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Al Collegno Folk Festival si chiede il Premio Nobel per la Pace alla Brigata Henry Reeve

Anche quest’ anno ritorna il Collegno Folk Festival,  un evento culturale che promuove, già da diversi anni, la multiculturalità, l’inclusione sociale e la reciproca conoscenza delle diverse culture e tradizioni.

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di Maddalena Celano

Anche quest’anno ritorna il Collegno Folk Festival,  un evento culturale che promuove, già da diversi anni, la multiculturalità, l’inclusione sociale e la reciproca conoscenza delle diverse culture e tradizioni. Quest’anno, il Collegno Folk Festival rende omaggio ai medici cubani, precisamente alla Brigata Henry Reeve. Ci troviamo già alla 14ª edizione che si è aperta la sera di questo 2 settembre 2021,  nel ricordo  della Brigata medica Henry Reeve e del suo prezioso aiuto nella lotta contro il Covid-19.

La 14ª edizione del Collegno Folk Festival si celebra al parcheggio dei Tigli, in via Martiri del  XXX Aprile, a Collegno,  rendendo omaggio alla Brigata Medica Henry Reeve per il suo aiuto nella lotta contro il Covid-19, come segno di ringraziamento e affetto per gli sforzi compiuti qui in Italia, in Piemonte e Lombardia.  «In questo momento storico nel quale l’umanità, coinvolta nella lotta globale contro il Covid-19, si ritrova unita per un obiettivo comune – sottolinea Pino Superbo, presidente dell’associazione interculturale “Diversi ma uguali” – vogliamo riprendere quelle idee che sono fondamentali per la nostra associazione: “conoscere la diversità per scoprirci uguali”. La conoscenza della storia, della cultura, della musica, delle danze folkloristiche e delle arti enogastronomiche dei diversi popoli è davvero una strada privilegiata per arrivare a riconoscerci uguali, membri della stessa umanità. Oggi siamo sì uniti nella lotta contro il Covid-19, ma intendiamo anche porre l’accento su un altro traguardo che auspichiamo ci unisca, l’impegno globale per un mondo che viva in armonia con tutto il pianeta». La sera del 4 settembre è stata presente, come ospite, Claudia Morgade, consigliera dell’ufficio politico dell’Ambasciata cubana in Italia.

Ha partecipato all’incontro ed all’iniziativa anche l’ Ass. cubana Para un Principe Enano e la sua presidentessa, Olga Lidia Priel Herrera con recital e interventi in ambito culturale e artistico.   «Per il suo impegno di aiuto medico internazionale – aggiunge Moreno Bacchieri, coordinatore di www.cubainsieme.com – Cuba rappresenta un modello umanitario a cui tutti dovremmo fare riferimento. La Brigata medica Henry Reeve, nata nel 2005 per volere di Fidel Castro, ne è un esempio tangibile. Non solo perché in questa pandemia ci è venuta in soccorso “senza chiedere niente in cambio”, ma anche e soprattutto perché sono decenni che Cuba dimostra, al mondo intero, il suo impegno internazionalista. In 61 anni l’aiuto dei medici cubani è arrivato a quasi un terzo della popolazione mondiale. Mentre altre Nazioni hanno portato soldati, distruzione e morte in giro per il mondo, Cuba ha inviato medici e cure. Ecco perché – conclude Bacchieri – sosteniamo “senza se e senza ma” il Premio Nobel per la Pace alla Brigata Henry Reeve».