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Cuba: maggiori tutele per donne e le comunità LGBTIQ+

Il nuovo testo, per la Riforma del Diritto di Famiglia, a Cuba, è arrivato lo scorso mese nelle mani del popolo, e ha fatto molta strada prima di essere sottoposto all’esame degli elettori. Ecco i punti princiali.

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"Cuba architecture" by @Doug88888 is marked with CC BY-NC-SA 2.0.

di Maddalena Celano

Il nuovo testo, per la Riforma del Diritto di Famiglia, a Cuba, è arrivato lo scorso mese nelle mani del popolo, e ha fatto molta strada prima di essere sottoposto all’esame degli elettori. La Nuova Costituzione della Repubblica Cubana, proclamata il 10 aprile 2019, ha stabilito che il nuovo Codice della Famiglia sarà il risultato di un’ampia consultazione del popolo e del referendum che sarà convocato, dall’Assemblea Nazionale del Potere Popolare (ANPP), vista la grande importanza che lo Stato offre all’istituto familiare. L’attuale Codice di Famiglia Cubano  è in vigore dal 1975 e si pone come una pietra miliare nella promozione dei valori etici e morali, infrange i tradizionali canoni classisti e patriarcali, tuttavia non è ancora coerente con le  nuove “diversità” e le nuove dinamiche partner -familiari di questi ultimi anni. Vista la necessità di un regolamento che esamini la realtà quotidiana e che preveda meccanismi giuridici immediati e di specializzazione in materia, in data 16 luglio 2019, viene costituito il Gruppo Lavoro Temporaneo, coordinato dal Ministero della Giustizia (Minjus). Il team ha preparato la proposta politica e la versione 20 della bozza del Codice della famiglia e, il 22 marzo 2021, il Consiglio di Stato ha approvato la Commissione incaricata di redigere il progetto del Codice di famiglia, composta da deputati e rappresentanti di diverse istituzioni e organizzazioni sociali e di massa. Quest’ultima dovrà analizzare il testo e, entro luglio 2022, approvare il nuovo progetto comprensivo dei contributi della consultazione. Successivamente, a data ancora da definire, il Codice della Famiglia sarà sottoposto a referendum.

Matrimonio Egualitario

La possibile approvazione e riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso è stata resa pubblica, per la prima volta, a Cuba nel 2018, durante il processo di riforma costituzionale culminato nella promulgazione della nuova Magna Carta nel 2019. La precedente Costituzione – in vigore dal 1976 – considerava il matrimonio come l’unione “tra un uomo e una donna”, questione eliminata dalla bozza dell’attuale Costituzione per evitare ulteriori complicazioni. Il testo ha lasciato al dibattito in corso sul Codice della Famiglia la definizione di matrimonio e la possibilità che le coppie dello stesso sesso adottino figli, tema che è stato al centro delle discussioni.

L’opposizione della Chiesa e di altri settori

La Chiesa Cattolica Romana, altre confessioni religiose e molte persone all’interno della società patriarcale cubana rifiutano il matrimonio tra persone dello stesso sesso e l’idea che queste coppie possano adottare bambini, adducendo un presunto impatto negativo sui minori. La Chiesa cattolica, con un grande peso nella società cubana, è stato uno dei settori che ha attaccato la riforma dell’articolo 68 della Magna Carta che ha sostituito la definizione di matrimonio come “unione volontaria di un uomo e una donna” con “l’unione volontaria tra due persone aventi la capacità giuridica di farlo”. Hanno invitato i loro fedeli a “combattere” contro questa formulazione dell’articolo 68, distribuendo volantini con l’illustrazione di un uomo e una donna, a difesa del “disegno originario della famiglia”.

