria in particolare, chiaramente i recenti sviluppi drammatici, e il punto sulle operazioni che la Turchia sta tenendo nel nord della Siria.

Il Presidente Putin, accompagnato dal Presidente Assad, si è poi recato in visita in Damasco, dove ha avuto modi di visitare la Grande Moschea degli Omayyadi, il Santuario del Profeta Yahya, conosciuto da noi come San Giovanni battista, profeta e santo venerato anche dall’Islam (La pace su di lui), dove il Presidente Putin ha voluto lasciare una frese scritta da lui nel registro dei visitatori.”

https://www.facebook.com/stefano.orsi.376/posts/1769757463158459

“Aggiornamento flash dai fronti siriani del 7-1-2019

Damasco
Prosegue la visita del Presidente Putin in Siria.

Ora stanno visitando la Cattedrale Mariana di Damasco.

Sempre assieme, il Presidente Putin e il Presidente Assad hanno acceso delle candele per la Pace, poi il Presidente russo incontrando i responsabili della Cattedrale ortodossa, ha donato loro un’icona della beata Vergine Maria con Gesù bambino in braccio.
La Cattedrale Mariana è la più antica chiesa di Damasco e risale agli albori della diffusione del cristianesimo nel mondo. È anche sede del Patriarcato di Antiochia.”

https://www.youtube.com/watch?v=Og7x8CmQndE&feature=share&fbclid=IwAR0uv6XcWNSbDXyHKv7wmnyoJKtfFipAk7TwIaCSt-f8nLTmw8WyyfRcxcs

La ragione della visita è stata duplice, intanto la presenza del Ministro della Difesa Shoygu e del Capo di stato maggiore Gerasimov e dei loro omologhi siriani, ci conferma che si trattasse di un momento molto grave degli eventi.

La risposta iraniana sarebbe stata ormai questione di poche ore.

Dopo il ritorno in patria del Presidente Putin il Presidente Assad non tornò al Palazzo Presidenziale ma si recò nuovamente al comando interforze per seguire gli eventi.

Chiaramente ciò di cui hanno discusso non poteva essere detto in altro modo se non di persona, i passi successivi sarebbero stati coordinati, ed in caso che qualcosa non avesse funzionato anche la risposta della Russia e della Siria lo sarebbe stata.

Grande è il significato della visita del Presidente Putin a Damasco, significa l’amicizia ma anche l’Alleanza strettissima tra i due Paesi, cementata da una guerra quasi vinta ma che ancora si combatte su più fronti e su più livelli.

E arriviamo alla notte tra il 7 e l’8 gennaio.

https://www.facebook.com/stefano.orsi.376/posts/1770119353122270

“Aggiornamento flash dai fronti iracheni del 8-1-2020

Base USAF di Ein Al Assad sotto pesante attacco missilistico.
Non so se siano missili provenienti dall’Iran o dal territorio iracheno attendo ulteriori informazioni.”

https://www.facebook.com/stefano.orsi.376/posts/1770122959788576

Aggiornamento flash dai fronti dell’Iraq del 8-1-2020 n.2

Fonti iraniane confermano il lancio di missili delle IRGC contro la base USA in Iraq, è pertanto confermata la rappresaglia iraniana contro l’atto di terrorismo internazionale degli USA.

https://www.facebook.com/stefano.orsi.376/posts/1770130579787814

Aggiornamento flash n. 3 del 8-1-2020 dai fronti iracheni

Nella mappa potete osservare la posizione della base USA colpita pesantemente , si parla di una decina di missili arrivati a bersaglio.

Le IRGC, Guardie della Rivoluzione hanno annunciato il loro attacco alla tv nazionale.

https://www.youtube.com/watch?v=WXNvjNkTvMo&feature=share&fbclid=IwAR3s7CX5JtUtUi4HC2FMVlrIrFRW1xwphnTQggMDikfABvL3musX1bCgB9k

https://www.facebook.com/stefano.orsi.376/posts/1770136846453854

Aggiornamento flash dai fronti siriani n.5 del 8-1-2020

Prosegue il lancio dei missili sulla base USA, fonti russe, senza conferma, hanno abbozzato un numero di 30 missili che avrebbero raggiunto la base.

