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LUI E’ PEGGIO DI ME

Non è possibile continuare con il “lui è peggio di me”, giustificando un crimine come risposta ad un crimine della parte opposta. La ragion di Stato non giustifica mai la guerra d’aggressione. La Morale e il Diritto non possono abbandonare il campo di battaglia.

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Credit foto https://www.notizie.it/guerra-tra-russia-e-ucraina-i-punti-dei-negoziati-e-la-bozza-di-accordo-tra-putin-e-zelensky/

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. I Presidenti di Russia e Ucraina. Sono loro ora il centro del mondo. Tutti cercano di capire le loro mosse. Tutti sperano che sia la saggezza a guidarli.

L’opinione pubblica si è divisa. A favore dell’Ucraina senza se e senza ma; a sostegno dell’Ucraina con diversi se e ma; dalla parte della Russia; a favore di un rapido ritorno alla pace.

Ovviamente anche l’opinione pubblica italiana è molto divisa. Specialmente dopo aver pagato i costi della guerra con gli aumenti di gas, benzina, cibo, ecc.

“Putin ha fermato in genocidio in Donbass causato dai nazisti ucraini”, “E allora la Cecenia? Putin uccide gli oppositori, è un dittatore”, “Il dittatore è Zelensky che ha preso il potere dopo il colpo di stato del 2014 e ha sciolto i partiti d’opposizione”. Questo si legge sui social, questo ascoltiamo nelle trasmissioni.

Considerato che controlla migliaia di testate nucleari, la domanda è legittima: Putin è un pericoloso dittatore? Partiamo da un dato oggettivo, Putin ha sempre vinto le elezioni. In Russia si vota e ci sono anche partiti d’opposizione. Tutto regolare quindi? No.  Non può essere negato che la copertura mediatica è totalmente orientata a sostenere Putin e il suo partito. L’elettore per scegliere ha bisogno di valutare le alternative. Per farlo ha bisogno di informazioni imparziali.  Che in Russia non può avere. A dirlo è Reporters Sans Frontiers che, nell’indice mondiale della libertà di stampa del 2021, colloca la Russia al 150° posto su 180 nazioni. Certo anche l’Italia ha problemi con la libertà di stampa, ma noi possiamo dirlo senza essere prelevati alle due di notte. Inoltre, il SORM, l’equivalente russo di Echelon, controlla le telecomunicazioni, internet e social network.  Senza la necessità di una pronuncia della magistratura.

Gli oppositori più pericolosi per Putin sono morti. Non nel loro letto e non di morte naturale. Come parziale elenco possiamo citare Sergei Yuschenkov, Anna Politkovskaia, Aleksander Litvinenko e Boris Nemcov. Ovviamente, non è mai stata provata la responsabilità di Putin. I fratelli Rosselli vennero uccisi dai militanti del gruppo francese di estrema destra Cagoule, non direttamente dai fascisti e da Mussolini. Giacomo Matteotti venne ucciso dalla Ceka fascista, non è certo che Mussolini abbia dato ordine diretto. Certo è che i fratelli Rosselli e Matteotti vengono uccisi perché oppositori di Mussolini. Certo è che oppositori di Putin vengono uccisi e che spesso le indagini portano in Cecenia.

La Cecenia ha visto una lunga guerra, piena di atrocità. Da ambo le parti. Anche da parte dell’esercito russo al comando di Putin. Come il massacro di Katyr-Yurt il 4 febbraio 2000. Nella notte tra il 15 e 16 ottobre 2000, a Tiblisi in Gerogia, viene ucciso il giornalista italiano Antonio Russo. Stava indagando sulle violenze dei militari russi ai danni dei civili ceceni. Non verranno mai ritrovati il computer, la videocamera e le cassette con i servizi girati in Cecenia.

Non possiamo certamente parlare di un popolo russo affamato da Putin. Le condizioni economiche e di vita sono migliorate rispetto agli anni 90. Innegabile, però, che la ricchezza è nelle mani di pochi. Con un condizionamento della vita politica, sociale ed economica. Secondo un report della Russian Federal State Statistics Service dell’aprile 2019, il 3% dei russi detiene l’89% degli asset finanziari e l’80% dei russi ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese.

Putin non sarà un dittatore ma è sicuramente un uomo solo al comando. Con tutti i limiti e pericoli. Le sue decisioni sono letteralmente legge. Non esiste bilanciamento dei poteri. I collaboratori sgraditi vengono rimossi. Putin non è infallibile. Che succede se prende una decisione critica sbagliata? Inoltre, quando Putin lascerà il potere cosa accadrà in Russia?

Ci siamo illusi che possa esistere la parte giusta in questa  guerra. Non è così. La Nato e gli Usa hanno strumentalizzato l’Ucraina pur conoscendo le bellicose intenzioni russe; la Russia muove la solita guerra di conquista con le solite motivazioni di comodo; l’Ucraina sperava nell’aiuto Nato per regolare i conti con la Russia. La Nato ha violato l’impegno a non espandersi verso Est. La Russia non ha rispettato il Memorandum di Budapest. A pagare le spese di tutto ciò sono le vittime civili.

Preoccupante la tendenza di molti italiani, anche parlamentari, di cercare l’alternativa al capitalismo, agli Usa e alla Nato in nazioni con una scarsa o nulla dialettica democratica. La Russia, la Cina, addirittura la Corea del Nord o,in tempi passati, il Cile. Perché invocare l’uomo della provvidenza, l’uomo forte, il regime autoritario? Abbiamo altre vie per costruire una democratica alternativa all’egemonia degli Stati Uniti. Siamo gli eredi della cultura giuridica romana, abbiamo avuto politici illuminati. Abbiamo una Costituzione capolavoro. Abbiamo esempi all’estero. La politica estera e sociale della Svezia di Olof Palme che si era opposto al neoliberismo reganiano e thatcheriano. La democrazia diretta svizzera.

Non è possibile continuare con il “lui è peggio di me”, giustificando un crimine come risposta ad un crimine della parte opposta. La ragion di Stato non giustifica mai la guerra d’aggressione. La Morale e il Diritto non possono abbandonare il campo di battaglia.

L’unica alternativa è educare alla Pace, come disse l’immensa Maria Montessori : “Tutti parlano di pace ma nessuno educa alla pace. A questo mondo, si educa per la competizione e la competizione è l’inizio di ogni guerra. Quando si educherà per la cooperazione e per offrirci l’un l’altro solidarietà, quel giorno si starà educando per la pace”.

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