Il Matrimonio Minorile

La riforma giuridica mira a vietare completamente i matrimoni precoci, eliminando un’eccezione che consentiva alle ragazze di sposarsi a partire dai 14 anni e ai ragazzi a partire dai 16 anni. La vicepresidente dell’Unione dei giuristi di Cuba, Yamila González, membro della commissione che redige il nuovo Codice, ha spiegato in televisione che il cambiamento mira a porre fine ad alcune eccezioni “dannose” per lo sviluppo dei minori. Secondo l’ultimo Annuario demografico di Cuba dell’Ufficio Nazionale di Statistica e Informazione, nel 2020, sull’isola si sono sposate 656 ragazze minorenni. Il matrimonio precoce è considerato dall’Unicef ​​una “violazione dei diritti umani” e non è previsto dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia che Cuba ha ratificato.

Violenza domestica e femminicidio

Il progetto di riforma affronta anche la violenza domestica, gli abusi fisici, morali, sessuali, economici e psicologici tra i membri della famiglia e menziona tre tipi di violenza: contro gli anziani e i disabili, contro i bambini e gli adolescenti e contro le donne. Avere una legge specifica sulla violenza di genere è una vecchia battaglia portata avanti da diverse attiviste cubane, battaglia rivendicata anche dalla Federazione delle Donne Cubane e dal Cenesex. L’attuale codice penale cubano non contempla la violenza di genere come un reato specifico, né i femminicidi o gli omicidi sessisti. Tuttavia, la violenza sessista risulta un reato  “incostituzionale” (contro i principi della Costituzione)  e lo Stato indica l’ esistenza di strumenti giuridici che riconoscano questo tipo di maltrattamento.

Gli unici dati ufficiali finora disponibili risalgono al 2016 e mostrano che il 26,7% delle donne cubane, di età compresa tra 15 e 74 anni,  ha subito qualche tipo di violenza nella relazione con il partner nei 12 mesi precedenti lo studio. Un dato preoccupante e non trascurabile. Tuttavia l’ emergenza risulta nettamente inferiore ai dati riportati dagli USA o dai vari stati europei “democratici” (tra cui l’ Italia), per lo stesso anno 2016.

Una Famiglia più ampia

Il testo normativo concede, in termini giuridici, un maggior ruolo dei nonni all’interno della famiglia, la possibilità di stabilire accordi prematrimoniali sul futuro del comune patrimonio e la facoltà, per i genitori, di concordare l’ordine dei cognomi dei figli. Sostituisce il concetto di “autorità genitoriale” con quello di “responsabilità genitoriale” affinché la maternità e la paternità non restino confinate “nella madre e nel padre” biologici, ma in chiunque sviluppi pratiche educative verso i minori. Offre, inoltre, il diritto di formare una famiglia plurale senza discriminazione, pregiudizio o esclusione. Sostiene la responsabilità condivisa nella cura dei minori e si mira affinché i bambini abbiano un contatto vantaggioso con la madre e il padre. Nello stesso tempo, si riconosce l'”unione di fatto” come libera unione affettiva di due persone (indipendentemente dal sesso) che intendono vivere insieme e in modo stabile, pur non identificando pienamente questa categoria con il matrimonio.

Il Codice della Famiglia incorpora il nuovo termine -per Cuba- di “gestazione solidale”, una particolare versione di GPA. Tuttavia, questa versione, ha stabilito una certa coerenza con il testo costituzionale in corrispondenza del carattere umanistico del processo rivoluzionario e dei risultati della scienza del diritto di famiglia. La versione cubana della “gestazione solidale” proibisce qualsiasi forma di “lucro” e di transazione di denaro. Inoltre la gestante dovrà risultare, a tutti gli effetti, un membro diretto della famiglia richiedente.

Durante la consultazione specialistica, dopo settembre e ottobre del 2021, hanno elaborato e analizzato più di 500 pareri in 47 istituzioni e organizzazioni dislocate dal loro territorio nazionale. Il 21 dicembre 2021, il Parlamento cubano ha approvato il progetto della Legge del Codice della Famiglia e lo ha sottoposto a consultazione popolare dal 1 febbraio al 30 aprile 2022. La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato la versione  il 12 e il 24 gennaio 2022, con la modifica concordata nel corso della sua analisi, supportata dai deputati dell’Assemblea nazionale.

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