Da fonti russe, la base è in uso anche da parte di forze britanniche.

https://www.facebook.com/stefano.orsi.376/posts/1770146503119555


Aggiornamento flash dai fronti iracheni n.6 del 8-1-2020

Arriva anche il nome ufficiale di questa operazione di rappresaglia contro gli attacchi terroristici USA in medio oriente, si chiama “Martire Soleimani”

https://www.facebook.com/stefano.orsi.376/posts/1770148846452654

Aggiornamento flash dai fronti iracheni n. 7 del 8-1-2020

Pare sia terminato l’arrivo dei missili sulla base USA di Ayn al Asad, da circa 10 minuti non ne arrivano più

https://www.facebook.com/stefano.orsi.376/posts/1770152909785581

Aggiornamento flash dai fronti iracheni n. 8 del 8-1-2020

Queste sono le prime immagini in lontananza della base di Ayn al Asad si vede chiaramente il bagliore tipico degli incendi.

Il Presidente Trump è stato informato e sta seguendo la situazione dalla sala di crisi di Washington.

https://www.facebook.com/stefano.orsi.376/posts/1770170096450529

Aggiornamento flash dai fronti iracheni n.9 del 8-1-2020

Prima immagine rilasciata dalle IRGC iraniane del lancio di uno dei loro missili, si tratta dello stesso modello già impiegato contro l’ISIS in Siria durante la battaglia per la liberazione della provincia di Deir Ezzour.

Da un primo esame comparativo da parte mia, potrebbe trattarsi di un missile Fateh 110, missile monostadio a combustibile solido, della portata di circa 300 Km, quindi del tutto compatibile con i bersagli colpiti e è di produzione della Iran Aero space Industries Organisation.
Massa totale di 3500 Kg e lunghezza di circa 10m.

Il Fateh 110 è trasportato da piattaforme mobili che vengono posizionate pochi minuti prima del lancio.

https://www.youtube.com/watch?v=vQaJzWDhy-4&fbclid=IwAR0lW0gSRAWbErIt2HOndymdVraudvbeBg9aRSwQdN03X4yiikH9beg8_8I

Aggiornamento flash dai fronti iracheni n. 10 del 8-1-2020

Iscrivetevi al canale Youtube!!

Report da diverse fonti danno in volo caccia F35 americani decollati dalla base di Incirlik circa 20 minuti fa

Aggiornamento flash dai fronti del Medio Oriente , ormai, n.11 del 8-1-2020

Iran
Caccia iraniani si sono alzati in volo per affrontare la risposta USA.

Le difese aeree iraniane sono ovviamente tutte in stato di allarme massimo.
In USA si attende a breve un discorso alla nazione del Presidente Trump.

Aggiornamento flash n.12 dai fronti del Medio Oriente del 8-1-2020

Secondo video arrivato che testimonia l’arrivo di un missile iraniano sulla base USA di Ayn al Asad, notare che non si trova traccia alcuna di contraerea o missili di difesa come siam soliti vederne da parte siriana per esempio, in caso di attacco USA.
ISCRIVETEVI al CANALE YOUTUBE grazie!

https://www.youtube.com/watch?v=obJUgRC7Dog&fbclid=IwAR2HWySnsenOTIM8yOM2yF63SBhyoCcuhYwwX2su8fSg81WQ8H-0KqqNPz8

https://www.facebook.com/stefano.orsi.376/posts/1770256366441902

Aggiornamento flash n.12bis dai fronti Medio orientali del 8-1-2020

Iran
Mezz’ora fa è terminata la cerimonia di sepoltura delle spoglie del ten. gen. Soleimani nella sua città natale in provincia di Kerman.

Il Presidente Trump, non parlerà alla nazione, ha sciolto il gabinetto di crisi ed è andato a dormire.

Non si hanno stime ne cifre attendibili ne di danni, ne di vittime, ne di feriti.
Nessun missile iraniano è stato abbattuto dalla contraerea USa salvo alcuni sulla base di Erbil.
Ci sono un sacco di piloti di ambo le parti in volo nei cieli di Siria, Iraq, Golfo e Iran ma per ora nessuno si sta dando battaglia.

Visto e considerato ciò, anche io cerco di dormire.

Buonanotte a tutti.

A commento ed analisi di tutti questi fatti e di quelli del successivo giorno, ho realizzato , sempre con SakerItalia, questo video che vi invito a vedere.

https://www.youtube.com/watch?v=xy4zdHqehac&feature=emb_logo

Poche ore fa, giusto per gettare benzina sul fuoco, Israele ha lanciato un nuovo attacco contro le milizie sciite lungo il confine tra Siria ed Iraq tra Al Abukamal e Al Qaim.

La vicenda dell’abbattimento o incidente del boeing 737 ucraino  è ancora avvolta nel mistero e nella morsa della speculazione politica per cui attendo altri elementi.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo