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La Germania si prende un ruolo da protagonista nella crisi

Una difficile settimana, ricca di appuntamenti, tanto vicini tra loro quanto è davvero grave la situazione della crisi tra USA e RUSSIA. Le diplomazie si guadagnano il pane.

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Vertice di Ginevra Lavrov con Blinken si stringono la mano
Credit foto: Secretary of State Antony J. Blinken meets with Russian Foreign Minister Sergey Lavrov in Geneva, Switzerland, on January 21, 2022. [State Department photo by Ron Przysucha/ Public Domain]

Aree di crisi nel mondo n. 101 del 22-1-2022

Di Stefano Orsi

La Germania prova a salvare la pace in Europa

Anche quella che si è appena conclusa è stata una settimana ricca di eventi.

Al centro della nostra analisi è sempre la crisi tra gli USA e la RUSSIA.

Proprio nell’ambito degli incontri diplomatici per risolvere questa crisi ci sono state delle importanti novità.

Prima fra tutte l’intervento della Germania.

Il nuovo governo da poco insediatosi, terminata l’epoca Merkel, vede l’esecutivo guidato dal Cancelliere Scholz impegnato in una serie di serrati incontri con i protagonisti della crisi.

Vertice Germania-Ucraina 17 gennaio

President of Ukraine met with the Minister of Foreign Affairs of Germany, his file comes from the website of the President of Ukraine and is licensed under the Creative Commons Attribution 4.0 International

Annalena Baerbock è volata un giorno dopo l’altro prima a Kiev, per incontrare il Presidente ucraino Zelenski, e poi il giorno dopo, il 18, a Mosca dove ha avuto un approfondito incontro con la rappresentanza degli esteri russa, ricevuta dal Ministro Lavrov, ha potuto conoscere di persona la situazione del contendere e tutte le richieste e preoccupazioni avanzate dalla Russia a causa delle politiche espansionistiche della NATO.

La politica tedesca, dopo il ritiro di Merkel, manca della solita incisività e chiarezza.

Non basta l’attivismo della Baerbock di fronte all’ondata russofoba che sta generando la crisi, occorre che la Germania prenda una posizione netta e chiara.

L’antefatto

Gli spostamenti sempre più numerosi delle truppe NATO verso est dei mesi scorsi ed anni recenti, come anche il riarmo e rafforzamento di tutto il fronte del Donbass da parte ucraina a febbraio, hanno generato la risposta russa che tra marzo e aprile spostò mezzi, ma non truppe, da est e dal centro verso la frontiera ucraina, ma tenendosi a distanza, e in seguito, a partire da dicembre, sta rafforzando tutto lo schieramento militare occidentale, da San Pietroburgo alla Crimea.

Ancora non si vedono molte truppe, ma alcuni reparti iniziano ad essere trasferiti al seguito dei mezzi.

Il Movimento delle forze russe va di pari passo con gli spostamenti di caccia e carri da oltremare, la Gran Bretagna ha trasferito 100 carri armati in Germania, gli USA diversi squadroni di caccia F15, in Romania, così anche altri Paesi della NATO sia in Romania che nel Baltico o in Polonia.

A tutti gli effetti è il caso del cane che insegue la sua stessa coda.

L’uno accusa l’altro di spostare truppe ma a sua volta sposta le proprie, ma con una differenza sostanziale ed occorre puntualizzarla; la Russia sta muovendo truppe sul proprio territorio, gli USA e gli altri Paesi della NATO le stanno spostando dal proprio territorio a ridosso della Russia.

I comuni interessi che legano Germania e Russia

L’incontro a Mosca tra i ministri degli esteri tedesco e russo è avvenuto in un clima di grande cordialità, Lavrov ha accolto calorosamente la sua omologa tedesca, similmente a quanto sempre è stato fatto con la cancelliera Merkel.

Gli interessi che legano la Germania ed il suo imponente apparato industriale alla Russia sono molteplici e difficilmente sostituibili.

Forniture dalla Germania di tecnologia e meccaniche di precisione, materie prime ed energia dalla Russia non possono smettere di essere complementari da un giorno all’altro.

La Germania ha forse più bisogno del gas russo oggi di quanto non abbia la Russia bisogno di venderglielo dato che i suoi clienti sono aumentati in tutta l’Asia.

Formalmente nella conferenza stampa la ministra tedesca ha mantenuto la linea di rigore nei confronti di Mosca.

Ritorsioni pesanti in caso di invasione.

Ma qualcosa da questo viaggio si è portata a casa.

Stoltemberg a Berlino 17 gennaio

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Secretary of Defense Lloyd J. Austin III and Secretary General of NATO Jens Stoltenberg conduct a bilateral exchange at the Pentagon, Washington, D.C., June 7, 2021 DoD photo by U.S. Air Force Staff Sgt. Brittany A. Chase his file is licensed under the Creative Commons Attribution 2.0 Generic license.

Nel mentre che lei si trovava in viaggio, il Segretario Generale della NATO Stoltemberg, (nomen omen) era a Berlino per incontrare il Cancelliere Scholz.

La Germania si sta muovendo a tutto campo.

La Germania sta facendo da barriera alla smania di fornire armi all’Ucraina, smania che sta colpendo gli USA e la Gran Bretagna, che ha avviato un ponte aereo di C17 globemaster, il cui conto è giunto a 12 carichi, con cui la Gran Bretagna ha trasferito forniture di armi letali all’esercito ucraino, tra cui almeno 1500 missili anticarro NLAW (https://en.wikipedia.org/wiki/MBT_LAW ).

I Paesi Baltici hanno fatto altrettanto trasferendo anche missili antiaerei Stinger, circa 350 e diverse altre centinaia di missili anticarro Javelin.

Tenendo presente gli altri mille, o forse molti di più, missili Javelin (https://en.wikipedia.org/wiki/FGM-148_Javelin ) forniti dagli USA, oggi l’Ucraina potrebbe averne oltre 3000 in dotazione, una cifra esorbitante.

Nella conferenza stampa che ne è seguita il Cancelliere Scholz ha parlato di impegno tedesco per le sanzioni contro North Stream 2, (cioè contro se stessi?) in caso di attacco russo contro l’Ucraina.

Jens Stoltenberg: “Non esiste una posizione comune tra i membri della NATO su Nord Stream 2, ma l’alleanza invita tutti i paesi a diversificare le proprie fonti di energia.”

Vertice Germania-Russia a Mosca 18 gennaio

L’incontro tra Russia e Germania è durato più del previsto, tant’è che le dirette streaming dei canali televisivi erano in corso da quasi due ore quando sono poi arrivati i protagonisti.

I colloqui hanno toccato molti dei punti che legano gli interessi comuni della Russia e della Germania, non c’è solo il North Stream 2 che però è assolutamente strategico per le politiche energetiche tedesche per mantenere bassi i costi dell’energia per le sue aziende e non dover dipendere da Washington e finire sotto suo ricatto.

Pertanto poi la Baerbock ha mantenuto un chiaro contegno europeista ma sappiamo bene che la Germania metta sempre i propri interessi prima di quelli dell’Unione (e fa molto bene).

Ma guardiamo i fatti, non le chiacchiere.

Vediamo come i voli di trasferimento delle armi inglesi all’Ucraina trovino lo spazio aereo tedesco chiuso e debbano aggirarlo passando sul Mar Baltico e sulla Polonia.

Ieri è anche arrivata la notizia che Berlino non ha concesso il benestare alle Repubbliche baltiche di trasferire i loro pezzi di artiglieria, di produzione tedesca a Kiev, il consenso da parte del produttore è vincolante e scritto nei contratti di fornitura.

Quindi gli USA hanno dato il loro permesso a trasferire Stinger e Javelin, ma Berlino ha bloccato i cannoni.

Baerbock quindi ha formato una posizione autonoma tedesca sulla crisi, unico stato dell’Unione che tenta di mantenersi equidistante e di mediare tra le parti.

I Ministri degli esteri tedesco Annalena Baerbock e russo Sergej Lavrov. 18-1-2022 Mosca. Immagine di pubblico dominio diffusa dal Ministero degli Affari Esteri russo #MID.ru https://mid.ru/ This image was marked with a CC BY-NC-SA 2.0 licence.

Un motivo da non sottovalutare è l’aumento di consumo di gas che ha ridotto le loro riserve e, come è stato spiegato, a questi prezzi i Paesi stanno usando le loro riserve più che acquistare sui mercati il metano. Ci si domanda allora perché siano saliti tutti i prezzi di energia e riscaldamento.

Il gas che rimane negli impianti di stoccaggio tedeschi basterebbe per 18 giorni, se risulteranno corretti i dati del ministero dell’Economia tedesco.

Questo fattore non è secondario nell’influenzare la posizione tedesca.

A Kiev comunque, chiunque vada si lascia andare a forti dichiarazioni contro la Russia, per poi comportarsi diversamente una volta lasciato il Paese.

La Germania ha dato l’ok, per ora, ad inviare questi aiuti a Zelenski, ospedali da campo e forniture mediche, null’altro.

Vertice USA-UCRAINA a Kiev 19 gennaio

File:Secretary Blinken Meets With Ukrainian President Zelenskyy in Kyiv (51830388853).jpg
Secretary of State Antony J. Blinken meets with Ukrainian President Volodymyr Zelenskyy in Kyiv, Ukraine, on January 19, 2022. [State Department photo by Ron Przysucha/ Public Domain]

Il giorno dopo era il turno di Blinken che, spavaldo, dichiarava che non avrebbe consegnato nulla alla Russia né dato una risposta perché nulla aveva da dare loro.

Stranamente Zelenski registra poi un video nel quale, trasmesso a reti unificate, afferma che non ci siano rischi di invasione russa e che sia una storia esacerbata dai media occidentali.

Esercitazioni in Bielorussia

La sera stessa vengono annunciate le esercitazioni russo bielorusse in Bielorussia.

Dal 10 al 20 febbraio si svolgeranno grandi e complesse esercitazioni congiunte “soyuznaja reshimòst'” le forze russe ad essa destinate, annunciano, sono già in viaggio.

Il giorno dopo arrivano le immagini dei primi reparti corazzati che entrano nel Paese in treno accolti dalle autorità locali.

Arrivano anche le truppe e i sistemi di difesa aerea S400 Triumf, non un solo reggimento (composto da radar, mezzi comando e controllo, sistemi di ricarica e manutenzione, generatori e ben 8 lanciatori da 4 missili ciascuno), ma due e con essi arrivano anche le difese aeree di punto.

Da allora sono poi arrivati anche diversi squadroni di caccia SU35 e cacciabombardieri da attacco al suolo SU34 ed SU25. ( https://t.me/lamiarussia/7453 ).

Vertice Russia-Iran 19 gennaio

Mosca, Incontro al Cremlino tra i Presidenti Putin e Raisi, giorno 19-1-2022, foto diffusa di pubblico dominio da Kremlin.ru http://kremlin.ru/

Il presidente Raisi era atteso a Mosca il giorno 20, all’improvviso è stato anticipato al 19, si presume per ragioni di sicurezza.

Accolto con grande calore dal viceministro degli esteri Ryabkov all’aeroporto, il Presidente iraniano ha incontrato il Presidente Putin, hanno discusso alcune ore, il tema era l’ampliamento della collaborazione e partenariato sia economico che militare.

Secondo le stime iraniane il loro interscambio può crescere di molto ed è nell’interesse di entrambi stipulare un’alleanza strategica sia economica che militare.

Vladimir Putin: “Collaboriamo strettamente sulla scena internazionale. Possiamo dire che i nostri sforzi hanno ampiamente aiutato il governo siriano a superare le minacce legate al terrorismo internazionale. Ora sia tu che noi siamo preoccupati per la situazione che sta prendendo forma in Afghanistan. L’Iran e l’Unione economica eurasiatica stanno sviluppando relazioni su base temporanea, nell’ambito di un accordo temporaneo. Stiamo facendo molto per creare una base a lungo termine per la cooperazione e un’area di libero scambio tra l’Iran e la nostra unione.”

È stato quindi posto in sede un importante mattone sul quale si costruiranno le future alleanze in Asia.

Vertice USA-Germania 20 gennaio

Secretary of State Antony J. Blinken holds a joint press availability with German Foreign Minister Annalena Baerbock in Berlin, Germany, on January 20, 2022. [State Department photo by Ron Przysucha/ Public Domain

Blinken, dopo aver rassicurato, più o meno, il suo alleato Zelenski – in verità ha ribadito che forniranno loro assistenza, che saranno durissimi con la Russia, ma che non sia loro intenzione intervenire militarmente – è partito alla volta di Berlino.

In Germania si è incontrato con il governo tedesco, una volta fuori le loro dichiarazioni sono state apparentemente concordi, ma la posizione di Blinken sulle risposte scritte da consegnare alla Russia erano mutate, mentre il contegno tedesco sulle forniture all’Ucraina no.

