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Twitter principale strumento della post-verità

L’attivazione di una “macchina tossica” con bot che generano diversi tweet al minuto: è questo il metodo recentemente denunciato, contro il governo cubano, dalla stessa presidenza cubana, attraverso il suo account Twitter.

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La guerra cibernetica contro Cuba

di Maddalena Celano

L’attivazione di una “macchina tossica” con bot che generano diversi tweet al minuto, anche utilizzando thread e catene, che possono essere generati solo in modalità automatizzata: è questo il metodo recentemente denunciato, contro il governo cubano, dalla stessa presidenza cubana, attraverso il suo account Twitter.

“Contro  Cuba è consentita la violazione della norma di questa piattaforme”, ha aggiunto e, come prova, ha accompagnato il messaggio con un video che rivela le caratteristiche degli account segnalati.

Gli stessi strumenti sono stati utilizzati per creare un golpe in Bolivia, “generando una falsa realtà”, ha riferito il direttore generale della stampa e della comunicazione del Ministro degli Esteri Cubano, Juan Antonio Fernández Palacios.

Questo mese di ottobre, l’Ambasciata degli Stati Uniti all’Avana ha pubblicato, solo sulla rete Twitter, 59 messaggi che hanno per oggetto “Cuba”, 36 dei quali incitavano a proteste e manifestazioni con l’obiettivo di alterare l’ordine costituzionale e la stabilità interna.

E, inoltre, ha dato inizio ad un’ondata di fake news.

Tra le fake news che hanno smosso il sentimento popolare, segnaliamo la fake news secondo cui  non sarebbe stato più  distribuito latte per i bambini, a Cuba. La notizia è stata smentita puntualmente dal Ministero degli Interni, che ha riferito che si è trattato di un semplice ritardo dei rifornimenti ma che il latte è disponibile per tutti. Oppure la notizia secondo cui la benzina sarebbe stata pagata in MLC, notizia smentita anche dal telegiornale nazionale.

Questo novembre, inoltre, i resoconti dall’estero hanno avviato la segnalazione di una presunta rivolta nel comune di San Miguel del Padrón de La Habana, dove la vita si è svolta con la solita calma, come è stato dimostrato dagli stessi residenti della città, attraverso i video.

Il vero obiettivo dei social-network creati ed eterodiretti dalle lobby USA è quello di creare ansia e panico tra la popolazione cubana, ansia che sperano provochi un’epidemia sociale che distrugga l’ attuale governo cubano per sostituirlo con un governo fantoccio che faccia  gli interessi USA, facendo ritornare Cuba agli anni ’50, ovvero ai casini, ai casinò e a un rifugio per gangster italo-americani.

A tal fine, il Segretario del Partito Comunista Cubano e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha affermato in una apparizione televisiva l’11 novembre:

“Ciò non ci toglie il sonno. Siamo calmi, attenti e vigili e, inoltre, siamo pronti a difendere la Rivoluzione, ad affrontare qualsiasi azione interventista contro il Paese, soprattutto, che minacci la pace, la sicurezza dei cittadini e il nostro ordine costituzionale”.

“Nessuno si stupirà che questo servizio sia supportato da 19 server situati negli Stati Uniti” (riferendosi a Secure VPN), ha scritto il ministro degli Esteri, che ha poi aggiunto: “Quando un prodotto come questo è gratuito, solo per i residenti a Cuba, significa che vogliono vendere la nostra sovranità. È un affare redditizio per l’industria sovversiva anticubana che sta scommettendo disperatamente su un piano destabilizzante destinato al fallimento”.

La piattaforma online Secure VPN (acronimo di Virtual Private Network) è un’applicazione ultraveloce che fornisce messaggi promozionali agli utenti in America, Europa e Asia.

Nell’ambito della serie di denunce sulla guerra cibernetica contro Cuba, scatenata con maggiore forza quest’anno, a partire dagli eventi dell’11 luglio 2021, il ministro degli Esteri cubano ha confermato la constatazione che dagli Stati Uniti proviene la maggior parte del contenuto tossico che accompagna la destabilizzazione contro Cuba, mentre in altri paesi la sua diffusione è scarsa.

Ciò, ha aggiunto, chiarisce che “non c’è margine di dubbio sulla cattiveria e l’interferenza dell’imperialismo”.

Cuba sta vivendo una guerra non convenzionale e multidimensionale che cerca di rovesciare la Rivoluzione, con la rinascita del criminale blocco economico, commerciale e finanziario imposto sei decenni fa, e avendo come alleato opportunista il flagello della pandemia di COVID-19.

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