Sempre il 20 di gennaio il Presidente Putin ha avuto una lunga telefonata con il suo omologo venezuelano Maduro, stando alle dichiarazioni ufficiali , i temi trattati sono stati i seguenti: la cooperazione russo venezuelana e l’attuazione di progetti congiunti nei settori del commercio, dell’economia, dell’energia e di altri settori. È stata sottolineata l’importanza di continuare la cooperazione per contrastare la diffusione del coronavirus, compresa la spedizione di vaccini russi in Venezuela.

Sempre il 20 gennaio la delegazione dell’incaricato speciale russo per la Siria del presidente russo Putin, , Alexander Lavrentiev, ha incontrato in Siria il Presidente Bashar al Assad.

Vertice USA-Russia a Ginevra 21 gennaio

Secretary of State Antony J. Blinken meets with Russian Foreign Minister Sergey Lavrov in Geneva, Switzerland, on January 21, 2022. [State Department photo by Ron Przysucha/ Public Domain]

Facce molto tese da parte statunitense, più rilassato, apparentemente, appare il russo Lavrov che accenna ad ampi sorrisi.

Un’ora e mezza di incontro e poi gli annunci in conferenze stampa separate, le posizioni restano le stesse, la Russia attende le risposte scritte, ma a sorpresa Blinken annuncia che arriveranno nel giro di qualche giorno, sembra il giorno 30 gennaio.

Dunque smentisce se stesso e si spiega come mai si siano incontrati ugualmente a Ginevra dopo quando dichiarato a Kiev.

Gli scenari di questo incontro erano triplici.

Si temeva che l’incontro durasse una o due ore, andato male ma nella norma, che durasse diverse ore, quindi che discutessero con attenzione diverse opzioni di accordo, in quel caso saremmo stati molto sollevati, o che durasse una mezz’oretta, ed in quel caso avremmo dovuto scendere in cantina.

Inoltre è stata ribadita la disponibilità ad un incontro diretto tra i presidenti dei due Paesi.

Pare dunque che queste tanto attese risposte dovrebbero arrivare entro mercoledì, la delegazione russa ha richiesto l’autorizzazione a rendere pubbliche le risposte, il giorno dopo è arrivata la risposta negativa da parte statunitense.

Esercitazioni navali

Sono in corso al momento diverse esercitazioni navali attorno al globo, le flotte russe stanno eseguendo in stretto coordinamento con le marine della Cina e dell’Iran una importante esercitazione nell’Oceano Indiano.

Nell’Oceano Pacifico, la flotta russa sta svolgendo una esercitazione con fuoco vivo, ovvero lancio reale di missili a testata convenzionale, che vede impegnati molti mezzi sia di superficie che sottomarini.

Nel mare del nord si stanno svolgendo le esercitazioni della Flotta del nord.

Sei grandi navi da sbarco, tre della flotta del baltico e tre di quella del Nord, si stanno invece dirigendo verso il Mediterraneo, al momento si trovano al largo della Spagna e entro il 23 dovrebbero essere entrate tutte nel Mediterraneo, sono dirette forse nell’est per delle esercitazioni navali o, molto più probabilmente, nel Mar Nero per attraccare a Sebastopoli.

Le marine NATO, hanno annunciato una importante esercitazione navale.

I Francesi hanno battezzato questa esercitazione “Clemanceau 22” mentre la NATO ha dato come nome ufficiale “Neptune Strike 22”.

Saranno impegnate molte unità, tra cui la Charles de Gaulle francese, la Cavour italiana, la Truman statunitense e tutti i loro gruppi navali.

Conclusioni

Carne al fuoco ve ne è davvero molta, speriamo non bruci.

Ciò che è emerso in questa intensa settimana è il dato che il nuovo governo tedesco cerchi di garantire la continuità della linea Merkel, mantenendo autonoma la propria politica, non seguendo in maniera cieca i dettami degli Stati Uniti, ma cercando di imporre una via che tenga conto dei propri interessi, che di certo non perseguono una pericolosa crisi alle sue porte con tutti i rischi di allargamento che essa comporta.

Speriamo solo che ciò che appare come una posizione salda, si confermi come tale anche di fronte ad eventi più difficili che potrebbero giungere.

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